Benvenuti nel circo Barnum delle elezioni di maggio

Piccole curiosità, grandi coincidenze, amicizie interrotte e amori familiari: i tanti piccoli dettagli delle prossime elezioni comunali

Amicizie interrotte, sodalizi antichi e indistruttibili finiti in frantumi. Ma anche mogli che scendono in campo a tenere in caldo la fascia dei mariti. E avversari che invece non si presentano. O eroici difensori della Patria che non avendo una guerra da combattere decidono di immolarsi sul fronte elettorale in terre a loro sconosciute. C’è di tutto nel variopinto Circo Barnum di questa tornata elettorale in provincia di Frosinone.

Cassino e l’amicizia in frantumi

A Cassino è andata in scena la rottura dei legami politici che sembravano i più solidi ed antichi. Quello tra l’ex sindaco Peppino Petrarcone ed i suoi fedelissimi con in testa l’ex assessore Enzo Salera. Quello tra i leghisti della prima ora ed il loro Partito. Quello tra il Pd ed il suo segretario Marino Fardelli. Fino a quello interno alla Fiamma Tricolore.

Come ampiamente annunciato sono 5 i candidati sindaco.

Mario Abbruzzese è riuscito nel miracolo di rincollare i cocci del centrodestra finito in frantumi meno di due mesi fa. Si è candidato sindaco ed è sostenuto da 5 liste: Forza Italia, Lega, Udc, Fratelli d’Italia e la civica Carmine Di Mambro per Cassino. Ha perso il nucleo storico della Lega: quelli che lo volevano morto politicamente ma ha tenuto saldi tutti i portatori di preferenze. (leggi qui Candidati, via libera alle liste: ecco tutti i nomi).

Giuseppe Golini Petrarcone si è preso già la prima rivincita. Gli ‘amici’ gli avevano chiesto di non candidarsi sostenendo che non aggregava: invece si presenta alle urne sostenuto da 6 liste. Nessuno ha aggregato più di lui, i suoi amici ne hanno portate la metà. Quanta sostanza ci sia dentro lo diranno gli elettori. Lo sostengono Bene Comune (Luca Fardelli, fratello di Marino il segretario Pd che si è dimesso ed ha riconsegnato la tessera), Cassino nel Cuore (l’ex vice presidente della Provincia Massimiliano Mignanelli ed i dissidenti di Forza Italia), Dragonetti & Sambucci per Cassino (Niki Dragonetti), Io Democratico (Armando Russo), Polo Civico (Malafronte con i dissidenti della Lega), Orgoglio Cassinese (Salvatore Fontana ex componente dell’assemblea nazionale Dem). (leggi qui Candidati, via libera alle liste: ecco tutti i nomi).

Il centrosinistra si è schierato intorno al nome del commercialista Enzo Salera, designato dalle Primarie. Tre le liste che lo sostengono: Salera Sindaco (dove è schierato il consigliere uscente Edilio Terranova e l’ex assessore Riccardo Consales), Partito Democratico (la capolista è Barbara Di Rollo, non c’è traccia della pattuglia Dem presente fino a febbraio in consiglio comunale), Demos (la lista che fa riferimento al direttore di Exodus Luigi Maccaro).

Il leader dell’area No Acea Renatino De Sanctis è candidato sindaco sostenuto da due liste.

Il Movimento 5 Stelle ha scelto l’avvocato Giuseppe Martini. Fino a tarda ora non è stato possibile avere i nomi dei candidati al consiglio comunale. Che per una forza politica nata sull’onda dell’apriscatole e dello streaming è un po’ una contraddizione.

Alle urne ci va la moglie

Ci sono due Comuni nei quali i sindaci sono giunti al limite massimo dei mandati consecutivi consentiti dalla legge. Loro avrebbero voluto proseguire: convinti che i cittadini ormai li vogliano lì, in barba a tutte quelle dicerie che invocano il ‘cambiamento. Ma non c’è stato nulla da fare: dura lex sed lex. Che fare? Meno male che ci sono le mogli a dare una mano.

