Blue Forum, parata di stelle per un’edizione da oscar

Cinque ministri per l'edizione 2023 del secondo summit nazionale sull'economia del mare. Punta a fare dell'Italia il punto di riferimento sud europeo del settore.

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

Il conto alla rovescia è iniziato. Il bersaglio da raggiungere è l’Europa. Il Blue Forum, secondo summit nazionale sull’economia del mare punta a fare dell’Italia il punto di riferimento sud europeo del settore. Vuole farlo mettendo insieme tutti gli interlocutori legati allo sviluppo ed alla crescita connesse al Mediterraneo. È l’obiettivo che si è dato Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio del Lazio Sud ma anche di Assonautica e Sì Camera.

Il secondo Blue Forum aprirà i battenti venerdì prossimo. E continuerà sul solco tracciato dalla prima edizione: quella 2022. (Leggi qui Blue Forum, il X Rapporto: un mare che moltiplica e ridisegna i confini. E leggi anche Si chiude il Blue Forum, Di Maio: “Un servizio all’intero paese”).

PRESENTI CINQUE MINISTRI

Giovanni Acampora

E se l’obiettivo è coinvolgere, come ama dire il presidente Acampora “gli attori dell’economia del mare“, il cast di quest’anno sarà davvero da Croisette. Con una vera e propria pioggia di stelle, volendo continuare con la metafora cinematografica. È ampia la platea di presenze istituzionali che hanno dato conferma alla loro presenza nella tre giorni di Gaeta (organizzata dall’azienda speciale InforMare della Camera di Commercio, con la collaborazione di OsserMare).

Saranno presenti il ministro con la delega alle Politiche del Mare, Nello Musumeci; quello delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; la Ministra del Turismo Daniela Santanchè, quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ed il vice premier e Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini.

Presenze che assumono un valore ancor più ampio se si pensa al titolo di questa edizione del Summit Blue Forum Italia Network che recita “Italia nazione di mare“. Per far sì che l’Italia diventi punto di riferimento europeo, non solo a chiacchiere, ma anche a livello normativo e di rapporti con le altre nazioni, è necessario che le istituzioni ci siano. E ci saranno, a partire da quelle politiche, passando per le rappresentanze militari ed arrivando ai privati, quelli che investono ogni giorno e che vogliono sentire il governo vicino. Tutti insieme per confrontarsi su una nuova strategia marittima dell’Italia, una vera e propria costituzione del mare in Italia.

UNA IDEA EUROPEA

Roberta Metsola e Giovanni Acampora

Non solo Italia però, perché il Blue Forum ha ricevuto l’appoggio del Parlamento Europeo, con il presidente Giovanni Acampora che ha colloqui costanti ed intensi con la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.

L’istituzione continentale ha un valore enorme in questa manifestazione, un valore che è un pilastro della sua sostanza. Il summit dell’economia del mare non è infatti una invenzione che parte senza basi. A dare la scintilla e a far nascere l’idea a Giovanni Acampora c’è un documento ben preciso: la comunicazione 240 Final del 17 maggio 2021 della Commissione Europea. È un fascicolo di 24 pagine in cui sono indicate quelle che dovranno essere le linee guida su un nuovo approccio per un’economia blu sostenibile all’interno dell’Unione Europea.

Il punto da cui è partita la commissione è ben preciso: passare dalla crescita blu, ad una economia blu sostenibile. Perché se l’economia del mare fosse paragonata ad una nazione, ecco, questa siederebbe nel G7.

IL MARE CI DEVE UNIRE

Foto: Riccardo Squillantini © Imagoeconomica

 Per far sì che la fetta italiana di questa economia, che è molto ampia, possa diventare un valore comune e non un qualcosa a vantaggio di pochi, si è deciso di mettere insieme ogni componente, ogni settore. Nessuno escluso. Per far sì che lo sviluppo dell’economia blu in Italia viaggi ad una velocità costante per tutti. L’ambizione è quella di abbattere le divisioni tra i vari settori, cercando di facilitare ed agevolare le interconnessioni, anche tra le nazioni europee. E’ per questo che il sistema delle camere di commercio da più di dieci anni ha deciso di puntare sulla blue economy: per raccontarne il valore attraverso il suo punto di vista ed il suo osservatorio, unico nel panorama nazionale.

L’obiettivo è tutt’altro che raggiunto. “Siamo onorati, come sistema camerale, di aver riscosso un così largo consenso politico, istituzionale, civile e militare” analizza Giovanni Acampora. “Questo ci fa capire che la strada imboccata è quella giusta. Solo tutti insieme possiamo riuscire a vincere questa sfida, che vede il nostro mare al centro dello sviluppo reale dell’Italia“.

Acampora pone il sistema camerale come garante di questo sviluppo. Lo fa chiedendo una unità d’intenti da parte di tutta la nazione: “Sud, centro e nord non possono più permettersi di essere singolarmente protagonisti di questo percorso, opponendosi l’uno contro l’altro“. È la natura del mare che secondo Acampora rende sciocche le divisioni, perché come afferma lo stesso presidente: “Il mare ci unisce e noi dobbiamo essere orgogliosi di appartenere ad un’Italia nazione di mare“.

Una penisola che, non solo a livello geografico, può e deve fare la sua parte nello scenario di quello che i romani, non a caso, chiamavano Mare Nostrum.