Bpc, se i numeri sono come una bella donna

Quello che non vi hanno detto sui numeri della Banca Popolare del Cassinate. Le cifre alle quali pochi fanno attenzione. Come vanno lette. E cosa significano. Soprattutto quanto hanno generato. E a chi.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

I numeri di una banca sono come una bella donna: ognuno punta gli occhi sulla parte che preferisce. C’è chi si concentra sulla bellezza, altri vengono sedotti dall’intelligenza, alcuni non resistono ai suoi modi di fare: i numeri di un bilancio sono la stessa cosa. Perché c’è chi corre a guardare gli utili (quanto abbiamo guadagnato?), altri guardano prima gli impieghi (quanto abbiamo lavorato?), i più tecnici vanno a leggere il Cet1 (quanto siamo solidi?). Qualcuno guarda solo i dividendi (quanto mi tocca?).

I numeri della Banca Popolare del Cassinate presentati quest’anno all’Assemblea dei Soci hanno un valore in più. Al quale i più avidi non hanno fatto nemmeno caso. Sarebbe stato il numero che avrebbe voluto conoscere per primo Donato Formisano, lo storico presidente che ha reso grande l’Istituto. È un dato etico prima che economico: la ricchezza che ha generato la banca, l’economia che ha creato nelle tasche della gente. Si deve partire da lì se si vuole trovare un’anima nei numeri presentati ai soci.

La banca con la Corporate Sociale Responsibility

Trentasette milioni di euro: la Banca Popolare del Cassinate ha generato questo. E non per se stessa, non per i suoi soci: bensì per loro e per tutto il sistema economico nel quale è inserita. E l’ha distribuita sul territorio.

Per capirlo bisogna partire da un concetto: la sostenibilità. In pratica Bpc ha deciso di misurare non solo i propri profitti ma anche la propria responsabilità sociale. Lo fa utilizzando i parametri condivisi a livello internazionale che richiamano le aziende alla propria responsabilità nei confronti del mondo che le circonda.

Il report di sostenibilità illustrato insieme ai numeri durante l’Assemblea rivela che il valore economico generato dalla BPC nel 2021 supera i 37 milioni di euro. È la ricchezza distribuita sul territorio: il valore economico distribuito tra i cittadini è  di quasi 30 milioni di euro tra spese per il personale, imposte, fornitori, elargizioni, a cui si aggiungono i quasi 5 milioni di euro di utili distribuiti ai Soci.

«Una cifra davvero importante che è un ulteriore contributo alla crescita» commenta il presidente Vincenzo Formisano. «La Banca lavora non con la sola finalità di ottenere utili e fare profitto – spiega – ma con la voglia di essere partner del territorio in maniera reale e concreta». (Leggi anche Bpc la più solida in Italia: lo dice Il Sole 24 Ore).

Più siamo e meglio stiamo

C’è un altro numero che pochi osservano. Ma rivela moltissimo di una banca. È il numero dei soci. Cresce? O la gente vende le quote perché non fruttano?

Il bilancio 2021 ha messo in chiaro che il numero dei soci della Banca Popolare del Cassinate continua a crescere, come continua a crescere le richiesta di acquisto azioni. Il numero dei soci  è cresciuto da 1839 a 1850 (confronto tra il 31 dicembre 2020 e 2021). Il trend è proseguito anche nei primi 4 mesi del 2022: oggi i soci azionisti sono 1864. «I Soci sono i primi attori delle strategie BPC, i primi destinatari e protagonisti dell’azione della banca. È molto significativo il fatto che, in assemblea, tutte le decisioni sono state prese all’unanimità, a testimonianza di come l’azione della banca sia condivisa e apprezzata». 

Dividendiamoci

Vincenzo Formisano

Si investe per fare profitto. Dopotutto la banca è un particolare tipo di negozio: compra e vende denaro. Il bilancio dice che Bpc lo ha fatto ancora una volta con profitto. Quanto?

Anche quest’anno, l’Assemblea dopo avere approvato il bilancio ha deliberato la distribuzione di dividendi. Ammontano a oltre 4 milioni 800 mila euro. Negli ultimi 20 anni la banca ha distribuito oltre 72 milioni di euro di dividendi: «un dato – conclude il professor Formisano – che si traduce in ricchezza distribuita sul territorio e che viene reinvestita sul territorio. I nostri soci, infatti, sono per la maggior parte piccoli risparmiatori e famiglie, che, investendo i loro risparmi nelle azioni della BPC, hanno scelto di credere in una banca locale e di contribuire alla crescita del loro territorio». (Leggi anche Quegli operai e pensionati che hanno una banca).

Donato Formisano

È il solco nel quale Donato Formisano a metà del secolo scorso ha seminato ciò che la Bpc è oggi: la banca per i lavoratori, per chi vuole essere formica, perché “la formica quando vuole morire mette le ali” ammoniva raccomandando di fare sempre il passo in proporzione alle capacità della gamba. La volle formica, la trattava come una bellissima donna di cui era follemente appassionato: perché le banche possono essere come le belle donne. (leggi anche Se ne va Donato Formisano, il banchiere che volle essere formica).

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