Ciao bomber, Ciofani ed i suoi 6 anni mai banali al Frosinone

La storia tra il bomber Daniel Ciofani e il Frosinone finisce qui. Il racconto di sei anni belli e intensi. E soprattutto mai banali.

Alessandro Salines

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Volendo banalizzare si potrebbe sentenziare: se due autentiche “bandiere” come Totti e De Rossi hanno smesso di sventolare sul Colosseo dopo 30 e 19 anni, anche il bomber Ciofani può lasciare il Frosinone dopo 6 stagioni. Così tutto troppo semplice. Troppo. Ed invece il calcio è materia da maneggiare con cura. Si nutre di sentimento che è una roba seria e quindi le storie non sono quasi mai banali.

E non lo è stata sicuramente quella tra il Frosinone e Daniel Ciofani, il “gigante” di Cerchio col vizio del gol. Una storia lunga sei anni. Vittorie, promozioni, qualche delusione e soprattutto tante tante reti. Ben 77 in 227 gare: un bottino che lo ha eletto a miglior realizzatore di tutti i tempi del Frosinone davanti a Paolo Santarelli.

E poi il feeling speciale con i tifosi tanto da dedicargli uno striscione (“Daniel… 50 volte grazie”) dopo il cinquantesimo gol non allo stadio ma nella centralissima rotatoria del campo sportivo. La fascia di capitano, la cittadinanza onoraria all’indomani della prima promozione in A e un legame che sembrava a prova di bomba. 

Ciofani ha dato tanto al Frosinone ma anche ricevuto tanto. E se è diventato uno degli attaccanti più forti della cadetteria (51 reti in 160 partite) lo deve pure al club giallazzurro.  

Dunque, dopo oltre due mesi di tira e molla, la storia tra Ciofani e il club giallazzurro è finita. Il sigillo è arrivato con una nota pubblicata sul sito ufficiale del Frosinone poco fa: «Il Frosinone Calcio comunica di aver ceduto a titolo definitivo alla Unione Sportiva Cremonese il calciatore Daniel Ciofani. La Società ringrazia Daniel per il rapporto di collaborazione di questi anni, nei quali ha contribuito in misura non minimale al raggiungimento degli obiettivi importanti del club. Frosinone augura a Daniel una proficua prosecuzione di carriera, sperando che possa essere costellata di risultati altrettanto soddisfacenti». 

A 34 anni Daniel cambia vita e si rimetterà in gioco a Cremona dove nei primi anni ’80 esplose Gianluca Vialli, un altro cannoniere di razza. In grigiorosso inoltre ritroverà Soddimo e Terranova, compagni nelle due promozioni in serie A. Guarda il destino.

I motivi di un addio

L’attaccante abruzzese, malgrado un contratto di altri due anni con il Frosinone, ha deciso di accettare la ricca e importante offerta della Cremonese che lo aveva “tentato” già a gennaio. Una scelta legittima per ogni professionista che va rispettata. Dal canto suo il Frosinone è un’azienda che ha esigenze diverse e precise. E soprattutto deve mantenere alcuni equilibri imprescindibili. Così a malincuore si è consumato un addio inaspettato fino a qualche mese fa. Un ciclo evidentemente terminato.

Se sotto l’aspetto economico tutti ci guadagneranno (Ciofani un ingaggio più alto, il Frosinone il costo del cartellino), solo il campo dirà chi avrà fatto la scelta giusta dal punto di vista tecnico. Certo Ciofani andrà a rinforzare una diretta concorrente del Frosinone ma è pur vero che il club canarino avrà l’occasione per ingaggiare un altro centravanti di spessore e valorizzare ancor di più l’attuale parco-attaccanti già competitivo con i vari Ciano (in queste ore ha rinnovato il contratto fino al 2024 e quindi resterà), Dionisi, Trotta, Citro e Matarese

Sei stagioni sulla cresta dell’onda

Come detto la storia di Ciofani al Frosinone non è stata banale. Sin dall’inizio.

