La rivoluzione Borgomeo sul futuro del Lazio Sud

Il neo presidente di Unindustria Cassino - Gaeta senza pennacchio e con le idee chiarissime: l'automotive resta strategico, ma il futuro sta tutto nella grande scommessa di green e circular economy. Abbattendo i costi dell'energia.

Il messaggio sta nascosto tra le righe. Il nuovo presidente di Unindustria Cassino – Gaeta Francesco Borgomeo non è arrivato a Cassino né per fare presenza, né per mettersi un pennacchio, tantomeno per poter aggiungere il logo di Confindustria al suo biglietto da visita. Ha accettato l’incarico per guidare una rivoluzione.

Lo ha detto dopo le parole di circostanza. Tutto il senso dell’arrivo di Borgomeo a Unindustria sta in una frase: «occorre fare una seria riflessione sulla politica industriale da portare avanti per il futuro». Significa che nel Sud del Lazio sta per abbattersi l’effetto dei grandi cambiamenti mondiali: l’automotive italiano ha smesso di essere a trazione Fiat e tra un paio d’anni saranno evidenti gli effetti del nuovo assetto Stellantis. L’economia del Cassinate potrà essere ancora per poco dipendente dall’Automotive.

Il futuro secondo Borgomeo

Cassino epicentro dell’Automotive © Pexel

Sa benissimo che avrà ancora un ruolo strategico e non a caso ha citato il suo predecessore Davide Papa ringraziandolo «soprattutto per aver avviato la sede e consolidato le attività, che ora rappresentano un importante punto di riferimento». Ma ancora di più sa che il comparto automobilistico si prepara ad un ruolo meno determinante dopo cinquant’anni di predominio nel Pil del sud Lazio. All’orizzonte c’è l’economia circolare, ci sono le nuove energie, ci sono le materie prime ottenute in maniera differente dal passato: attraverso il riciclo. Borgomeo ne è consapevole: in zona è conosciuto per i salvataggi di ex Marazzi Sud e ex Ideal Standard convertite in Saxa Gres e Grestone. Ma prima si è occupato di risanamenti per Hewlett Packard, Glaxo Smith, Gruppo Cos.

È per questo che dice «di certo dobbiamo essere noi a rendere il territorio competitivo per le multinazionali, interagendo con loro, creando condizioni favorevoli per gli investimenti. Soprattutto riducendo i costi di produzione, creando infrastrutture e logistica. Solo così si potrà pensare di poter attrarre nuovi investimenti in un territorio che ha delle grosse qualità come ottime risorse umane, cultura del lavoro e senso del sacrificio. Gli altri presupposti vanno creati. Tutti insieme, ognuno per le proprie competenze». 

Energia low cost e costi giù

Il presidente con il direttore Aldo Della Peruta

La traduzione tra le righe è importante. Borgomeo sta dicendo che occorre pagare meno l’energia con cui le fabbriche muovono i loro macchinari. Non è un caso che appena un paio di giorni fa Saf abbia annunciato la collaborazione proprio il gruppo Saxa Gres per produrre bio metano dagli avanzi di cucina che oggi mandiamo fuori provincia. Significa abbattere i costi di produzione senza toccare gli stipendi. (Leggi qui I protagonisti del giorno. Top e Flop del 17 dicembre 2020).

Da tempo Borgomeo sostiene la necessità di un casello autostradale a Roccasecca: con il quale proteggere l’ambiente ed i cittadini dal passaggio di camion che andranno nell’area industriale di Roccasecca per le attività connesse alla Green Valley.

Non è un caso che invece della parola covid, nella sua prima dichiarazione da presidente, Francesco Borgomeo abbia usato invece il termine ripresa. «Il mio impegno – ha dichiarato – sarà quello di stare vicino a quegli imprenditori e a quelle imprese che su questo territorio lavorano e producono e che, per molti aspetti, sono il simbolo della ripresa economica della nostra regione». 

Ripresa. E competizione. C’è da rimboccarsi le maniche. È questa la rotta.