Buschini e Ottaviani, il potere del silenzio

Foto: © Imagoeconomica, Sara Minelli

L’uno presidente del consiglio regionale del Lazio e uomo di punta del Pd, l’altro sindaco di Frosinone e da poco esponente della Lega. Diversissimi sul piano caratteriale oltre che politico, hanno in comune la cautela strategica. Un giorno potrebbero sfidarsi per un seggio alla Camera. Ma c’è tempo.

Non rilasciano dichiarazioni, non amano le conferenze stampa. Esternano pochissimo, probabilmente perché consapevoli, entrambi, che il silenzio è ancora l’arma migliore in politica. Mauro Buschini, presidente del consiglio regionale del Lazio, e Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone, sono politicamente agli antipodi e molto diversi perfino sul piano caratteriale. Però hanno in comune la cautela.

Mauro Buschini in pochi anni ha scalato le tappe a velocità supersonica: due volte consigliere regionale, presidente della commissione Bilancio, assessore all’Ambiente e ai Rifiuti, capogruppo del Partito Democratico nella legislatura dell’anatra zoppa. Fedelissimo di Nicola Zingaretti, ma anche uomo di fiducia e di punta di Francesco De Angelis, capo assoluto del Pci, poi del Pds, quindi dei Ds e adesso del Pd.

Buschini ha capito subito come funzionava e per anni ha fatto tutta la gavetta nella segreteria del partito e in altre postazioni strategiche. Adesso è lui a dare le carte, ma non lo fa vedere. Non ne parla neppure. Sul territorio ha superato l’esame di maturità da tempo, a Roma ha stretto rapporti importanti con gente del calibro di Bruno Astorre, Daniele Leodori, Massimiliano Smeriglio.

Nicola Ottaviani proviene dalla Democrazia Cristiana: ha imparato da gente come Paolo Pesci e Dante Spaziani, davvero quando aveva i pantaloni corti. Poi sempre nel centrodestra, in Forza Italia, ma anche con il Nuovo Centrodestra. Quindi l’adesione alla Lega, che non ha avuto l’impatto che probabilmente si aspettava. Anzi, potrebbe perfino succedere che Ottaviani torni sui suoi passi.

Ma pure in un momento difficile come questo, nessuna polemica. Nessuno strepito. Ha dalla sua il fatto che ha davanti altri tre anni da sindaco e nei prossimi dodici mesi potrebbe perfino decidere di dimettersi per ricandidarsi ancora alla carica di primo cittadino.  Non vive di politica, fa l’avvocato ad altissimi livelli. Gli piace fare l’amministratore e questa è la sua forza, comunque vada a finire l’avventura con il Carroccio.

Chissà se le strade politiche di Mauro Buschini e Nicola Ottaviani un giorno si incontreranno, magari per una sfida alla Camera, nel collegio maggioritario di Frosinone nord. Non c’è fretta però. Loro aspetteranno in silenzio.