Bollette pazze al Valle del Liri: ecco cosa è successo. E cosa si deve fare.

Quelle inviate in questi giorni da Consorzio di Bonifica Valle del Liri non sono bollette bensì veri e propri ruoli che consentono l'invio dell'ufficiale giudiziario a chi non le paga. Ecco cosa si deve fare.

Il Commissario per l’unificazione dei Consorzi di Bonifica nella provincia di Frosinone è in bilico. «Potrebbe essere sostituito molto presto». Colpa delle centinaia di bollette “emesse in maniera probabilmente impropria” perché “qualcuno ha agito in maniera imprudente e con l’acqua alla gola“. Adesso i tre funzionari Regionali inviati da Nicola Zingaretti in provincia di Frosinone devono stabilire se sono regolari le bollette inviate a pioggia dal Consorzio di Bonifica Valle del Liri. A rivelarlo è stato il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi nel corso della puntata di A Porte Aperte andata in onda giovedì sera su Teleuniverso.

Non sono bollette, peggio

Quelle recapitate non sono bollette. Hanno lo stesso aspetto delle fatture che ci invia la società dei telefoni o quella del gas. Ma in realtà sono dei ‘ruoli‘ cioè atti giudiziari.

Dove sta la differenza? Se non paghiamo la bolletta ci sollecitano, al limite ci minacciano di staccare il servizio, se insistiamo a non pagare ci chiudono le linee davvero. Invece con i ruoli arriva direttamente l’Ufficiale Giudiziario e può procedere con il pignoramento.

Però. Non sono tasse ma contributi. Per i cittadini cambia poco perché sono comunque soldi da tirare fuori. Per la Legge fa una bella differenza. Perché il contributo si paga solo se si riceve un servizio. E in questo caso, moltissimi non hanno usufruito d’alcun servizio del Consorzio.

Perché arrivano

Perché il Valle del Liri ha mandato quei ruoli? Lo ha fatto perché è in via di fusione insieme agli altri due consorzi presenti in provincia: il Conca di Sora ed il A Sud di Anagni. La legge ora prevede che il Consorzio sia una solo.

Il commissario che sta procedendo alla fusione ha rilevato una difformità di impostazione tra i tre ex consorzi. E cioè che in base ai diversi regolamenti, un’area che nei Comuni del Valle del Liri era esente, invece pagava se si trovava in uno degli altri enti. E viceversa. Inoltre, in molti casi i dati erano vecchi.

Ha disposto allora che si usasse un unico criterio in base al quale stabilire chi deve pagare e chi no. Uguale in tutti e tre i consorzi. Ed ha disposto l’aggiornamento dei dati. In modo che tutte le nuove case ed i nuovi frazionamenti venissero raggiunti.

Così è avvenuto. I dati sono stati presi all’Agenzia delle Entrate il 30 giugno 2018. Ed è stato fissato un nuovo criterio per stabilire chi paga e chi è esente.

Chi deve pagare

Ma chi deve pagare? Sono tenuti a pagare tutti coloro che ricevono un servizio, diretto o indiretto, dal Consorzio di Bonifica. Ad esempio: tutti quelli che usano l’acqua del Consorzio per irrigare i campi o alimentare le stalle. In linea di principio, tutti quelli che abitano fuori dalle aree urbane: perché la regimentazione delle acque è assicurata dai Consorzi, sono loro a fare in modo che non si allaghi tutto in campagna alle prime piogge. E poi pagano quelli che anche se stanno in centro scaricano le loro acque piovane nella rete di caditoie e pozzi del Consorzio.

Come si capisce se sono in centro o sono fuori? Se devo pagare o sono esente? Ci sono delle mappe. Si vede da lì.

Ecco il problema

Ma proprio lì sta il problema. Le mappe sono state aggiornate nel momento in cui si è fissato il criterio uniforme per tutti i tre ex consorzi.

Come sono state aggiornate quelle mappe? In base ad una sentenza della Commissione Tributaria di I Grado.

E qui è scattata la rivolta dei sindaci che ieri mattina si sono riuniti a Pontecorvo per un confronto con i funzionari regionali inviati da Nicola Zingaretti. I quali hanno fatto notare che in effetti c’è una sentenza secondo la quale devono pagare anche le case ed i terreni che si trovano in centro. Ma allo stesso tempo ce ne sono a decine che dicono il contrario. Anche della suprema Corte di Cassazione. Aggiornatissime al 2018.

Cosa accade adesso

I funzionari regionali devono stabilire se quei ruoli siano legittimi o non lo siano. Nel corso della riunione, ha riferito ieri sera Libero Mazzaroppi, gli stessi funzionari hanno avanzato il sospetto che le bollette fossero state emesse in maniera impropria ed imprudente.

Se così fosse, dovrebbe essere emesso al più presto un nuovo ruolo con il quale sgravare quello precedente.

Molto in fretta: perché una larga parte delle bollette sono arrivate scadute.

In pratica: chi pagava prima deve continuare a farlo; chi non aveva mai pagato deve aspettare qualche giorno per sapere se è tenuto o non. Chi ha già pagato? Se non doveva, gli verrà restituito tutto.

L’intervento di Zingaretti

La vicenda dei ruoli emessi dal Valle del Liri mette in evidenza due elementi: la differenza tra il tecnico ed il politico, la presenza di Nicola Zingaretti in Regione a tempo pieno nonostante sia diventato Segretario nazionale del Partito Democratico.

È una lezione per tutti coloro che attaccano la politica e vorrebbero il governo di tecnici sganciati dai Partiti. La Tecnocrazia fa esattamente quello che è avvenuto al Consorzio di Bonifica Valle del Liri: devo risanare il bilancio, faccio pagare le tasse. C’è una sentenza che mi dà ragione, la uso senza tenere conto che migliaia di poveracci dovranno pagare cifre spesso salate. E senza considerare le decine di sentenza che mi danno torto.

«Il Commissario non mi ha nemmeno risposto alla richiesta urgente di incontro per esaminare la questione, appena esplosa» ha rivelato Libero Mazzaroppi.

La politica ha svolto il suo ruolo. A tutti i livelli. I sindaci hanno scavalcato il Commissario e si sono rivolti direttamente al loro interlocutore istituzionale: la Regione. E Nicola Zingaretti in persona, contattato da decine di sindaci, ha catapultato in provincia di Frosinone una dirigente della sua Segreteria e due dirigenti del Settore Agricoltura.

Sono stati loro, leggendo quelle bollette con l’occhio della politica, a dire che è troppo comodo fare così, troppo comodo mandare le bollette e chi se ne frega se poi tutti faranno ricorso.

Anche per questo «da quello che abbiamo capito – spiega Mazzaroppi – la posizione del Commissario è tutt’altro che stabile e nei prossimi giorni potrebbe essercene uno nuovo». Con il compito di ascoltare i territori.

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