Scoppia la grana del maxi debito nei conti del Consorzio di Bonifica

Buco milionario scoperto dal commissario inviato dalla Regione. Informata subito la Procura della Repubblica. Ipotizzati il falso in bilancio e falso in atto pubblico. Pasquale Ciacciarelli: lavori che risalgono a quando avevo 15 anni, sono sereno.

La bomba esplode sull’uscio di Forza Italia. Ad innescarla è il commissario inviato dalla Regione Lazio per unificare i tre Consorzi di Bonifica della provincia di Frosinone. Ha scoperto un buco da 19 milioni di euro, il Tar gli ha intimato di pagare subito due milioni: il tutto non era nei bilanci. Il dottor Riccardo Casilli ha preso tutto il carteggio e lo ha consegnato alla Procura della Repubblica di Cassino.

Ipotizza i reati di ‘falso in bilancio‘ e ‘falso in atto pubblico‘.

Cosa c’entra Forza Italia? I documenti inviati ai magistrati iniziano dal 2005 e vanno avanti fino al commissariamento del 2016: a guidare il Consorzio Bonifica nell’ultimo periodo è stato il presidente Pasquale Ciacciarelli, coordinatore provinciale di Forza Italia fino a qualche settimana fa, oggi candidato alle Regionali del Lazio.

 

INCHIESTA AD OROLOGERIA?

La conferenza stampa in cui il commissario questa mattina ha rivelato tutto è stata convocata appena quattro giorni prima delle elezioni politiche e regionali.

Gli domandano se fosse opportuno depositare proprio ora il fascicolo in Procura. Non ha dubbi il commissario Riccardo Casilli, già dirigente presso la Direzione Regionale Infrastrutture e prima ancora al Ministero dei Trasporti.

«Io rispondo che Intercantieri e altre ditte avevano in mano titoli di credito nei nostri confronti e ce li avevano dal 2005: Intercantieri a ottobre ha presentato al Tar un giudizio di ottemepranza costringendo per l’ennesima volta i giudici a dichiarare che il Consorzio di Bonifica deve pagare. Nel momento in cui il Tar ai primi di febbraio dice che o si pagano due milioni di euro entro tre mesi oppure arriva un commissario a prelevarli io vi chedo: è campagna elettorale?»

 

IL BUCO NASCOSTO CON LA TOPPA

Il buco da 19 milioni di euro nei conti del Consorzio di Bonifica Valle del Liri di Cassino è stato scoperto per caso dal commissario Riccardo Casilli.

Mentre tentava di raccapezzarsi tra i bilanci e la contabilità sono arrivate sentenze e ingiunzioni.

«Quando mi sono insediato l’otto novembre scorso  ho trovato 8 milioni di debiti acclarato nei bilanci. In questi 3 mesi sono arrivati a maturazione alcuni contenziosi per lavori che risalgono anche alla fine degli anni Novanta. Così ho trovato altri dieci milioni di debiti che non erano riportati nei documenti contabili».

Insomma, sostiene il commissario, i dieci milioni di debiti non erano stati iscritti a bilancio. In questo modo non era necessario pareggiare quel debito, non era necessario indebitarsi o fare rinunce per coprirlo.

Chi governava il Consorzio di Bonifica Valle del Liri di Cassino, secondo il commissario era a conoscenza della situazione. Perché aveva firmato incarichi con i quali tentare di evitare il pagamento.

«È doveroso richiamare alle loro responsabilità i presidenti e le amministrazioni in carica durante questi dieci anni: conoscevano questi contenziosi. Li conoscevano per certo:  c’erano incarichi legali che tentavano di opporsi ai pagamenti, nelle varie sedi e nei vari gradi di giudizio».

 

I CONTENZIOSI

Il primo contenzioso è quello con Intercantieri. Ammonta a poco meno di due milioni di euro per lavori di bonifica compiuti nell’area Cassino – Sant’Elia Fiumerapido. È maturato con una sentenza del Tribunale Civile di Roma del 2009. Definisce una transazione che già nel 2000 riconosceva le colpe del Consorzio; la transazione viene convalidata da una sentenza della Corte d’Appello di Roma del 2013 e diventata definitiva dopo due anni.

Il commissario rileva che nonostante questo non siano state accantonate somme nel capitolo ‘Fondo rischi’ con le quali fare fronte ad una eventuale condanna. E non c’è iscrizione a bilancio.

Proprio su questo 1,953 milioni di euro è arrivata il 2 febbraio la decisione del Tar che obbliga al pagamento ad Intercantieri entro tre mesi.

Il secondo contenzioso è quello con la Pizzarotti – Intercantieri per il I lotto dei lavori sul lato destro del fiume Gari. L’importo è vicino ai 6 milioni di euro ed è la conseguenza di un lodo arbitrale del 2005, poi convalidato con una sentenza della Corte d’Appello del 2010 e poi della Cassazione nel 2012.

Pure in questo caso il commissario rileva che non sono state accantonate somme con cui fare fronte al pagamento né c’è iscrizione del debito nel bilancio.

Ci sono poi altri contenziosi minori pendenti con Intercantieri per un totale di un milione, con i dipendenti per altri 150mila euro, mentre il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha intimato la restituzione di 8 milioni per somme già incassate dal Consorzio.

 

CIACCIARELLI: NON C’ENTRO, TUTTO IN REGOLA

L’ultimo presidente del consorzio di Bonifica Valle del Liri Pasquale Ciacciarelli è sereno.

«Confermo quanto detto dal Commissario: si tratta per lo più di lavori che risalgono alla seconda metà degli anni Novanta, cioè quando avevo circa 15 anni e non mi occupavo di Bonifiche. Una volta diventato presidente ho seguito la stessa linea consolidata negli anni precedenti: di fronte agli atti giudiziari che arrivavano ho chiesto ai nostri legali di resistere al fine di accertare la reale legittimità del debito, il suo importo e la sua esigibilità. Che tradotto significa: ma li dobbiamo davvero questi soldi? E quanti ne dobbiamo? Li dobbiamo tutti o una parte è prescritta? Se non lo avessi fatto avrei rischiato un procedimento con cui mi accusavano di avere pagato con troppa leggerezza».

resta l’aspetto però della mancata iscrizione in Bilancio.

«So che un debito si iscrive a Bilancio quando è certo, liquido ed esigibile: è un principio base della contabilità. Solo quando ricorrono queste condizioni c’è chi è deputato ad iscriverlo».

 

 

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright