Il rettore Betta: «Non saremo gregari di strategie altrui»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Nessun messaggio politico. Nessuna frecciata: né al comune di Cassino né alla Provincia o al Governo, presente con uno dei suoi ministri. Giovanni Betta, magnifico rettore dell’università di Cassino e del Lazio Meridionale resta nel sicuro recinto accademico. Non usa l’inaugurazione del 38° Anno Accademico per togliersi sassolini dalle scarpe (eppure ne ha). Né per inchiodare alle loro responsabilità quelli che potrebbero far crescere ancora di più il suo ateneo. «Perchè – ha detto nel suo intervento –  non riuscirete in nessun modo a convincerci che la strada del dialogo non sia quella giusta».

Una doccia di umiltà e di realismo. «Non saremo mai Maradona – ammette il rettore – ma non abbiamo neppure intenzione di trascorrere una ‘vita da mediano’, sempre gregari di strategie altrui».

I dati dicono che Cassino non è Maradona. Ma la maglietta di Zola può tranquillamente indossarla. Come l’umile tamburino sardo che corse in lungo e in largo lo stadio San Paolo con la divisa del Napoli: meno talento di Diego, ma compensato da tanta volontà e sacrificio.

E così si scopre che Cassino è sempre più aperta verso il mondo: ha contatti apoerti con le università in Scozia, Arzebaijan, Cina, che si aggiungono a quelli già attivi con gli Stati Uniti, Vietnam, Spagna, Francia…

E poi le medie statistiche: Cassino è in linea con quelle nazionali. Il 42% degli studenti acquisisce almeno 40 Crediti Formativi all’anno, il 45% si laurea in Corso, le politiche di internazionalizzazione vedono Cassino al nono posto in Italia con il 3,3% di immatricolati con diploma acquisito all’estero.

Odia l’autocelebrazione, Giovanni Betta: «Non voglio fare come quell’acquaiolo napoletano al quale chiesero se la sua acqua fosse fresca e rispose ‘Manco a’ neve’ (nemmeno la neve è così fresca).

Il resto, dopo di lui, lo diranno il dottor Mario Tozzi: il celebre geologo di fama televisiva. Venuto a Cassino per tenere la prima lezione e dire “Non è il terremoto a fare danni ma l’uomo con il suo modo di costruire“. O il ministro Beatrice Lorenzin, venuta a Cassino per dire che «è qui che l’università è calata sul territorio e nulla ha da invidiare alla preparazione che trasmettono gli atenei più famosi».

E allora, per dirla con le parole di Giovanni Betta: «Con umiltà e orgoglio dichiaro aperto l’anno accademico 2016 – 2017».

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