Sì a Cacciatore, più ampia la maggioranza Zingaretti

Via libera all'ingresso dell'ex M5S Marco Cacciatore nella maggioranza di Nicola Zingaretti. I capigruppo hanno accolto i suoi segnali. Il lungo lavoro di retrovia portato avanti da Leodori, Vincenzi e Bonafoni.

Porte aperte a Marco Cacciatore: i capigruppo della maggioranza hanno detto si al Consigliere regionale eletto nel Movimento 5 Stelle e passato con gli ambientalisti di Europa Verde. Accettano la sua offerta di dialogo con il governo di Nicola Zingaretti. L’aveva lanciata ieri a margine della seduta del Consiglio. (leggi qui Un Cacciatore per Zingaretti: pronto per la maggioranza).

Il via libera che in pratica allarga la maggioranza è arrivato da una nota congiunta firmata dai capigruppo Marco Vincenzi (Pd), Marta Bonafoni (Civica Zingaretti), Paolo Ciani (Demos), Alessandro Capriccioli (Europa Radicali), Daniele Ognibene (Leu), Enrico Cavallari (Italia Viva).

Il disco verde

Roberta Lombardi e Marco Cacciatore © Imagoeconomica / Stefano Carofei

Il testo del documento dice che i capigruppo hanno “letto l’appello del consigliere di Europa Verde Marco Cacciatore per l’avvio di una nuova fase di confronto e condivisione sui temi ambientali e sociali nella nostra Regione. Ne condividiamo l’approccio e le finalita”.

La porta dalla quale Marco Cacciatore entra in maggioranza è quella ambientalista. Nel documento si sottolinea che attraverso il Consigliere di Europa Verde si potrà “proseguire sulla strada della transizione ecologica. Ma anche la lotta alle disuguaglianze, la vicinanza ai territori ed ai bisogni delle persone”.

Dicono i capigruppo che “farlo con una maggioranza piu larga ci dara maggiore forza ed efficacia“.

Il lavoro di retrovia

L’operazione che porta Marco Cacciatore in maggioranza ha ancora una volta la firma di Daniele Leodori. È stato lui a cucire la trama che due anni fa ha creato a Nicola Zingaretti la maggioranza che non era arrivata dalle urne quando era stato rieletto Governatore del Lazio. Quella volta, con la preziosa collaborazione di Mauro Buschini, aveva definito il Patto d’Aula con i due Consiglieri del Misto. Aveva creato un punto d’appoggio grazie ad Andrea Cavallari e Pino Cangemi.

Sempre il tandem Leodori-Buschini, con l’appoggio del potentissimo capo di gabinetto Albino Ruberti, aveva costruito a fari spenti la via del dialogo tra il Governo Zingaretti ed il Movimento 5 Stelle di Roberta Lombardi. Senza inciuci e senza scambi, avevano iniziato a dialogare e votare insieme le parti di Programma che coincidevano tra Pd e M5S.

Ora Daniele Leodori ha lavorato con il capogruppo Dem Marco Vincenzi e con la capogruppo della Lista Zingaretti Marta Bonafoni. Un passo alla volta hanno accorciato le distanze e costruito il canale di confronto. Che ora dà maggiore stabilità al governo regionale.