Berlusconi: «Pizzuti, candiderei Marchionne. Che ne pensa?»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Notizia numero 1. Silvio Berlusconi candiderebbe volentieri Sergio Marchionne a guidare le sorti dell’Italia. Tutte le agenzie di stampa rilanciano la notizia, gettata con finta noncuranza dal Cavaliere, sul tavolo intorno al quale l’altra sera si teneva la cena.

 

Notizia numero 2. A quel tavolo stavano seduti Giampaolo Angelucci (l’imprenditore della sanità che guida il gruppo Tosinvest e la società editrice del quotidiano Il Tempo), Gian Marco Chiocci (direttore de Il Tempo), Vittorio Feltri (direttore di Libero),  Anna Mossuto (direttore del Corriere dell’Umbria) e Massimo Pizzuti (direttore generale di Ciociaria Oggi e Latina Oggi).

 

Con tutto il dovuto rispetto per la notizia numero 1, forse conviene soffermarsi per un secondo sulla numero 2.

 

Ciociaria Oggi e Latina Oggi sono due quotidiani che appena pochi anni fa stavano a ridosso dello stato di coma editoriale. Vivevano il concreto rischio di uscire dalle edicole, nel pieno di una crisi di copie legata al collasso del comparto e non alla qualità ed all’impegno dei suoi giornalisti.

 

A molti il signor Massimo Pizzuti è simpatico quanto la carta vetrata usata al posto della carta igienica: ciascuno ha le sue buone ragioni per pensarlo.  Non è però possibile negare che Ciociaria Oggi e Latina Oggi attualmente sono in edicola, sono i quotidiani più venduti nelle due province, sono stati rivoltati come un pedalino sia dal punto di vista grafico che aziendale, hanno un aspetto ben più accattivante, le copie sono aumentate. Piaccia o non piaccia, i numeri dicono questo.

 

Ma i giornali non si contano: si pesano. E la presenza di Ciociaria Oggi – Latina Oggi al tavolo del leader del centrodestra, tra i protagonisti della politica nazionale, dice che un peso specifico, quelle due testate, lo hanno (semmai ci fosse bisogno di prove).

 

Ne va dato merito a quei ragazzi che ci hanno creduto proprio nei giorni in cui l’encefalogramma era a ridosso del ‘piatto‘. A quelli che hanno continuato a cercare notizie e scriverle nel migliore modo che fosse per loro possibile, sapendo che quello era l’unico modo per buttare l’acqua fuori dalla barca e tenerla ancora a galla. Chi ha compiuto scelte coraggiose e difficili nei momenti chiave. A chi ha saputo rimettersi in discussione senza aggrapparsi a troni che oggi, nella moderna editoria, non hanno più senso. Sono stati tutti loro, insieme a Pizzuti, a vincere quella scommessa ed a fare in modo che il loro giornale oggi sia ancora in edicola. Mentre altri non ci sono più.

 

Sapere che Massimo Pizzuti, con tutta la simpatia che gli è naturale (vedasi paragone con la carta vetrata di cui sopra) è attorno al tavolo in cui Berlusconi traccia la rotta verso il prossimo scenario politico è un segnale che fa sperare per l’intero comparto in provincia di Frosinone.

 

Ma c’è altro. Ed è la Notizia Numero 3. La concessionaria di pubblicità Iniziative Editoriali (che fa capo all’imprenditore Valter Lozza) cioè quella che ha consentito le operazioni su Ciociaria Oggi e Latina Oggi, nelle prossime ore potrebbe definire l’acquisizione della storica testata Il Romanista. Era un quotidiano tra i più diffusi negli ambienti sportivi della Capitale. Con molta probabilità entrerà a far parte del gruppo. E se sarà così c’è una certezza: Il Romanista affronterà lo stesso percorso di rigiramento del pedalino che hanno subito Ciociaria Oggi e Latina Oggi, verrà trasformato, rivitalizzato, riportato nelle edicole con un aspetto ed una sostanza diverse.

 

Per una volta, sarebbero (saranno) i ciociari a rilevare i giornali di Roma e ridargli vita. Non viceversa.

 

Prepari un nuovo invito, Presidente.

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