Buon compleanno Raffaella: primadonna e mai comparsa (In punta di stiletto)

Ci sono donne che cercano di apparire. Altre che riescono solo ad imitare. tante che seguono i cliché. Lei invece no. Ha scelto, talvolta in maniera scomoda. Affermando la sua personalità. Diventando primadonna. E mai comparsa.

Rita Cacciami

In punta di stiletto. Il veleno è previsto nella ricetta.

Ci sono persone, oggetti, sensazioni e sapori che attraversano le nostre vite. Anzi, vivono con noi. Come il profumo di polenta e salsicce. O la pigna di Pasqua. O anche le fresie gialle, l’acqua del mare e Chanel n.5. I poster di Marilyn, i libri di Ian Fleming, i film che hanno fatto grandi, ricchi e famosi una decina di prestanti James Bond del grande schermo. 

Niente, però, può surclassare lei. Che a dispetto dei suoi 76 anni sfoggia un fisico invidiabile. Un sorriso aperto e sfacciato. Un caschetto che ha tollerato l’affronto di qualsiasi moda, un pantalone a zampa che non ricordo si sia mai piegato. Che so, al pinocchietto o al capri che adorava Jackie

Strass e paillettes, sì. Quelle sempre servite a volontà. Insieme alla trovata della conta dei legumi, prima ancora che Ok il prezzo è giusto facesse la sua parte. Ballando ballando, invitando a fare l’amore da Firenze in giù mentre Mike Bongiorno collezionava le sue gaffe. Fino ad espatriare per non so quanti anni e riapparire più in forma che mai. Ma sempre, rigorosamente non in gonna. Né in tailleur. Piuttosto in smoking.

La definiscono un’icona. Io direi che è un pantalone vivente.

E non mi spiego perché Raffaella Carrà non abbia mai, e dico mai, ceduto all’irresistibile istinto femminile che ci vuole volubili, nelle emozioni così come nei gusti. Salvo le tentazioni della prima ora. La mia preferita è la vamp degli anni ’60 e ’70. Ombelico a vista, calze a rete, stivali e tutine di pelle. Anticonformista, sfrontata. Eccessiva. Viene quasi da pensare ad un’apparizione da sfilata di Rio a guardare quelle foto.

Eppure, sul viso sempre l’espressione e non solo da brava ragazza. Su di lei, che io ricordi mai un pettegolezzo. Non un’ombra. Sebbene cantasse tanti auguri a chi tanti amanti ha. E ridesse piegandosi in due. Ché se ci avesse provato chiunque altra, sarebbe parsa un’oca giuliva da starnazzamento nell’aia.

Buon compleanno a te, pezzo di storia della nostra televisione. Settantasei anni ben spesi e ben portati. Da vera donna che sceglie. Di non essere solo una comparsa.