Domani sera trasferta difficile ad Empoli per i giallazzurri in corsa per il secondo posto. I canarini ritrovano il tecnico siciliano che aveva guidato la squadra nel 2016-2017, arrivando terzo ed in semifinale dei playoff. “
Un incrocio pericoloso. Come lo sono quelli con il passato che quando ritorna spesso ti presenta il conto. Nella volata-promozione il Frosinone ritrova Pasquale Marino, tecnico dell’Empoli, inquilino della panchina giallazzurra tre anni fa. Un ostacolo in più da superare perché si sa che nel calcio gli ex sono sempre pericolosi.
Marino è l’allenatore del record di punti (74) in serie B ma poco amato dalla tifoseria giallazzurra. Questione di empatia. Incompreso, schivo e poco incline ai baci ed abbracci. A Frosinone è stato anche schiacciato dalla pesante eredità, lasciatagli da Roberto Stellone, il condottiero più vincente della storia. “Non si è ciociarizzato“, dissero a quei tempi molti osservatori.
Eppure i risultati non erano stati da buttare via se si considera il primato di punti ed il secondo posto. Ma a pesare come un macigno sui giudizi è stata la mancata promozione diretta. Quel Frosinone per lunghi tratti del campionato aveva avuto la serie A in pugno, poi sfuggita per classifica avulsa nei confronti del Verona. E la semifinale di ritorno dei playoff, persa in maniera rocambolesca contro il Carpi, fu l’epilogo peggiore dell’avventura di Marino che si dimise subito dopo la gara e la contestazione della Curva Nord.
Domani sera al “Castellani” Pasquale Marino proverà a presentare il conto al suo passato. Senza rancore cercando soltanto di conquistare tre punti fondamentali nella corsa playoff. Per il Frosinone niente ricordi o fantasmi: è un match da vincere per continuare ad alimentare il sogno della serie A.
Niente calcoli
A 6 giornate dalla fine il Frosinone deve rincorrere il secondo posto, occupato dal Crotone e distante 4 punti. Servono solo i 3 punti per restare sul “treno-serie A”. Altri passi falsi potrebbero essere fatali.
Conforta il successo e la prova contro lo Spezia. Alessandro Nesta n’è consapevole e neppure guarda al calendario delle concorrenti dove nelle prossime due giornate si disputeranno altrettanti scontri diretti (domani Cittadella-Crotone e lunedì Crotone-Pordenone).
“Non dobbiamo fare calcoli – afferma il tecnico – Abbiamo sei partite da qui alla fine, è necessario vincerne più possibile senza pensare troppo alle altre che, comunque, qualcosa potranno anche concedere”.
Parola d’ordine dunque continuità e poi i conti si faranno alla fine. Dopo le prime 3 gare deludenti (1 pari e 2 sconfitte) e il bel successo con lo Spezia, i canarini possono pensare positivo.
“Sicuramente vincere aiuta tantissimo, per noi è stato fondamentale – osserva l’allenatore del Frosinone – Adesso dobbiamo dare continuità di risultati. Ma soprattutto è stata importante la prestazione: abbiamo pressato bene, siamo stati forti nei duelli, abbiamo alzato la squadra. Credo che questa sia la strada giusta anche se ogni partita è a sé, ogni avversario magari lo trovi in una giornata particolare, diversa dalla precedente. Vedi squadre che due settimane prima erano mezze morte e poi tirano fuori la partita della vita. Peraltro anche noi possiamo dare questo tipo di impressione. Ripeto, serve continuare nel solco scavato con lo Spezia”.
La partita di Marino
Il tecnico siciliano ha sottolineato la forza del Frosinone. “Dovremo essere bravi nella cura dei dettagli per avere la meglio dei nostri avversari. Una squadra molto forte per la categoria con tanti giocatori che sono insieme da anni – dice in conferenza stampa – Dopo il successo a Venezia, cerchiamo continuità dal punto di vista fisico e tattico. Siamo in crescita e vogliamo confermarci”.
Marino ripercorre l’esperienza frusinate. Sereno, senza astio anche se un po’ d’amaro in bocca gli è rimasto. “Si ricordano soltanto i minuti finali della gara col Carpi che ci costarono l’eliminazione – afferma il trainer dell’Empoli – Ma la stagione non fu negativa. Conquistammo 74 punti, vincendo 21 partite. Più del 50 per cento del totale. Abbiamo fatto il massimo con dei ragazzi splendidi. Purtroppo l’epilogo è stato quello che è stato. Il mio obiettivo era vincere, non ci sono riuscito e quindi mi sono dimesso malgrado un contratto importante”.
