Calcio, scuola, i mancati lavori e le false partenze (di L. D’Arpino)

Le false partenze. Del Frosinone calcio sconfitto al debutto e chiamato a recuperare oggi nell'esordio in casa. Le scuole che inizieranno l'anno senza la n uova sede che era stata promessa. L'isola pedonale: di appena cento metri. Un fallimento

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino per Il Messaggero

Falsa partenza con beffa. È capitato al Frosinone calcio che, partito con i favori del pronostico per vincere il campionato di Serie B, ha rimediato una bastonata a Udine, perdendo 3-0 nella prima giornata di campionato contro la neopromossa Pordenone. (leggi qui Frosinone, esordio incubo: ko con il Pordenone 3-0) Una falsa partenza, con la beffa della sconfitta senza attenuanti, a cui ora potrà rimediare stasera battendo allo Stirpe il redivivo Ascoli. Incrociamo le dita.

Chi, invece, non potrà rimediare alcunché sono i genitori dei bambini dell’ex scuola di via Ferrarelli, trasferiti da tempo alla Madonna della Neve, a cui era stata promessa la sistemazione definitiva nei locali ristrutturati della scuola di Colle Cannuccio. Ma ancora una volta, come era già capitato l’anno scorso, i nostri amministratori hanno fatto passare l’estate senza aver ultimato i lavori e la campanella suonerà ancora nella sede che doveva essere provvisoria.

Un’altra sicura falsa partenza sarà quella degli sfortunatissimi studenti dell’Istituto Agrario del capoluogo che, per il terzo anno di seguito, non potranno ricominciare le lezioni nella loro sede storica che si affaccia sull’ex Monti Lepini. Anche qui la colpa è dei lavori infiniti appaltati dalla Provincia che, come viene detto spesso, sono “in via di ultimazione”.

Non solo: la beffa raddoppia se si pensa che in quella sede non sono pronte le nuove aule ma è ancora in funzione l’orto didattico dove, ogni giorno con i bus, vengono portati gli studenti per le esercitazioni pratiche dalla sede, anche essa temporanea, di viale Roma. Per questa sciocchezzuola la Provincia spende qualcosa come tremila euro al mese.

 Infine vi è stata la falsa partenza dell’isola pedonale nel centro storico: il comune ha chiuso alle auto, solo il sabato sera, un tratto di strada lungo appena un centinaio di metri, dall’Arco Campagiorni alla chiesa dell’Annunziata. Un provvedimento di cui non si è accorto quasi nessuno, tranne qualche residente che ha protestato. I camminatori non si sono visti, forse attendono la partenza, stavolta vera, di un’isola pedonale di nome e di fatto nel cuore antico del capoluogo.

Dopo le critiche il Comune ha annunciato di voler estendere, a partire da metà settembre, l’isola al “Corso” e, con l’ausilio dell’ascensore inclinato, farla diventare di due chilometri allungando il percorso fino a De Matthaeis. Il problema è l’ascensore inclinato che funziona a singhiozzo ed è un vero specialista in false partenze con beffe annesse

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