Buschini l’uomo dello stop ai termovalorrizatori: «Non li riapro»

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Mauro Buschini sbatte la porta in faccia al colosso dei rifiuti romani: l’assessore regionale alle Discariche ha detto no al gruppo che fa riferimento all’imprenditore Manlio Cerroni. Ha spento il termovalorizzatore di Malagrotta. In pratica, l’impianto collegato alla discarica più grande in Europa.

Il colosso romano delle immondizie aveva presentato nei mesi scorsi la richiesta per riaprire il gassificatore: l’impianto dal quale ricavare energia attraverso i rifiuti. Era stato avviato in forma sperimentale e poi era stato spento. Dopo un periodo di tregua la società Colari (Consorzio Laziale Rifiuti) aveva annunciato l’intenzione di ripartire e lo aveva comunicato con una lettera dell’avvocato Candido Saioni indirizzata a Regione Lazio, Roma Capitale, Prefettura, Ministero dell’Ambiente, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Per giustificare la richiesta di riattivazione degli impianti, il gruppo industriale sosteneva che «la situazione del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati di Roma è drammatica».

Una bomba. Che rischiava di far scendere in piazza centinaia di persone e riaprire un fronte esplosivo proprio nelle settimane precedenti al voto con cui scegliere il nuovo sindaco da mandare in Campidoglio.

Il caso è finito al centro di una riunione conclusa in Regione nella tarda mattinata. Tanti interessi in gioco, due fazioni politiche in campo: favorevoli (giustificando il tutto come un atto necessario per evitare il caos rifiuti) e contrari (quelli secondo i quali il centrosinistra si giocava la faccia e la credibilità).

A risolvere la questione è stato l’assessore Mauro Buschini. E’ entrato nella sala in cui era stata convocata la riunione, negli uffici della Giunta Regionale ed è affondato in silenzio nella sua poltrona. Ha ascoltato tutti in silenzio, come se in quella riunione fosse soltanto un ospite partito dalla provincia di Frosinone con il compito solo di mettere la firma. Alla fine, quando ha ritenuto di avere ascoltato abbastanza, ha avvicinato la sedia al tavolo ed ha detto, a crudo a crudo: «Qui non si riapre niente». Gelo. Scandendo le parole e guardando in faccia ad uno ad uno i presenti ha aggiunto: «Il Lazio non ha bisogno di altri termovalorizzatori». Ha spiegato che la differenziata sta funzionando e non c’è alcuna emergenza all’orizzonte con cui giustificare la riapertura dell’impianto di Malagrotta.

Ha salutato tutti ed è tornato nella sua stanza. Lì ha firmato la delibera sul “Fabbisogno di Smaltimento dei rifiuti del Lazio”. C’è scritto – in sostanza – niente nuovi impianti, né a Malagrotta, né a Roma, né a Frosinone, né in nessuna altra parte del Lazio.

A Roma Buschini è già diventato “L’uomo dello stop a Cerroni”