Bettini ringrazia Grillo. E adesso Zingaretti che fa?

Per il Pd si pone un problema diverso dal governo. Si tratta di capire se il maggior partito della sinistra italiana intende tornare a parlare a settori abbandonati da anni. Oppure no. Il rischio è quello di trovarsi Giuseppe Conte presidente della Repubblica.

In un’intervista a Il Fatto Quotidiano Goffredo Bettini ha ringraziato Beppe Grillo. Non solo ha detto che Giuseppe Conte serve a tutti i “giallorosa” e che quindi bisogna andare avanti fino al voto su Colle.

Bettini resta lo stratega del Pd, il kingmaker di Nicola Zingaretti, ma pure delle esperienze targate Walter Veltroni e Francesco Rutelli. Ma siamo sicuri che abbia ragione anche stavolta? Che cioè il Partito Democratico non può fare a meno dell’alleanza con i Cinque Stelle e del sostegno a Giuseppe Conte.

Beppe Grillo Foto © Stefano Scarpiello / Imagoeconomica

Una simile strategia all’inizio poteva essere portata avanti con l’obiettivo di assorbire i pentastellati. Ma non è successo e non succederà. Fra l’altro nei Cinque Stelle ci sono convincimenti diversi e in tanti continuano ad avere nostalgia dell’alleanza con la Lega.

Bettini ha pure aggiunto che non serve un congresso. Dunque il partito dovrebbe continuare ad andare avanti in questo modo, almeno fino alle elezioni per il presidente della Repubblica, in programma nel 2022. Un anno prima rispetto alla fine della legislatura.

Assorbire il M5S non si può

Peccato però che il Pd resti inchiodato nei sondaggi, mai oltre quota 21% e negli ultimi tempi perfino sotto il 20%. La quota minima, quella dello “zoccolo duro”. Nicola Zingaretti ha sempre ascoltato molto Bettini, ma adesso è diverso. Il Pd deve scegliere se continuare ad avere una vocazione soltanto governativa.

Goffredo Bettini

Oppure se vuole provare a tornare a parlare a settori completamente abbandonati da anni: il mondo del lavoro, della scuola, dei precari, dei giovani. Qui non si tratta di mettere in discussione gli assunti di Bettini. Qui si tratta di provare a pensare come e con quali prospettive il Partito Democratico si presenterà alle prossime elezioni politiche. Se per vincere o se per provare a contenere la sconfitta.

Considerando pure che a settembre l’onda della crisi economica potrebbe generare sconvolgimenti tali da mettere tutto in discussione. Perfino la tenuta del Governo. Con il centrodestra pronto ad imporsi nelle urne.

Infine, il ruolo di Giuseppe Conte. Se si va avanti così il Pd potrebbe ritrovarselo presidente della Repubblica su indicazione di Beppe Grillo. E’ davvero questo che vuole Nicola Zingaretti?