Ad Arce scende in campo l’avvocato Maria Lucia Forte, gentile consorte del sindaco uscente Roberto Simonelli. Intorno al quadretto politico familiare si è affettuosamente riunita però solo una parte della maggioranza uscente. Un’altra parte è andata a sostenere Sara Simoni, avvocato, già presidente del Consiglio Comunale ed esponente anche lei della ex maggioranza. Un altro blocco è andato con Gino Germani, sindaco per circa trent’anni ma in più tappe.

Anche a Roccadarce il dottor Rocco Pantanella ha dovuto scomodare la di lui consorte. È arrivato al limite del terzo mandato consecutivo: si candida allora sua moglie Rita Colafrancesco. A sfidare la candidata dell’amministrazione uscente è il geometra Antonello Quaglieri, esponente dell’opposizione.

Tutti in licenza

A Roccadarce però si è verificato un altro strano fenomeno. Si sono presentati in municipio gli esponenti di due liste: hanno candidato come sindaco e come consiglieri comunali persone che non sono né nate né residenti nel piccolo Comune. Si tratta in genere di dipendenti delle forze armate. Colti da un improvviso palpito amministrativo, un’irrefrenabile voglia di amministrare i cittadini rocchigiani: nonostante non li conoscano e non li abbiamo mai frequentati. Ma quando hai l’amministrazione pubblica nel cuore è impossibile resistere: da qualche parte bisogna mettersi a disposizione e candidarsi. Chissà se è previsto un periodo di congedo?

Lo stesso caso è accaduto a Colle San Magno. Qui si sono presentati 4 candidati a sindaco: due locali e due provenienti da fuori che capeggiano liste di appartenenti alle forze armate o forze dell’ordine. Che risiedono fuori e non hanno legami con il territorio. Ma amano provare il brivido della candidatura, il contatto con il palco, l’ebrezza del comizio di fronte alla cittadina sconosciuta riunita.

I due locali sono il sindaco uscente Antonio Di Adamo ed il suo sfidante Marco Marciano. A guidare la prima lista delle Forze armate c’è Nello Santoro, Federale della Fiamma Tricolore, a capo di una civica;  la seconda lista candida sindaco Innocenzo Santoro.

Nel corso della loro marcia di avvicinamento alle urne hanno incrociato però la commissione elettorale presieduta dal vice prefetto Ernesto Rajo: a Colle San Magno ha ricusato due simboli; a Rocca d’Arce ricusati un simbolo e una lista.

Quattro stelle e mezzo

Il Movimento 5 Stelle si conferma una forza che ha scarso radicamento sul territorio. Lo dimostrano tre circostanze. La lista di Cassino (che secondo alcuni non è completa e presenterebbe un numero di candidati inferiore al massimo consentito).. La lista presentata a Veroli per sfidare l’uscente Simone Cretaro (sostenuto da 6 liste: Pd più 5 civiche), lo sfidante schierato dal centrodestra Marco Bussagli( sostenuto da 6 liste: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e tre civiche).

Qui il Movimento 5 Stelle presenta una lista con 14 candidati e due caselle vuote. Una lista costruita con il cuore: ci sono marito e moglie e fidanzati in coppia. Il candidato è omonimo del sindaco: Fabrizio Cretaro. Basta la parola.

Il terzo caso è quello di Ceprano, dove il sindaco Marco Galli si presenta per un nuovo mandato. Contro di lui si è coalizzata tutta l’area del centrodestra con l’ex sindaco Gianni Sorge, l’ex candidato sindaco Paolo Castaldi, l’ex sindaco facente funzioni Marco Colucci, esponenti di Casapound: il candidato sindaco è Serena Viselli, già primo cittadino nel passato.

Il Movimento 5 Stelle schiera Gianpiero Ottaviani con una lista di appena 8 persone. Pochi ma buoni? Lo diranno gli elettori.

La corsa solitraria di Adamo

Si candida da solo il sindaco uscente di Posta Fibreno Adamo Pantano. Non ha trovato uno che fosse disposto a sfidarlo nemmeno per finta. Ora, per risultare eletto è necessario che almeno il 50% degli aventi diritto si presenti alle urne.