Benedetta-Primavera: i giallazzurri volano in finale per la promozione

A Ferentino davanti a 500 tifosi, travolto (4-2) il Brescia dopo il successo dell’andata. E’ uno dei punti più alti del settore giovanile del Frosinone, un motivo d’orgoglio per l’intero club

Alessandro Salines

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È uno dei punti più alti per il settore giovanile del Frosinone. Secondo soltanto al doppio titolo tricolore (Berretti ed Allievi) conquistato nel 2012. Un motivo d’orgoglio per l’intero club giallazzurro, un risultato storico che impreziosisce la linea verde tracciata la stagione scorsa dal presidente Stirpe. La Primavera giallazzurra non ha avuto il braccino corto e si è presa la finale-promozione senza speculare mai sulla vittoria dell’andata. Giocando al solito con grande autorità e qualità. A Ferentino, davanti ad oltre 500 tifosi e al duo Angelozzi-Grosso, altri 4 gol rifilati al malcapitato Brescia: in 2 partite 7 le reti segnate ai lombardi a conferma di una supremazia senza se e senza ma. (Leggi qui tutti i precedenti).

Sabato prossimo l’ultimo atto contro il Parma: chi vincerà salirà nel campionato di Primavera 1 ma al di là del risultato il Frosinone merita già una standing ovation. (Leggi qui la presentazione: Non chiamatele “minori”, Primavera e Under 15 pensano in grande).

Mentalità e “fame”

Alessandro Selvini a segno col Brescia

Se qualcuno pensava che i ragazzi di Giorgio Gorgone potessero adagiarsi sull’1-3 dell’andata si sono sbagliati di grosso. I “giallazzurrini” sono scesi in campo senza pensare alla vittoria in Lombardia e non hanno dato scampo agli avversari. Nel giro di 2’ le reti degli attaccanti Selvini e Stampete hanno messo in discesa il match.

Il Frosinone ha continuato a giocare gestendo la partita a proprio piacimento. Tecnica, personalità ma anche un’ottima tenuta atletica che a fine stagione può fare la differenza. Ed al 27’ è arrivato il tris grazie ad un bel colpo di testa del difensore-bomber Bracaglia. Primo tempo chiuso 3-0 tra gli applausi dei tifosi. Nella ripresa il Frosinone ha controllato il timido ritorno dei bresciani e di rimessa ha sfiorato il poker arrivato poi al 37’ con una giocata di fino (magia di tacco e palo-gol in diagonale) di Stampete. Nel finale il Brescia ha accorciato con Ferro e Boafo ma la storia era stata già scritta.

Una gara che ha confermato la forza del Frosinone ben costruito dal tecnico Gorgone con un 4-3-1-2 offensivo ma al contempo equilibrato.

La finale il giusto premio ad un campionato super

Il tecnico Giorgio Gorgone ed il suo staff

La sfida col Parma suggellerà una stagione da protagonisti. Un grande campionato che forse in pochi avevano pronosticato considerando i tanti cambiamenti avuti nel settore giovanile a partire dal responsabile Alessandro Frara e dallo stesso tecnico Gorgone.

Un torneo chiuso con uno storico secondo posto alle spalle del Cesena. I canarini hanno viaggiato sempre ai primissimi posti e forse con maggiore fortuna avrebbero anche potuto vincere il girone. Giordani e soci hanno terminato a quota 49 dietro appunto al Cesena a 56. Ma sul campo i punti sono stati 52 (il Frosinone ha perso a tavolino il match vinto a Benevento). Quindici vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte è stato il ruolino di marcia dei “giallazzurrini” che possono vantare il secondo miglior attacco del girone (64 reti, meglio solo il Cesena con 74 gol).

E non è un caso che ben 3 giocatori siano arrivati in doppia cifra: Stampete, autore di 19 reti, Selvini di 12 e Favale di 10. Poi nei playoff il Frosinone ha subito alzato la voce vincendo l’andata dei quarti a Cremona per 2-1. Nel ritorno ha gestito il vantaggio e pur perdendo si è qualificata alla semifinale. Perfetto il doppio confronto col Brescia e quindi la finale.

