Cacciari, Fassino, Di Battista: l’alleanza è qui

Il dibattito a DiMartedì tra il professore di filosofia, l’ex segretario dei Ds e il duro e puro dei Cinque Stelle ha fatto emergere più tratti in comune di formule di governo che pagano la mancata fiducia tra Enrico Letta e Giuseppe Conte.

L’analisi profonda e competente dell’ex segretario dei Ds Piero Fassino, la conoscenza geopolitica dell’ex grillino Alessandro Di Battista, la conoscenza storica e filosofica del professor Massimo Cacciari. Tutto in onda ieri sera nel salotto di Giovanni Floris a DiMartedì. Ascoltando quel dibattito si è capito perché in fondo l’alleanza politica tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle può starci.

Il dibattito profondo

Piero Fassino e Massimo Cacciari provengono da quel Pci che sapeva dire no a Mosca, Alessandro Di Battista è stato uno dei duri e puri del Movimento Cinque Stelle e lo è ancora. Tutti e tre d’accordo, anche se con sfumature e impostazioni differenti, che non si può fare un dibattito semplicistico tacciando di essere filo Putin chi prova a spiegare le ragioni profonde del conflitto. Oppure perché mette in evidenza che la Russia, esattamente come gli Usa e la Cina, ha una tradizione imperiale per vocazione. 

Cacciari, Fassino e Di Battista hanno fatto presente che la Russia non può avere il nostro stesso concetto di democrazia, che un conto è l’Unione Europea e un altro conto è la Nato. Tutte considerazioni che tengono insieme culture e visioni politiche diverse.

La scuola delle Sezioni Pci

Il Congresso Pci del 1989

Forse però una spiegazione esiste. Massimo Cacciari e Piero Fassino vengono da lontano, da un Pci che faceva del dibattito nelle sezioni un credo assoluto.

Alessandro Di Battista è un grillino della prima ora. Oggi le difficoltà che ci sono tra Pd e Cinque Stelle derivano dal contrasto tra il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’allora sindaca di Roma Virginia Raggi. Ma anche da un clima di fiducia che si è molto affievolito tra Enrico Letta e Giuseppe Conte.

I Cinque Stelle sono nati come contrasto al Partito Democratico, poi ad un certo punto si è capito che era necessario unire le forze per fronteggiare il centrodestra. Ma l’intesa non ha mai preso il via veramente. Probabilmente perché non si sono cercati i motivi di una condivisione profonda che magari va cercata nell’impostazione che si ha sui problemi reali. Non sulle formule di governo.

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