Bye bye osteria Di Biasio: ora in Aula tutti educati

Bye bye osteria Di Biasio, tutti obbedienti al monito del presidente d'Aula Barbara Di Rollo. L'ex sindaco Petrarcone: "Dopo l'ultimo Consiglio volevo dimettermi, poi sono intervenute le indagini". Leone non ci sta e ruggisce. Grande gelo tra Salera e Di Rollo

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il presidente del Consiglio Comunale di Cassino Barbara Di Rollo richiama tutti all’ordine e l’Aula Di Biasio torna ad essere onorata come merita: al bando i toni da osteria, gli epiteti e le volgarità. (Leggi qui: Osteria Di Biasio: Consiglio Comunale tra ‘vaffa*’ e ‘stu cafone’).

Una seduta, quella di ieri pomeriggio, caratterizzata, proprio dalle scuse del presidente Di Rollo. Aveva annunciato di voler aprire la seduta in questo modo sulle colonne di Alessioporcu.it dopo l’ultimo Consiglio dello scorso mese di marzo. “Sono pentita di non averlo sospeso” ha confermato ieri il presidente. (Leggi qui: Osteria Di Biasio, la presidente ci mette la faccia: “Scuse pubbliche”).

Chiude l’osteria, ritorna l’Aula

L’intervento di Barbara Di Rollo

Al contempo ha richiamato all’ordine esponenti di maggioranza ed opposizione con toni tutt’altro che morbidi. Ha fatto capire a chiare lettere che l’Aula Di Biasio non diventerà mai più simile ad un’osteria: perché da oggi in poi, ai primi disordini e al mancato rispetto del regolamento “abbandonerò  il seggio subito dopo aver sospeso la seduta“.

Un monito che suona da ultimatum, quello del presidente del Consiglio Comunale. Che ha poi sottolineato: “Risulta inutile nascondere l’imbarazzo per quanto avvenuto in questo Consiglio nella sua  ultima riunione.  Specie per gli scellerati comportamenti di alcuni consiglieri, in dispregio dei più elementari limiti di educazione e del vivere civile, ancorché in dispregio dell’ istituzione che abbiamo l’onore di rappresentare“. E ancora, ha poi rimarcato Di Rollo: “Non possiamo dimenticare i nostri giovani e i nostri ragazzi, che ci vedono e ci ascoltano. E che di fronte a quelle scene disgustose, magari ci hanno derisi, quando invece  hanno bisogno di buoni esempi  per la loro formazione umana. Per la loro educazione, per il rispetto dell’istituzione“.

Non si è levata alcuna protesta: quasi tutti hanno fatto quadrato con la presidente del Consiglio.

Tutti ma non Leone

Benedetto Leone

A rompere il clima alla ‘volemose bene‘ è stato il solo consigliere di opposizione Benedetto Leone. L’unico a ruggire: “Mi dispiace a dover essere io a rompere lo schema ipocrita a dividerci ognuno le responsabilità ma non è così perché i protagonisti non sono stati i consiglieri di opposizione. Esiste una responsabilità politica di questo clima, non possiamo nascondercelo, ma questo clima è tutto interno a voi del Centrosinistra: da quando è scesa in campo una certa imprenditoria si è scatenata una sorta di guerra tra bande“. 

Sembra fare un implicito accenno alle recenti vicende giudiziarie che vedono coinvolti alcuni esponenti dell’opposizione. E cioè un ex consigliere comunale del calibro di Salvatore Fontana (per un ipotetico tentativo di indurre in corruzione il sindaco) e due consiglieri ancora in carica: Giuseppe Golini Petrarcone (per avere rivelato d’essere stato preso a verbale nonostante fosse secretato) e Massimiliano Mignanelli (per essersi fatto vaccinare contro il Covid saltando la fila: ma lui ha in tasca due certificazioni sia quella da infartuato che quella da dipendente universitario che – sostiene – gli davano diritto a quella corsia). (Leggi qui Salera denunciò la ‘feccia’: indagati Fontana e l’ex governatore del Molise; e leggi anche Da Rotondo a Petrarcone e Mignanelli: tutti gli altri nell’indagine).

