Borrelli o no? La Lega decide di non decidere

Il faccia a faccia all'interno della Lega. Tra il Capogruppo 'dissidente' Borrelli con assessori e consiglieri. Le contestazioni. Da una parte e dall'altra. Il Coordinatore: "Stiamo valutando una decisione importante per tutto il gruppo”

Massimiliano Pistilli

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Separato in casa. Anzi: separato nel Circolo. E per nulla pentito. Resta alta la tensione sul Carroccio dopo il voto con cui il capogruppo Gianluca Borrelli si è schierato ancora una volta con la minoranza del Comune di Alatri. E si è scagliato con toni molto duri contro la decisione della sua maggioranza di centrodestra che ha deciso di sopprimere il servizio del Giudice di Pace. (Leggi qui Alatri, il Giudice è senza Pace).

La proposta di sfiducia come capogruppo resta come resta l’indecisione del Partito se procedere. Una situazione che è stata spiegata nelle ore successive dal sindaco Maurizio Cianfrocca.

Il vertice 

Lunedì nell’ultimo Consiglio è stata accesa la miccia che ha scatenato l’ira dei leghisti di governo: i Consiglieri Denise Zena e Giuseppe Pizzuti, gli assessori Roberto Addesse e Kristalia Papavangeliu. A cui ovviamente si è aggiunto il Coordinatore cittadino del Partito Emanuele Palmisani. che stanco delle sollecitazioni aveva già fissato, quasi avesse sentore di quello che sarebbe accaduto in consiglio, un faccia a faccia nella giornata successiva di martedì.

Un vertice nato da una sensazione comune contro Borrelli. Consiglieri ed assessori della Lega non lo riconoscono più come Capogruppo, ritengono che il suo comportamento in Aula non sia più tollerabile: se per un Consigliere può essere comprensibile il voto in dissenso dalla linea del Partito non lo è per il Capogruppo che per suo ruolo deve dettare la linea.

Non ne possono più. È glielo hanno detto nel corso del confronto avvenuto lunedì. Gli hanno rinfacciato la serie di contrasti in nemmeno quattro mesi di governo. Con ciascuno che ha rivendicato le proprie posizioni in un faccia a faccia che non è stato rose e fiori ma ha avuto momenti di forte tensione. 

Le parole del Segretario della Lega

Emanuele Palmisani

Come è andata? «Un incontro probabilmente un po’ teso ma sempre rispettoso nei modi e in parte costruttivo» dice il coordinatore cittadino della Lega, Emanuele Palmisani.

Il Capogruppo è stato messo di fronte a tutte le volte in cui ha votato violando la linea del Partito. «Scopo dell’incontro era quello di ristabilire un’armonia tra Borrelli e il resto del gruppo. Ma soprattutto capire il perché di alcuni atteggiamenti di Gianluca che sembra essere sempre più vicino all’opposizione che alla maggioranza». E Gianluca Borrelli ha spiegato quali sono i sassolini nelle scarpe: con i voti che ha preso si aspettava che la Lega lo sostenesse per l’elezione a Presidente del Consiglio Comunale. Invece no. Almeno un assessorato con il quale mettersi a disposizione della città. Nemmeno quello. Quando ha presentato una proposta di delibera (per introdurre il taglio delle indennità e finanziare con quei fondi una serie di iniziative sociali) gliel’hanno bocciata. Serve altro?

E adesso? «Stiamo valutando una decisione importante per tutto il gruppo. A giorni la ufficializzeremo, fermo restando che il gruppo della Lega è un gruppo solido, compatto e coeso. Spero che il consigliere Borrelli continui a lavorare bene per il nostro Partito e soprattutto per Alatri».

L’esito

Gianluca Borrelli

Al momento nessuna decisione è stata presa sul ruolo di Gianluca Borrelli. La sfiducia da capogruppo resta sul tavolo. Chiaro che la decisione ha anche implicazioni superiori: nel senso che ognuno ha referenti in ambito provinciale, Borrelli ha un filo diretto con il coordinatore provinciale Nicola Ottaviani; Pizzuti dialoga con il responsabile Organizzazione Pasquale Ciacciarelli; Papaevangeliu è stata Senatore per alcuni mesi e dialoga direttamente con i livelli nazionali. Proprio per questo motivo non sarà facile la ricomposizione, ma nemmeno la rottura definitiva.

Il fatto che oggi Borrelli sia ancora capogruppo è un punto a suo favore. Inutile girarci intorno. La Lega di Alatri con la sua decisione di non decidere, manifesta la sua debolezza. E Borrelli gongola sereno in attesa di eventuali novità.

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