Brogli, i sospetti non sono su D’Alessandro

DOMENICO TORTOLANO

per IL MESSAGGERO ED FROSINONE

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Settimana cruciale per le indagini avviate dalla Procura della Repubblica per far luce sui presunti brogli nel corso del primo turno delle elezioni comunali di Cassino di giugno scorso. Dopo la scoperta dei voti fantasma a beneficio di un candidato consigliere non eletto, appartenente ad uno schieramento non vincente (schede risultate votate da elettori che non si erano recati alle urne perché fuori Cassino o addirittura all’estero) i giudici mirano ad individuare gli eventuali responsabili della violazione della legge elettorale.

Tanto che la Procura ha acquisito verbali e schede elettorali di tutte e 33 le sezioni. Dovranno essere rivisitate oltre 23 mila schede. L’obiettivo è verificare se ci sono state violazioni anche nelle altre sezioni oltre alla sezione 30 dove risulterebbero due persone indagate. Secondo indiscrezioni si tratterebbe di due scrutatori.

E per chiarire, probabilmente, il funzionamento dei seggi e la nomina degli scrutatori il magistrato inquirente ha convocato, come persona informata dei fatti, per mercoledi mattina al palazzo di giustizia l’avvocato Igor Fonte, già assessore ai servizi elettorali e delegato del sindaco nella commissione elettorale comunale. «Nella comunicazione ricevuta dichiara non è indicato l’argomento ma presumo che la Procura voglia sapere le modalità di scelta dei componenti dei seggi. Una scelta che viene fatta dalla commissione attingendo dall’albo degli scrutatori. La nomina dei presidenti invece spetta alla Corte d’Appello di Roma. C’è la mia piena disponibilità a collaborare con gli inquirenti».

L’avvocato Fonte è componente dell’associazione Impastato che si batte per la legalità. L’indagine della Procura venne avviata a fine giugno a seguito di una relazione dei carabinieri intervenuti al seggio 30 per sedare un parapiglia all’esterno.

IL PROBLEMA IDRICO
Oltre all’inchiesta sulle elezioni, a tener banco a Cassino è ancora la questione Acea. Ieri si è tenuto un corteo di protesta organizzato dal Comitato acqua pubblica che, però, ha registrato una modesta partecipazione. Sul palco, il sindaco Carlo Maria D’Alessandro e l’ex consigliere comunale Vincenzo Durante e i rappresentanti delle associazioni, hanno ribadito la contrarietà alla cessione dell’acquedotto al gestore privato. Il comune ha consegnato ad Acea la documentazione amministrativa sulle utenze ma non ancora la risorsa idrica per il funzionamento. Il sindaco chiede, per la cessione dei 200 litri al secondo (necessari ad alimentare l’acquedotto) una somma superiore ai due milioni di euro all’anno. Ma Acea non ha comunicato alcun avvio di trattativa con l’Amministrazione comunale.

I PRIMI CENTO GIORNI
Intanto il sindaco si prepara a fare il bilancio dei primi 100 giorni di governo. D’Alessandro l’altra sera ha tenuto una riunione operativa con assessori e consiglieri della sua maggioranza per una disamina dell’attività svolta da fine giugno ad oggi. Prima di tutto il caso Acea con l’ordinanza che blocca la fornitura di acqua e poi l’attività di manutenzione e decoro della città. Il trasferimento del mercato delle scarpe, il progetto della rotatoria davanti al San Raffaele e la messa in sicurezza di via S. Angelo per il polo universitario e l’adeguamento del teatro Manzoni. I commercianti, invece, sono in polemica con l’Amministrazione comunale per il mancato svolgimento della Notte bianca, programmata a fine agosto e poi rinviata a metà settembre e poi annullata. Critico il presidente di Cassino Commercio Maurizio Coletta: «Si chiude la stagione estiva senza l’evento della notte bianca, ma la città non merita questo. Per queste manifestazioni popolari serve un ufficio oppure un responsabile. Perché a Cassino si organizzano quasi 300 eventi l’anno. Comunque questi eventi devono essere programmati con molto anticipo». In verità, va detto che la programmazione, quest’anno, è in parte saltata proprio per le elezioni comunali di giugno.