Leone tira in ballo il caso dell’altra inchiesta. Quella su firme false e voto di scambio e mette nel mirino il sindaco e il Pd: “C’è un processo incardinato e nè il Comune, nè il Partito Democartico si è costituito parte civile. Ma io lo accolgo positivamente: probabilmente state diventando garantisti, non più giustizialisti“. (Leggi qui: Nuovo manifesto, stesse risposte).

Petrarcone: Volevo dimettermi

Giuseppe Golini Petrarcone

A fare accenno alle recenti vicende giudiziarie che coinvolgono il mondo politico è poi uno dei consiglieri direttamente interessati, Giuseppe Golini Petrarcone. È finito sotto indagine per favoreggiamento personale. (Leggi qui Da Rotondo a Petrarcone e Mignanelli: tutti gli altri nell’indagine).

È il primo a prendere la parola dopo il monito di Barbara Di Rollo e dice di avere molto apprezzato le sue parole. Poi rivela: “Qualche giorno dopo quel Consiglio avevo maturato il proposito di dimettermi perché non mi sentivo più adeguato. Ma poi gli accadimenti giudiziari che mi hanno visto coinvolto, seppur – mi preme dirlo – in modo paradossale, mi hanno fatto desistere perché sarebbe stata una resa. Non a quel tipo di comportamento generale ma alle accuse di tipo giudiziario personali, per questo sono ritornato sulle mie posizione, ma non è detto che non avvenga in prosieguo“.

Montecassino Patrimonio Unesco

Foto © Tonino Bernardelli

La notizia del giorno è però legata all’abbazia di Montecassino. Insieme ad altri sette monasteri benedettini in sei regioni italiane chiedono di essere iscritti nella lista dei siti classificati come ‘Patrimonio mondiale dell’umanità da Unesco, l’agenzia dell’Onu per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. L’iter è venuto alla luce ieri sera quando il consiglio comunale è stato chiamato a votare l’adesione all’accordo di programma per la candidatura che vede insieme otto Comuni italiani sede di abbazia benedettina. Il punto è passato all’unanimità. Il progetto sarà presentato al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nella metà del prossimo mese di maggio. 

Con Cassino stanno partecipando all’iter i monasteri di Subiaco e di Santa Maria di Farfa (Lazio), San Vincenzo al Volturno (Isernia), San Pietro al Monte a Civate (Lecco), San Michele della Chiusa (Sant’Ambrogio di Torino), Sant’Angelo in Formis (Capua) e San Vittore alle Chiuse di Genga (Ancona).

 Una volta completate le adesioni, tutto verrà inviato all’ufficio Unesco di Roma affinché esprima il suo parere di conformità delle candidature ed autorizzi lo step successivo. Che consiste nella nomination ufficiale da inviare alla sede di Parigi. 

L’ironia di Evangelista

Franco Evangelista

La seduta scivola via tra mozioni e interrogazioni dell’opposizione e l’approvazione di alcuni debiti fuori bilancio, dai quali si smarcano le minoranze. Franco Evangelista di FdI, tra il serio e il faceto, respinge con ironia le critiche alle sue interrogazioni: “Dovreste anche ringraziarci che vi portiamo dei punti all’ordine del giorno, altrimenti in Consiglio ci sarebbe ben poco da dire“.

Il clima in Aula è decisamente diverso da quello degli ultimi Consigli, il monito del presidente del Consiglio ha restituito una certa serenità che mancava da tempo.

Resta invece conflittuale, o almeno gelido, il rapporto tra il presidente del Consiglio e il sindaco Salera. Tre ore seduti di fianco senza scambiarsi quasi mai la parola. Non è passato inosservato, inoltre, che l’intervento della Di Rollo non sia stato “benedetto” dal sindaco, che non ha preso la parola in merito alle scuse e ha dato come l’impressione di smarcarsi da quel testo. Che infatti non è stato divulgato dall’ufficio stampa del Comune e non ha avuto visibilità sulle varie pagine social dell’amministrazione.

Dettagli, si dirà. Certo, ma sono quelli che contano.

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