L’allenatore ha parole d’elogio per il presidente Maurizio Stirpe ed il direttore Ernesto Salvini. “Con la società ho mantenuto ottimi rapporti – continua – Il presidente qualche mese dopo il mio addio disse che mi avrebbe confermato se non mi fossi dimesso. A me basta questo. Quella dichiarazione significa che avevo lavorato bene e furono decisivi gli episodi”.
L’Empoli deve salvare il salvabile
La formazione toscana ha vissuto una stagione tribolata malgrado un organico importante costruito per tentare il ritorno in serie A dopo la sfortunata retrocessione di un anno fa. Tre allenatori (Bucchi, Muzzi e Marino) non sono ancora bastati per far decollare la compagine azzurra che è a quota 45 e cerca quantomeno di agganciare la zona playoff ora ad 1 lunghezza.
All’andata il Frosinone vinse facile per 4-0. Con Marino però è un altro Empoli. In 11 gare ha portato a casa 21 punti.
Alessandro Nesta non si fida e la partita dell’andata non la prende in considerazione. “E’ un’altra squadra – osserva l’allenatore giallazzurro – Non dobbiamo pensare a quel match perché loro erano in difficoltà, Troveremo un’avversaria diversa con qualità che aveva anche prima ma che ha ritrovato in questo girone di ritorno. Sarà una partita tostissima”.
Insomma una sfida tutt’altro che scontata malgrado i punti di differenza. Un match molto importante per la classifica. Ma non decisivo per Marino. “Tutte le gare, in questo momento, contano tanto ma non sono determinanti – puntualizza il tecnico dell’Empoli – Ci sono ancora molti punti a disposizione e le vittorie dal punto di vista del morale aiutano a crescere la consapevolezza che c’era nelle mie prime sette partite. Stiamo migliorando, occorre dare continuità a quanto fatto a Venezia”.
Una partita a scacchi
Marino e Nesta sono abbottonatissimi. Su scelte e formazione i due tecnici non si lasciano sfuggire nulla. Bisognerà gestire le 3 gare in una settimana. Difficile quindi fare anticipazioni.
“In questa fase è tutto variabile, vanno fatte tante valutazioni in questo delicato periodo che spesso ci impone tre gare ravvicinate“, taglia corto il trainer dell’Empoli che comunque dovrebbe giocare con il consueto 4-3-3. In porta ci sarà Brignoli. Due i probabili cambi in difesa. Al centro Sierralta dovrebbe dare respiro a Romagnoli ed affiancherà l’ex Maietta. Sulle fasce confermato a destra Fiamozzi (anche lui con trascorsi a Frosinone proprio con Marino), mentre a sinistra Balkovec rileverà Antonelli.
A centrocampo fuori Zurkowski e Bandinelli, dentro Ricci e Frattesi. Henderson resterà nel ruolo d’interno destro. Nel tridente d’attacco inamovibile Mancuso (“E’ il nostro attaccnte più in forma”, ha spiegato Marino) con Ciciretti ed uno tra Tutino e Bajrami, titolare a Venezia. L’altro ex La Mantia, reduce da un infortunio, andrà in panchina.
Il fronte canarino
Nesta non si sbilancia. Qualche cambio ci sarà. Il Frosinone potrebbe giocare lo stesso modulo di venerdì scorso, ovvero il 3-4-1-2 che soprattutto nel primo tempo aveva funzionato a meraviglia.
“I calcoli li avevamo fatti anche l’altra volta, alla vigilia delle tre di fila in sette giorni Magari è meglio non farne. Cambieremo qualcosa, questo sì – sostiene criptico Nesta – Per me conta molto anche l’avversario che hai di fronte. Se lo Spezia lo aspetti molto, fa continue rotazioni e ti mette in difficoltà. Togliere le loro fonti di gioco, andare sul play e sui due centrali ci ha portato dei vantaggi”.
Andando nel dettaglio, in difesa dovrebbe rientrare Ariaudo, ex empolese. Ai suoi fianchi i soliti Brighenti e Capuano. Sulle corsie laterali Nesta insisterà su Salvi e D’Elia anche se Paganini e Beghetto possono essere delle alternative. Out Tabanelli, a centrocampo non è escluso il ritorno di Maiello (anche lui ex) con accanto Gori o Haas.
Rohden fungerà da trequartista dietro la coppia d’attacco Dionisi-Novakovich. Ciano potrebbe partire dalla panchina dopo aver giocato dal 1’ contro lo Spezia. Il fantasista campano infatti è reduce dall’infortunio al ginocchio e potrebbe non reggere 2 gare consecutive. Qualche chance anche per Ardemagni.