Biodigestore, arriva il si atteso da 7 anni

La Regione Lazio autorizza l'impianto per la produzione del gas bio ad Anagni. Verrà realizzato con gli avanzi delle cucine ciociare e l'erba tagliata in cunette e prati.

Via libera. Dopo sette anni. La Regione Lazio ha autorizzato la realizzazione del nuovo biodigestore provinciale della società EneAna Srl, società formata da Saf Società Ambiente Frosinone (società pubblica formata dai 91 Comuni della provincia in parti uguali), da A2A Ambiente (gruppo A2A quotato in borsa a Milano), Saxa Gres (gruppo Borgomeo che presentò il progetto originario per alimentare il suo stabilimento di ceramiche green, cedendolo poi al territorio).

L’autorizzazione ambientale rilasciata in queste ore è destinata a rivoluzionare il ciclo dei rifiuti della provincia di Frosinone. Infatti le circa 40mila tonnellate di rifiuti organici prodotti in Ciociaria e le 30mila tonnellate annue di erbe falciate da cunette e prati, attualmente vengono inviate da Saf in Veneto. Con l’attivazione del biodigestore di Anagni in località Selciatella, la società pubblica Saf le smaltirà nella struttura di cui è proprietario con gli altri due soci, producendo utili dal biogas ed evitando sia il trasferimento fuori regione e sia le spese di smaltimento presso i privati.

Il Lazio fa il pieno di energia

Foto: Imagoeconomica

Il Lazio ed il suo sistema industriale erano in fortissimo ritardo sulla produzione del gas attraverso i rifiuti. Nei fatti lo hanno regalato alle Regioni del Nord: in questi anni l’hanno usato per spingere i motori del loro sistema industriale mentre le imprese del Lazio dovevano acquisire il metano dalla rete ordinaria. E non solo: il biogas generato dagli avanzi delle cucine ciociare spinge una flotta di bus e circolari nel Veneto, abbattendo l’inquinamento dell’aria.

Il biodigestore EneAna di Anagni è il primo in provincia di Frosinone. Si affianca ai progetti Pacifici (Roma), Acea (nell’ex Kyklos di Latina dove non faranno biometano ma useranno tutto il biogas per la cogenerazione), AnaErgia (della Recall di Latina), Rifuture (a Latina con il coinvolgimento di grosse società del settore tra cui Greenthesis SpA), Pellicano (Viterbo).

È l’avvio di una risposta alla fame di energia che sta spegnendo progressivamente il tessuto industriale del Lazio. Non a caso, nella sua prima visita allo stabilimento Stellantis Cassino Plant subito dopo la fusione tra Fca e Psa il Ceo Carlos Tavares elogiò l’organizzazione ma sentenziò “Qui produrre auto costa troppo” indicando due criticità: il peso della fiscalità e dell’energia. La dimostrazione sta nella crisi attraversata nell’ultimo anno a causa della bolla sul gas: ne sanno qualcosa le industrie del Vetro come la AGC Automotive di Roccasecca e l’intero comparto della ceramica da Roccasecca (Grestone) ad Anagni (Saxa Gres) fino a Civita Castellana (distretto della ceramica).

Semaforo verde dai sindacati

Mauro Piscitelli

L’impianto di Anagni risponde alle esigenze dei Comuni che così abbatteranno i costi di smaltimento a carico dei cittadini. E risponde alle esigenze di un sistema industriale che ora può contare su una fonte di energia a chilometri zero. È anche per questo che i sindacati hanno dato il loro appoggio convinto al progetto. Lo hanno ribadito oggi.

Per il Segretario provinciale Uiltec Uil Mauro Piscitellifinalmente dopo sette anni si è giunti alla conclusione di un iter destinato a rivoluzionare il ciclo dei rifiuti provinciale dando allo stesso tempo competitività all’industria”. Il biodigestore EneAna nasce infatti dalla fusione tra due esigenze: quella della società pubblica Saf (composta da tutti i Comuni della provincia di Frosinone in parti uguali) di dotarsi d’un proprio impianto per lo smaltimento degli organici; quella del gruppo Saxa di avere una fonte certa d’energia con cui alimentare il suo stabilimento di Anagni, specializzato nella produzione di ceramiche green, operativo su tre turni ma entrato in difficoltà con la recente bolla sul prezzo del gas.

