Bonacini come anti Zingaretti: la carta di Renzi per tenersi il Pd

Un governatore per fronteggiare la sfida del Governatore del Lazio. Potrebbe essere Stefano Bonacini, Presidente dell'Emilia Romagna, il candidato di Matteo Renzi alla segreteria nazionale del Pd.

Potrebbe essere Stefano Bonaccini lo sfidante di Nicola Zingaretti per la segreteria nazionale del Partito Democratico.

Il nome del presidente dell’Emilia Romagna è accreditato tra i renziani, anche se continua il corteggiamento dell’ex rottamatore nei confronti di Marco Minniti.

Ma  Bonaccini porterebbe inevitabilmente il confronto anche sui territori: entrambi Governatori, entrambi molti forti sul piano elettorale e perfino sul livello trasversale, entrambi che strizzano l’occhio a quella società civile fatta di associazioni e movimenti, di gente comune che della politica non ne può più.

Naturalmente il percorso è lungo, ma Matteo Renzi il congresso lo vuole vincere, come ha ribadito nel corso dell’ultima assemblea nazionale.

Nicola Zingaretti ha avuto il merito di spostare il confronto sul Pd del futuro: sull’identità di un partito che non ha alternative. Deve aprirsi, sia sul terreno della società che su quello delle alleanze. Cambiando gli interlocutori, non la pelle. Perché oggi il mondo sindacale ed operaio non vota in più in massa per il principale partito della sinistra. No, si orienta verso i Cinque Stelle e verso la Lega.

Il Pd renziano ha assunto un’altra fisionomia, quella di forza di Palazzo. Identificata perfino con i poteri forti. Aver inseguito la Destra sul tema della sicurezza e i Cinque Stelle su quello del taglio dei costi della politica ha snaturato il partito pensato e fondato da Walter Veltroni.

Un partito sì a vocazione maggioritaria, ma quando c’era il maggioritario. Oggi le fasce deboli della popolazione sono rappresentate dai precari, dai disoccupati, dal ceto medio scivolato sotto la soglia di povertà, perfino da quei migranti che vengono in Italia per lavorare e per cercare di sfuggire a guerre ed epidemie.

Se oggi il Pd non trova la forza di combattere queste “battaglia”, contestando l’idea che i migranti sui barconi e sulle navi sono in “crociera”, non andrà da nessuna parte.

Però i meccanismi della campagna elettorale sono strani e Matteo Renzi sa bene che alla fine il concetto di sicurezza è molto sentito anche a sinistra. Ecco perché una candidatura di Marco Minniti avrebbe un senso chiaro. Mentre l’immagine di un Governatore come Stefano Bonaccini tenderebbe a far perdere l’effetto novità alla discesa in campo di Zingaretti.