I meriti di Frara e Gorgone

Alessandro Frara, responsabile del settore giovanile

Dietro i successi della Primavera c’è sicuramente il lavoro di Frara che ha indovinato tutte le scelte a partire da quella dell’allenatore. L’ex capitano giallazzurro è stato esemplare nel calarsi in un ruolo nuovo. Ed i risultati ottenuti (l’Under 15 è ai quarti), oltre alla valorizzazione di diversi ragazzi, sono la riprova.

Grandi meriti ovviamente vanno a Gorgone che conosceva l’ambiente per essere stato il secondo di Roberto Stellone negli anni d’oro della doppia promozione dalla Lega Pro alla Serie A. Ma il tecnico romano non aveva esperienze da primo e neppure nel settore giovanile. Ed invece è stato un’autentica rivelazione, riuscendo ad impostare una squadra che ha saputo coniugare quasi alla perfezione il bel gioco ed i risultati.

E poi tra i suoi meriti c’è quello di essere riuscito a sfruttare al massimo l’organico, miscelando bene vecchi e nuovi e valorizzando ogni risorsa. Un allenatore insomma dalle enormi potenzialità e che ora il Frosinone si ritrova in casa.

Da Maestrelli a Stampete: un gruppo ben assortito

Alessio Maestrelli (Foto Fraioli)

Lo straordinario quarto gol di Stampete (magia di tacco e diagonale palo-gol) può essere lo spot per una squadra ha messo in luce tanti giovani di valore a partire proprio dal bomber Stampete, autore di 19 reti. Arrivato dall’Arezzo, è stato anche convocato in prima squadra.

Altro punto di forza Selvini (12 gol per lui) che ha esordito in Serie B nella trasferta in casa del Pordenone. Ma importante  è stato l’apporto di fantasia e qualità del trequartista Favale e dell’attaccante Jirillo. Tecnico, dinamico ed organizzato il centrocampo imperniato sui vari Peres, Cangianiello e Bruno. Stesso discorso per la difesa orchestrata dal nipote d’arte Maestrelli (ha debuttato in B a Lecce) con capitan Giordani, Bracaglia (difensore col vizio del gol), Rosati e lo sfortunato Evan.

E una nota di merito va al portiere Palmisani che si è alternato con Vilardi. L’estremo difensore di Alatri è stato decisivo a Brescia parando sull’1-1 un rigore che avrebbe potuto cambiare la storia. Ma la forza della Primavera sono stati pure i cosiddetti rincalzi come Pahic (nazionale sloveno), Battisti, Di Palma, Milazzo, Bianchi, Recchiuti, Benacquista, Scognamiglio, Pittaccio ed il terzo portiere Barzanti che col Brescia ha esordito.

La finale contro il Parma

Il portiere Lorenzo Palmisani

Il Frosinone giocherà in casa la finale di sabato prossimo in virtù del miglior piazzamento in campionato rispetto al Parma. In verità a fare la differenza è stata una vittoria in più dei ciociari rispetto agli emiliani.

I “giallazzurrini” arriveranno all’appuntamento in pompa magna e sulle ali dell’entusiasmo di una doppia semifinale stradominata. Al contrario del Parma che ha conquistato la finale per il rotto della cuffia: dopo aver vinto 2-0 a Monza, ha ceduto tra le mura amiche col medesimo risultato ma si è qualificato soltanto per il miglior piazzamento in campionato.

I crociati tra l’altro si presenteranno senza il difensore Circati che è stato espulso e verrà squalificato. Comunque sia il Parma resta un’ottima squadra, capace di piazzarsi al secondo posto nel girone A con 49 punti in 24 giornate. Ma il Frosinone ammirato a Ferentino contro il Brescia non teme nessuno.