Bugie tra Fratelli: Facebook bannò Lollobrigida

Un post su Fb a sostegno della rielezione di Trump finisce nella black list di Facebook e scatena un putiferio. Perché ad essere bannato è il capogruppo di FdI a Montecitorio. Che non ci sta, denuncia l'accaduto e promette battaglie politiche e legali.

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Bannate il soldato Francesco. Soprattutto se pubblica un post di endorsement al presidente uscente Usa Donald Trump. E se lo fa nelle ore che precedono l’Election Day Usa più nevrile della storia recente. È andata proprio così. L’utente bannato da Facebook è Francesco Lollobrigida: capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio, ‘reo’ di aver diffuso informazioni ‘potenzialmente false. Lui giura di avere espresso una sua opinione.

Ora Fratelli d’Italia sta letteralmente fumando di sdegno contro un’azione che starebbe a metà fra algorirmo liberticida e protocollo social nemico.

Cosa ha scritto Lollobrigida

Francesco Lollobrigida. (Foto: Imagoeconomica / Paolo Lo Debole)

Il primo a sdegnarsi è proprio lui, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

Eccone un sunto. Estrapolato dal link che Lollobrigida ha girato sulla seconda piattaforma social su cui ha denunciato il fatto, cioè Twitter.

«(…) Trump ha fatto di più e bene. Gran parte per la sua gente lavorando nel segno di Make America Great Again, slogan che fu di Ronald Reagan. Ha rilanciato l’economia, protetto le aziende nazionali. Ha bloccato l’immigrazione clandestina. Non ha aumentato le tasse e salvaguardato l’occupazione. Sul piano internazionale ha contenuto l’espansione cinese e garantito più pace in medioriente senza inviare nemmeno un soldato. Molte ragioni per un americano per votarlo di nuovo».

I tre scandali in quel ‘gesto’

Il commento a caldo di Lollobrigida all’accaduto ha il tono di una levata di scudi vera e propria.

«Poco fa è accaduto qualcosa di preoccupante sulla mia pagina Facebook. Dopo appena 2 minuti dalla pubblicazione di un post su Trump e le imminenti elezioni presidenziali Usa, sulla foto che accompagna il post è apparso un alert. Alert con scritto ‘Informazioni parzialmente false’».

Il Capogruppo alla Camera ha fatto la sua prima esperienza con gli algoritmi che intervengono in maniera automatica. Senza intervento umano. E decidono se bannare un testo. E non gli è piaciuto.

«Sono almeno tre gli aspetti che reputo scandalosi. Primo, impossibile che in soli due minuti si sia potuta effettuare una verifica, il cosiddetto fact-checking. Verifica su quanto da me affermato nel post. Se ne deduce quindi che l’alert di Facebook sia scattato in automatico. Senza alcun reale controllo del contenuto».

«Secondo. Sfido in ogni caso chiunque a rintracciare qualcosa di giudicabile come non veritiero nelle righe pubblicate. Essendo per lo più considerazioni personali su Trump e valutazioni sul suo operato da presidente. Terzo. L’alert in questione fa passare il messaggio che il sottoscritto divulghi notizie false. Senza però argomentare quali siano. Il tutto, introducendo di fatto una sorta di ‘reato d’opinione’. E per di più a ridosso delle elezioni americane più attenzionate di sempre. Valuteremo con i nostri esperti tutti i contorni di questa inaccettabile e pericolosa censura».

Ruspandini: libertà di espressione violata

Massimo Ruspandini

E non si è fatta attendere la ‘fratellanza’ di Massimo Ruspandini. Il senatore ceccanese di FdI è capogruppo in Commissione Lavori pubblici e Comunicazioni. Perciò, forte anche del suo ‘essere sul pezzo’, scopre il nervo della libertà di espressione.

«La censura a un post da parte di Facebook del capogruppo di FdI d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, a sostegno della rielezione di Trump, rappresenta una grave violazione della libertà di espressione. Violazione che, è bene sempre ricordarlo, è garantita dalla nostra Costituzione. Un atto oltre che odioso, come tutti quelli che impediscono a qualcuno di esprimere il proprio pensiero, inaccettabile. Atto che pone un’azienda privata con le sue regole al di sopra della legge e della nostra Costituzione».

Bignami: denunceremo Facebook

Il deputato Galeazzo Bignami non ha dubbi: FdI sui social è Partito penalizzato per preconcetto. E per questo annuncia che FdI denuncerà facebook.

«La censura imposta da Facebook al post del capogruppo di FdI Lollobrigida è grave ed inquietante. Nel post, il presidente Lollobrigida sosteneva tesi legittime. Suscitando la penalizzazione di Fb per ragioni inspiegabili. Ma non è un caso isolato. Post e profili di esponenti di Fratelli d’Italia vengono sistematicamente penalizzati dalle piattaforme social. E quando si chiede conto a Facebook delle scelte, si alza un muro di gomma e di omertà».

Donald Trump

«Facebook così come gli altri social deve essere sottoposto a norme e regole. Regole che ribadiscano la preminenza dell’ordinamento italiano. A partire dagli articoli 3 e 21 Costituzione. Chi pensa di essere sopra la Costituzione e la sovranità nazionale dovrà risponderne nelle aule di tribunale. Per questo agiremo in sede giudiziale contro Facebook».

Fino a sera nessun aggiornamento. Nessuna riattivazione del post. Benvenuti nel club.