Borgomeo: piano da 82 milioni per QF, produzione in 24 mesi

Francesco Borgomeo presenta al Ministero il suo progetto da 82 milioni per il rilancio della QF (ex GKN) di Campi Bisenzio. Punta alla mobilità elettrica ed alle energie rinnovabili. Sindacati soddisfatti ma prudenti. Vogliono sapere chi ci sarà dopo il bridge

Sarà un piano industriale da 82 milioni di euro a rilanciare il sito ex Gkn di Campi Bisenzio acquisito da Qf, la società creata appositamente dall’imprenditore Francesco Borgomeo: presidente del gruppo Saxa Gres e di Unindustria Cassino. In 24 mesi il piano dovrebbe riuscire a portare la produzione a regime garantendo la salvaguardia di tutti i lavoratori in forze al sito.

È quanto emerso oggi al tavolo riunito al Ministero dello Sviluppo Economico con sindacati, istituzioni, azienda e governo. Ancora non è stato sveltato il nome dell’investitore che dovrebbe partecipare all’operazione di rilancio insieme assieme alla società nelle quali sono riunite le partecipazioni di Francesco Borgomeo.

E-Drive Gen. 5.0

Il piano si chiama E-Drive Gen. 5.0. Ma cosa si farà in quello che per anni è stato il tempio dei semiassi con tecnologia powertrain? Il progetto è orientato sulle produzioni customizzate nel settore della mobilità elettrica, della propulsione elettrica e delle energie rinnovabili.

È pensato all’interno delle linee strategiche definite dal Pnrr nazionale. Un piano che non è ancora definitivo ed ha bisogno di una messa a punto. Prevede un periodo di cassa integrazione, un percorso di formazione con cui convertire tutti i 442 lavoratori del sito alle nuove tecnologie ed alle nuove produzioni.

Le proiezioni parlano di un’esplosione della nuova mobilità: sostituirà l’attuale Automotive. È per questo che il percorso di rilancio E-Drive Gen. 5.0 illustrato oggi prevede anche l’assunzione di nuovo personale. Servono competenze e professionalità molto specifiche.

In una seconda fase il piano prevede per la produzione, l’avvio dell’elettrificazione dei sistemi di trasporto e produzioni legate anche al settore dell’energia. Oltre ai motori elettrici il sito di Campi Bisenzio svilupperà anche il power converter.

Un piano in 5 tappe

L’ingresso dello stabilimento nei giorni della crisi (Fotocronache Germogli)

La roadmap illustrata oggi al Ministero dello Sviluppo Economico prevede 5 step. I primi 3 si realizzeranno nel 2022 e riguardano engineering, validation division, control room. Nel corso del 2023 si realizzerà il quarto step ed è stato denominato “first production” ed è quella dell’avvio della produzione. Il quinto ed ultimo step è quello della “full production“: la road map prevede di arrivarci nel primo trimestre del 2024.

I lavoratori ex Gkn ora QF saranno reintegrati progressivamente fino all’inizio del 2024.

Le reazioni dei sindacati

Positivo con prudenza il giudizio dei sindacati. Il coordinatore nazionale Automotive Fim Cisl Stefano Boschini evidenzia che a garantire la realizzazione del piano dovrà essere l’investitore. Ma oggi a presentarlo è stata la QF di Francesco Borgomeo che si è assunta l’onere di fare da ponte tra la vecchia e la nuova gestione. Per questo Fim ritiene “sia urgente che il nome dell’investitore venga ufficializzato e presentato alle organizzazioni sindacali“.

Stefano Boschini – Fim Cisl

Per il sindacato “L’incontro di oggi è stato un passaggio molto importante per l’attuazione dell’accordo quadro sottoscritto. Le linee guida dovranno essere oggetto di un confronto in sede aziendale per strutturare un piano industriale efficace per la reindustrializzazione e l’occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Ma è indispensabile che sia chiarita in tempi brevi l’identità degli investitori in QF“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Fiom Cgil. Per la quale “La negoziazione deve avvenire insieme agli investitori, ovvero con chi ha la reale responsabilità del futuro piano industriale“. In pratica: Borgomeo fa da bridge ma poi ad attuare il piano sarà un altro, pertanto vogliamo confrontarci con chi poi guiderà la fabbrica ed i suoi processi industriali.

Per la Fiom comunque, l’elemento più positivo è quello relativo all’occupazione: “a consuntivo il numero degli occupati sarebbe superiore all’attuale“.

Il sindacato ha inoltre chiesto di “anticipare gli investimenti sulla parte della produzione in modo da arrivare a regime più rapidamente, a fronte di un mercato di riferimento già esistente“. La formazione, prevista dal Piano, infine, “dovrà servire a valorizzare le competenze presenti all’interno dello stabilimento ex Gkn per un rientro al lavoro in tempi più rapidi e certi“.

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