Biodigestore? È nei patti, fate in fretta

Il sindaco di Gualdo chiede di fare presto per la realizzazione del biodigestore a servizio di Saxa Gualdo (ex Tagina). Ed apre al confronto 'senza pregiudizi' sul termovalorizzatore. L'esatto contrario del Lazio e di Anagni. Ecco il perché delle scelte

L’ipotesi l’aveva lanciata pochi mesi prima che esplodesse la speculazione sui costi del gas. Il presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo aveva proposto la realizzazione di un termovalorizzatore per garantire l’energia in ogni grande agglomerato industriale. A partire dall’area Stellantis di Cassino con tutto il suo ricco indotto Automotive.

Nel Lazio non lo hanno preso sul serio. La politica ha taciuto e sperato che nessuno riprendesse quell’idea. Che avrebbe costretto a prendere una posizione. In Umbria invece lo hanno preso sul serio e di fronte all’ipotesi di un termovalorizzatore da realizzare sulla fascia appeninica a supporto delle imprese, si apre la discussione.

Il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti ha detto al Corriere dell’Umbria di essere “pronto a discuterne, per verificare il progetto senza alcun pregiudizio ideologico”.

Biodigestore in difesa delle fabbriche

Non è casuale la posizione del sindaco. Gualdo Tadino ha visto il suo distretto industriale attraversare una forte crisi negli anni scorsi. Lì c’è lo stabilimento Saxa Gualdo, l’ex Tagina: un marchio storico della ceramica italiana; prodotti per interni di gamma molto alta. Fa parte della galassia Borgomeo.

La Regione Umbria sta per definire il suo Piano Regionale dei Rifiuti: al suo interno prevede un termovalorizzatore. Da realizzare entro il 2030. Con un limite: dovrà essere al servizio del territorio e non dovrà diventare l’impianto al servizio delle regioni vicine. È il principio dell’autosufficienza dei bacini.

Gualdo Tadino intende mettere in sicurezza i suoi stabilimenti: ha già detto si al biodigestore per abbassare la tariffa dei rifiuti ai cittadini ed avere il gas con cui alimentare la sua storica fabbrica di ceramiche. Il sindaco proprio in queste ore al Corriere dell’Umbria ha detto che sul biodigestore nell’area Saxa Gualdo bisogna fare presto.

Quell’impianto con cui ricavare energia dai rifiuti organici “è sul piatto e fa parte degli accordi del 2018 che hanno portato al salvataggio dello stabilimento. Accordi che anche il Comune ha sottoscritto. E che intendiamo onorare. Anzi, dico che bisogna fare presto. Quando questo progetto è stato proposto ancora non c’era la guerra e non c’erano i rincari dell’energia e già c’era la necessità di ridurre l’esborso dell’impresa per l’energia. Problema che ora attanaglia tutte le imprese della filiera Ceramica: hanno molti ordinativi ma paradossalmente rischiano di chiudere perché con il costo del metano sestuplicato producono in perdita”.

Il silenzio in Ciociaria

Il piazzale Saxa (Foto Igor Todisco)

Sul termovalorizzatore, il sindaco apre al confronto. Che non è un si. Ma è un ‘vediamo e capiamo’. Senza pregiudizi. Sulla base della scienza.

È l‘esatto opposto di quanto avvenuto nel Lazio. La proposta è caduta nel vuoto. Fino al giorno in cui il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha annunciato che lui il termovalorizzatore per la Capitale lo farà. E lo vuole entro il Giubileo. Il Governo ha in fase di conversione il Decreto che gli assegna pieni poteri per procedere.

Peggio è stato fatto sulla produzione di gas in modo naturale. Il sindaco di Gualdo Tadino chiede di fare in fretta. Il sindaco di Anagni, dove ha la sede centrale Saxa Gres aveva detto si e poi è tornato suoi suoi passi. Perché in giro avevano fatto credere che per produrre gas si dovessero bruciare i rifiuti.

A Roccasecca c’era un’idea simile da realizzare al posto della discarica provinciale una volta bonificata. Non è stato più portato avanti.

L’attrattore di imprese

Gualdo ha messo in sicurezza la sua fabbrica. Chiede di fare in fretta. E non sottovaluta il progetto del termovalorizzatore per una ragione precisa: sa bene che sarebbe un enorme attrattore per nuove fabbriche. Quelle del tipo che ha bisogno di molta energia. Che lì troverebbero con continuità ed a costi contenuti.

Intorno a quell’impianto sulla fascia appenninica sorgerebbero altre attività energivore che altrimenti non avrebbero localizzato in Italia il loro stabilimento. L’energia a basso costo è diventato il primo fattore di attenzione investimenti: Gualdo e l’Umbria lo hanno capito, la politica del Lazio e della Ciociaria un po’ meno.

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