Alla festa de Il Giornale il leader di Forza Italia esce allo scoperto: “Un governo di centrodestra con i delusi grillini”. Ma a questo punta la strategia diventa una linea politica che evidenzia un’autonomia chiara nei confronti della Lega. Gli effetti nelle province.
L’occasione è la festa de Il Giornale ad Abano. Silvio Berlusconi è in collegamento telefonico, in viva voce. Il direttore Alessandro Sallusti fa il suo mestiere e gli chiede una previsione sul futuro politico italiano.
Il leader di Forza Italia ancora una volta spiazza tutti e dice: «Cosa sta succedendo? Una cosa molto semplice: questi che sono al governo e Parlamento non vogliono andare a casa; molti grillini, poi, non hanno un impiego e quindi sono attaccati alle poltrone. Non vedo elezioni subito ma sono certo che molti dei 5 Stelle hanno capito che in quel partito non hanno più futuro. Mi auguro quindi che possano lasciare quel Partito, fare dei nuovi gruppi parlamentari e sostenere un governo di centrodestra».
Quindi un nuovo Governo, con una pattuglia di «responsabili» grillini. Una specie di Razzi e Scilipoti a Cinque Stelle.
Berlusconi continua: «Questa è la mia speranza e mi auguro che possa capitare. In questo modo non ci sarà più una minoranza che governa una maggioranza».
Ma non è un auspicio, bensì un vero e proprio programma politico. Che vuol dire pure altre cose però. Intanto Berlusconi è sempre più autonomo rispetto alla linea del leader della Lega Matteo Salvini, intenzionato invece a riprendere subito la campagna elettorale, soprattutto nelle sei Regioni che andranno al voto in primavera e nel Lazio, simbolo del potere del segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Berlusconi invece è intenzionato a giocarsi le sue carte in Parlamento. Sul piano locale Forza Italia assumerà posizioni autonome se serviranno. Senza chiedere il permesso né alla Lega né a Fratelli d’Italia. E lo farà perché a livello nazionale si va verso un sistema elettorale proporzionale. Con il quale il centrodestra, senza Forza Italia, non potrà mai né vincere né governare.
A questo punto non resta che aspettare e vedere quello che succederà anche sul piano locale. Alle comunali. Ma pure alla Provincia e nei Comuni dove già il centrodestra governa. L’ordine di Berlusconi è molto chiaro.