Bettini spiazza il Pd: Draghi al Colle ed elezioni anticipate

Nei Dem in diversi potrebbero avere interesse a cambiare gruppi parlamentari scelti da Matteo Renzi un’era geologica fa. E poi quello dell’ex Governatore della Bce non viene percepito come il proprio Governo. E allora Goffredo Bettini mette sul tavolo un’ipotesi choc. Che potrebbe piacere a Nicola Zingaretti.

Non è un auspicio buttato lì. Non è nemmeno un tentativo di “promovetur ut amoveatur”, cioè di promuovere per rimuovere. Dietro il ragionamento di Goffredo Bettini c’è una strategia politica precisa. Che certamente non è quella di tutto il Pd, ma che comunque ha basi solide ed è la stessa di Nicola Zingaretti.

Goffredo Bettini l’altro giorno ha ribadito che a suo giudizio Mario Draghi potrebbe andare al Quirinale, raccogliendo quindi il testimone da Sergio Mattarella. Di fatto questo potrebbe aprire la strada ad elezioni anticipate, soprattutto se Lega e Fratelli d’Italia dovessero tenere il punto. Una prospettiva che terrorizza i Cinque Stelle e anche gran parte dei Democrat. Ma non Goffredo Bettini. Perché?

Non è il governo del Pd

Goffredo Bettini (Foto Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

Perché il ragionamento dell’esponente politico si fonda sul presupposto che quello attuale non è il Governo del Pd. I Democrat lo hanno subito, anzi ingoiato. E Nicola Zingaretti si è dimesso da Segretario poco dopo. Inoltre, è sempre il ragionamento di Bettini, perfino nel Pd in molti potrebbero avere interesse ad andare alle urne per cambiare i gruppi parlamentari. Quei gruppi parlamentari sono stati voluti in larga misura dall’allora segretario poilitico Matteo Renzi. Una stagione che non esiste più.

Lo stesso Zingaretti, arrivato alla guida del partito quasi un anno dopo la Caporetto del 2018, ha dovuto fare i conti con assetti ed equilibri parlamentari che non erano i suoi. Stesso identico discorso per Enrico Letta.

Poi nel ragionamento di Goffredo Bettini c’è anche dell’altro. Lui vede nell’alleanza Pd-Cinque Stelle una strada necessaria per poter competere con un centrodestra molto forte e agguerrito. E non nasconde la sua stima per l’ex premier e capo politico dei Cinque Stelle Giuseppe Conte. Il quale attualmente gode ancora di un buon gradimento personale, che però potrebbe scendere nel 2023. Anche da qui l’esigenza, secondo Bettini, di anticipare il voto.

Il Bettini profetico

Mario Draghi e Sergio Mattarella

Ma in ogni caso, con Mario Draghi presidente della Repubblica, ci sarebbero tutti i presupposti per fare elezioni politiche normali. Al termine delle quali chi vince governa e chi perde fa l’opposizione. Non bisogna mai dimenticare che l’orizzonte di Piazza Grande era quello di una traversata nel deserto. Poi è cambiato tutto. Ma la vera anomalia di questi lunghi anni è che il Pd ha fatto parte (o comunque sostenuto) di quasi tutti i Governi senza mai aver vinto davvero un’elezione.

Ci riuscì Pierluigi Bersani in un quadro tripolare che vanificò l’aspetto numerico. In ogni caso prima o poi i Democrat celebreranno il nuovo congresso e in quella sede bisognerà capire non soltanto gli equilibri ma soprattutto le prospettive. L’anticipo di Goffredo Bettini è come al solito profetico. Bisognerà vedere quali saranno le scelte di Nicola Zingaretti però.