La presentazione ad esempio. Effettuata allo stadio come si fa con i campioni. Era il 2 luglio di sei anni fa quando il presidente Maurizio Stirpe in persona accolse al vecchio “Comunale” il bomber abruzzese, prelevato in comproprietà dal Parma e reduce da cinque campionati ricche di gol (74) tra Atletico Roma, Gubbio e Perugia. “Ciofani l’ho sempre seguito, un giocatore ambito da molte società“, affermò all’epoca il patron. “Spero di fare molti gol e di diventare un punto di riferimento per lo spogliatoio“, le prime parole di Daniel. Parole profetiche per il bomber che all’esordio in maglia giallazzurra va a segno contro il Pisa.

E così comincia la favola di Ciofani e il Frosinone, arricchita dall’arrivo del fratello Matteo, prezioso jolly difensivo, oggi al Pescara. “Nemmeno in un libro avremmo potuto descrivere quello che stiamo vivendo con Matteo. Giocare insieme e condividere gli stessi sogni è fantastico. La sua forza è la normalità in un mondo dove conta soprattutto l’immagine“, disse in un’intervista Daniel. Con 19 reti è tra i protagonisti della promozione in serie B, conquistata dopo la finale playoff contro il Lecce. 

La stagione seguente viene riscattato ed i canarini di Roberto Stellone a sorpresa volano per la prima volta in A. Ciofani forma con Dionisi una coppia d’attacco formidabile. Entrambi firmano il trionfo nell’ultima partita decisiva contro il Crotone. Alla fine saranno 13 le marcature del bomber abruzzese. Ciofani è ormai è uno dei leader dello spogliatoio. Ci mette spesso la faccia, i tifosi lo adorano con quella faccia pulita e il piglio da combattente. Per i bambini è addirittura un idolo da poster in cameretta. Quando parla non sbaglia una virgola e il titolo in conferenza lo regala sempre.

Nel massimo campionato Ciofani si presenta da debuttante ma non da sprovveduto. Realizza 9 gol anche se il Frosinone retrocede. Si mette in vetrina e non mancano le offerte per restare in serie A.  “Avevo richieste dall’Atalanta e dal Palermo – rivelò – ma ho lasciato la palla in mano alla società come è giusto che sia. Il presidente ha detto di fidarmi di lui ed io l’ho fatto“. La storia insomma continua. I giallazzurri, guidati dal navigato Pasquale Marino, tentano subito il ritorno in A ma si fermano nella semifinale playoff col Carpi. La vena realizzativa di Ciofani pulsa sempre: 16 le marcature.

Il Frosinone ci riprova. In panchina arriva il giovane Moreno Longo. Ciofani continua a guidare l’attacco con accanto il suo “gemello” Dionisi. Daniel segna 13 reti ma alla 33^ giornata la sfortuna gli presenta il conto: distrazione di terzo grado al bicipite femorale della coscia destra. Stagione finita nella fase cruciale, si opera a Turku in Finlandia dal professor Sakari Orava. Ma Ciofani non abbandona la barca. Ci mancherebbe. Diventa una sorta di capitano non giocatore tanto da presentarsi lui, oltre che il presidente Stirpe, in conferenza stampa dopo il pareggio col Foggia all’ultima giornata che costa la promozione diretta. Ai playoff però il Frosinone non sbaglia un colpo e riconquista la serie A. Ciofani è il primo a gioire.

Il resto è storia recente. I canarini, allenati prima da Longo e poi da Marco Baroni, faticano e non poco in un campionato di A sempre più duro per le neo promosse. Ciofani rientra in squadra solo a partire dalla quarta giornata. A gennaio la stessa Cremonese lo corteggia in maniera serrata ma il Frosinone resiste. Ciofani resta per tentare l’impresa disperata di salvarsi. Il suo bilancio finale è di 32 gare e 5 gol pesantissimi che regalano al Frosinone 10 punti sui 25 totali. I canarini retrocedono mestamente tra i cadetti.

Qualcosa però tra Ciofani e il Frosinone si rompe. Le sirene del mercato lo allettano. E’ sempre la Cremonese a farsi sotto prepotentemente. D’altronde Daniel in serie B è un “top-player“. Stavolta il Frosinone dà il via libera. Sui social i tifosi non nascondono la delusione.

La storia tra Ciofani e il Frosinone  finisce qui dopo sei anni belli e intensi. E soprattutto mai banali.