Piscitelli si augura “che si vada alla realizzazione spedita dell’impianto, che abbatterà le tariffe dei rifiuti per tutti i cittadini e metterà in sicurezza i lavoratori dello stabilimento Saxa Gres di Anagni”. Per il Segretario provinciale Uiltec Uil ora deve esserci “un intervento pubblico sia nella realizzazione che nella gestione, garantendo così il rispetto ambientale ed il futuro dei lavoratori”.

Sandro Chiarlitti

Per Sandro Chiarlitti, Segretario Filctem Cgil: “È una vittoria dei lavoratori e del territorio. Vigileremo sul rigoroso rispetto degli accordi: il gas prodotto con la materia prima del territorio ora deve rendere solido il sistema industriale del territorio”.

Per il Segretario provinciale Ugl Enzo Valente: “è una notizia importante, rafforza un’azienda che negli ultimi mesi ha pagato caro l’aumento dei costi energetici. Il nuovo impianto potrà  dare tranquillità all’intero sistema industriale dell’area per questo saremo vigili ed attenti sul rispetto delle norme ambientali e degli accordi alla base del progetto”.

Basta ai veti ed ai professionisti del No

Enrico Coppotelli

In serata, sul tema interviene il Segretario generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli. Secondo il quale “è ora di dire basta ai veti sulla corretta chiusura del ciclo dei rifiuti, la nostra Regione troppo spesso è stata ostaggio dei professionisti del no. Spinte ideologiche intrise di conservatorismi senza senso hanno fatto male ai nostri territori“. Evidenzia che “Frosinone da questo punto di vista ha fatto un buon lavoro avendo sempre un occhio verso il futuro”.

A tutti i tavoli la Cisl del Lazio ha sempre chiesto alla sua controparte industriale progetti, contenuti, investimenti ed innovazione. Garantendo una sua posizione senza pregiudizi e veti. Il sindacato evidenzia che “in un momento in cui i costi energetici stanno minando le produzioni con riverberi negativi per lavoratrici e lavoratori, il biodigestore ad Anagni rappresenta una notizia importante. Ora occorre un approccio rispettoso dell’ambiente ed attento alla salute dei cittadini. Può essere una soluzione sostenibile che può portare profitti e credibilità alla Ciociaria“.

Tempi troppo lunghi per il biodigestore

Miriam Diurni

L’autorizzazione del biodigestore firmata in queste ore è composta da 295 pagine e conclude un iter iniziato il 2 gennaio 2017. Lo evidenzia la presidente di Unindustria Frosinone Miriam Diurni: “Il nostro plauso per l’autorizzazione al biodigestore ad Anagni, siamo sempre a favore di impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti a ‘kilometri zero’. Dobbiamo però lamentare che sono stati necessari 7 anni per una risposta. Se vogliamo garantire il nostro futuro industriale un si o un no devono essere dati entro tempi ragionevoli“.

Prudenza da Lucio Migliorelli presidente della società pubblica Saf. “Esprimiamo – dice – soddisfazione, con prudenza. Ora attendiamo le determinazioni in merito alla bonifica da attuare prima di mettere a terra il progetto“. (Leggi qui: Via al biodigestore ma tutti pensano ad altro).

Il primo a credere in quell’impianto al servizio del sistema industriale fu Francesco Borgomeo (Saxa Gres). Non ha dubbi: “L’autorizzazione del primo biodigestore in provincia di Frosinone proietta il nostro territorio nel futuro green. Ci mette al sicuro dalla criminalità e dai traffici di rifiuti e dà sicurezza all’industria del territorio“.

Infatti il progetto EneAna è l’unico che nasce in una logica di sistema a vantaggio dello sviluppo industriale del territorio. Cioè è destinato a rivoluzionare il ciclo dei rifiuti dando competitività all’industria. “Non molliamo mai. Ora testa a Roccasecca” dice Borgomeo, riferendosi all’impianto Grestone che a sua volta attende la ripresa a pieno regime di Saxa. C’è un’iniezione di energia nel futuro.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com).

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