Valentina e Sara, le uniche che possono davvero “contarsi”

Al congresso regionale del Pd, in provincia di Frosinone sono tutti schierati con Bruno Astorre. Tranne la Battisti e la Calcagni, che appoggiano Claudio Mancini. Alle primarie potranno capire quanto pesano. Intanto Antonio Pompeo guarda in prospettiva

In attesa del congresso provinciale (dopo le europee), il Partito Democratico non ha altro modo di misurarsi al proprio interno che quello di concentrarsi sull’appuntamento regionale.

Ma a contarsi realmente possono essere soltanto in due: Sara Battisti (consigliere regionale) e Valentina Calcagni (dirigente provinciale).

 

La prima sostiene l’orfiniano Claudio Mancini, dopo aver assunto una posizione differenziata all’interno di Pensare Democratico, l’area maggioritaria di Francesco De Angelis, tutta posizionata su Bruno Astorre. Alle primarie del 25 novembre prossimo i voti che Mancini riuscirà ad ottenere in provincia di Frosinone saranno tutti farina del sacco di Sara.

Valentina Calcagni, che ha partecipato da protagonista all’ultima edizione della Leopolda (come a tutte a quelle precedenti del resto), sostiene anche lei Mancini ed a lei vanno attribuiti i voti presi nel circolo di Frosinone. Pure per la Calcagni vale il discorso della Battisti.

 

Per il resto, stanno tutti con Bruno Astorre: Francesco De Angelis e Mauro Buschini, Francesco Scalia e Antonio Pompeo, Domenico Alfieri e Simone Costanzo. Andare sotto al 90% sarebbe una sconfitta, ma in ogni caso chi avrà davvero ottenuto più consensi?

Un modo per capirlo potrebbe essere quello di formare più liste a sostegno del senatore dei Castelli Romani, ma in questo modo significherebbe indebolirlo. Non è semplice. 

 

Intanto Antonio Pompeo, dopo la conferma a presidente della Provincia, ha ricominciato come se le elezioni non ci fossero proprio state. Concentrazione massima sul profilo amministrativo e confronto con sindaci e consiglieri. Al congresso provinciale giocherà le sue carte. Non necessariamente in prima persona.