Bluff sul tavolo delle elezioni di Cassino: guerra Buschini – Fardelli

Un bluff. Giocato con abilità al tavolo delle elezioni comunali di Cassino. E che ha portato ad incrinare i rapporti politici tra il presidente della commissione Bilancio della Regione Lazio Mauro Buschini ed il capogruppo della lista LB con Zingaretti Marino Fardelli.

Il bluff è stato calato quando tutti pensavano che la candidatura di Fardelli a sindaco di Cassino avrebbe fatto da collante tra i due. Perché Fardelli candidato sindaco significa togliere un competitor dalla corsa per le prossime elezioni regionali, lasciare libero un gigantesco pacchetto di voti, tanto grande da far quasi scattare un seggio. Chi ha calato il bluff ed in che modo? A giocarsi la partita sbagliata è stato qualcuno che presentandosi a nome di Fardelli ha tentato di intavolare una trattativa politica del tipo “lui sindaco ed a te strada libera alle Regionali”.

Il guaio, nemmeno tanto piccolo, è che l’offerta – non si sa se fatta dal consigliere della Lista Buongiorno o solo a lui attribuita – sia stata avanzata un po’ a tutti: a Buschini, a Daniela Bianchi, a Mario Abbruzzese e finanche al presidente della Provincia Antonio Pompeo.

Ma a far saltare il tavolo è stata quella che Mauro Buschini ha considerato un evidente fallo di invasione di campo. Fardelli riceverà Nicola Zingaretti nella sua Cassino, quasi a voler far intendere “sono l’uomo del presidente…”. Quando Mauro Buschini considera il governatore una proprietà politica sua, esclusiva e personale. E farcisi vedere insieme è un segnale ostile.

Così, a scanso di equivoci, l’ex assessore comunale di Alatri ha schierato l’artiglieria pesante: sono arrivati l’altro giorno 4 milioni di euro destinati alla Valcomino? E allora mercoledì (il giorno prima dell’iniziativa di Fardelli) alle 17,.30 Buschini organizza un’iniziativa ad Atina. Portando non solo Zingaretti ma anche il potente assessore regionale al Bilancio Alessandra Sartore.

Alla bouvette della Regione c’è chi giura avere sentito Buschini dire “Fardelli, su questo, deve stare molto calmo“.

E se alla fine Zingaretti decidesse di non andare né a Cassino né ad Atina?