Bettini-Zingaretti, sicuri che il feeling sia lo stesso?

Foto © Benvegnu' Guaitoli / Imagoeconomica

Il primo immagina un partito spostato a sinistra e alleato stabilmente con una parte dei Cinque Stelle. Il segretario nazionale ha altre prospettive. Nel frattempo si fa sentire Walter Veltroni, richiamando anche l’esperienza di Ignazio Marino.

Goffredo Bettini sta ultimando un libro che potrebbe rappresentare la piattaforma ideologica del nuovo Partito Democratico, che lui immagina spostato a sinistra e perfino alleato con una parte del Movimento Cinque Stelle.

In questi stessi giorni, non appena si è palesata la possibilità di una ricandidatura a sindaco di Virginia Raggi, Walter Veltroni (il sindaco più amato e apprezzato dai romani secondo i sondaggi), ha detto che si augura che possa riprendere quel cammino al quale lui dopo Francesco Rutelli e Ignazio Marino dopo di lui, hanno contributo a intraprendere. Si tratta di riannodare un filo spezzato dall’esperienza renziana nel Pd, perché tutti ricordano che la vittoria dei Cinque Stelle di Virginia Raggi è stata favorita proprio dalle dimissioni di massa contro Ignazio Marino. Firmate Matteo Renzi.

Il vice segretario del Pd Andrea Orlando

Ha scritto Linkiesta qualche giorno fa: «La disputa sugli aiuti a Fca è diventata una specie di spartiacque che ha riaperto la battaglia politica nel Partito Democratico, sopita nella fase dura della crisi del covid-19. La vicenda ha messo in luce il protagonismo di quella parte dei dem che si riconosce nelle posizioni del vicesegretario Andrea Orlando, che si può definire la “sinistra” del Partito, e che ha nel ministro Peppe Provenzano e nel responsabile economico Emanuele Felice i suoi principali esponenti, oltre al vicesegretario. In questa discussione anche il nume tutelare di Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini, ha sposato le tesi di Orlando, mentre il segretario è stato come al solito più cauto».

Si tratta di vedere se la sintonia tra Zingaretti e Bettini sia ancora quella di un tempo. Non è scontato e potrebbe non essere così. Nicola Zingaretti vede un Pd diverso, non schiacciato su posizioni di sinistra, non in un momento come questo nel quale la ripartenza esige altre posizioni e scelte diverse.

Goffredo Bettini © Imagoeconomica / Paolo Cerroni

Ma non c’è sintonia neppure per quanto riguarda l’alleanza con i Cinque Stelle, al di là delle dichiarazioni ufficiali. Nicola Zingaretti, e una parte importante del Pd, è stanco delle continue posizioni pentastellate contro tutto e tutti. Teme che possano indebolire il Governo e aprire la strada ad elezioni anticipate che potrebbe consegnare il Paese al centrodestra.

Zingaretti ha pensato e sta pensando allo scenario di un ricorso anticipato alle urne. Ma nel Pd non sono tutti d’accordo. Non lo è, per esempio, Dario Franceschini. E non si sa se sia d’accordo Goffredo Bettini.

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