Calenda e 5 Stelle, lo scontro inizia dai rifiuti e San Vittore

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Scontro tra il Movimento 5 Stelle ed Azione di Carlo Calenda. Colpa dell'emendamento approvato in Regione Lazio. Che stoppa i nuovi termovalorizzatori. Spianando la strada all'aumento di quello presente a San Vittore. Azione chiede un piano serio. E ricorda che il futuro dell'industria sta nella corretta gestione dei rifiuti.

Si fronteggeranno a Roma, forse per l’elezione del prossimo sindaco della Capitale. Lo scontro si accende però a Frosinone. Da un lato il Movimento 5 Stelle e dall’altro Azione la nuova formazione fondata da Carlo Calenda. Discutono sul recente emendamento proposto dai grillini ed approvato in Regione Lazio. Blocca la costruzione di nuovi termovalorizzatori: di fatto spiana la strada all’ampliamento dell’unico esistente. Che sta a San Vittore del Lazio, in provincia di Frosinone.

Proprio da lì arriva la risposta di Azione. (leggi qui M5S spiana la via alla nuova linea del termovalorizzatore di San Vittore)

La nota ai sindaci

Devid Porrello

Nelle ore scorse il vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio Devid Porrello ha rivendicato il merito di quell’emendamento. Lo ha scritto ai sinadaci di Tarquinia, Civitavecchia, Tolfa, Allumiere e Monteromano. Ha inviato quelle righe in vista della Conferenza dei Servizi del prossimo 5 marzo. Spiegando nel dettaglio tutti i risvolti della norma e le sue immediate conseguenze sul procedimento per l’autorizzazione di un nuovo inceneritore nel territorio di Tarquinia.

Davanti a questioni potenzialmente pericolose per il nostro territorio – sollecita Devid Porrello – bisogna essere tutti uniti, a prescindere dal livello istituzionale e dalla provenienza geografica o politica, secondo un principio di collaborazione che e’ alla base di una buona gestione e tutela della cosa pubblica“.

L’Azione dalla Ciociaria

Il termovalorizzatore ACEA di San Vittore

Gli rispondono gli uomini di Carlo Calenda che la settimana scorsa hanno costituito il primo nucleo provinciale della Ciociaria. Lo coordina l’ex consigliere economico del ministro delle Finanze, Antonello Antonellis.

Mettono in chiaro la situazione: Frosinone si è organizzata in tempo, Roma non lo ha fatto ed è in gravissimo ritardo.

Ricordano che la Provincia di Frosinone si è dotata oltre vent’anni fa di un ciclo dei rifiuti autonomo. Si partiva con la SAF dove i Comuni soci potevano conferire i loro rifiuti, che venivano lavorati e trasformati in Combustibile per il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, riducendo in maniera sensibile la quantità da inviare nella discarica provinciale gestita dalla Mad a Roccasecca.

«Questa efficienza, già all’epoca, dovette fare i conti con le sistematiche criticità romane. In forza di decreti emergenziali obbligò SAF a ricevere i rifiuti della Capitale. Acea, a San Vittore, dovette ampliare il carico termico fino a 400mila tonnellate annue. L’impianto a Cerreto di Roccasecca dovette ampliarsi in modo sconsiderato”.

Un sistema che tuttora funziona. Nonostante i limiti della vecchia tecnologia. Per questo il presidente Saf Lucio Migliorelli ha avviato un progetto per la riconversione dello stabilimento, cessando l’attività di trito vagliatura meccanica e biologica dei rifiuti per trasformare tutto in una Fabbrica dei Materiali nella quale riciclare tutto il possibile. E ridurre al minimo ciò che va in discarica.

Demagogia a 5 Stelle

Antonello Antonellis

Per Azione, quel ciclo dei rifiuti efficace «è stato criticato, per posizione preconcetta, dal centrodestra provinciale. Soprattutto, dal M5S che, in modo demagogico, ha costruito, e fatto credere agli elettori, il sogno ecologista dei rifiuti zero, da attuare nella Capitale come esempio e successivamente nelle province”.

Oggi, tutto questo non è più vero: di rifiuti-zero non c’è più traccia e resta solo la manifesta incapacità della giunta Raggi di dotare la Capitale di un decente sistema di smaltimento dei rifiuti”.

Il gruppo che fa riferimento a Carlo Calenda evidenzia che ora resta in campo solo la scelta della Regione Lazio di aumentare la capacità lavorativa del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. In modo da dare respiro al problema rifiuti di Roma. 

Come Azione siamo d’accordo a questo intervento, nella nostra visione di solidarietà e sussidiarità territoriale. Chiediamo alla Regione un piano vero di smaltimento dei rifiuti, con più centri di trasferenza e termovalorizzatori anche nelle altre province laziali”.

Perché a Vienna si e qui no?

La pista da sci nel termovalorizzatore costruito in Danimarca

Si domanda l’area coordinata da Antonello AntonellisPerchè a Vienna, a Parigi, a Monaco di Baviera ci possono essere termovalorizzatori, e più di uno, anche al centro della città e da noi no?”

Per Azione il futuro sta nell’economia circolare. In provincia di Frosinone Reno De Medici realizza cartonicino riciclando la carta raccolta sul territorio ed è il secondo produttore in Europa; Vetreco riutilizza e rigenera il vetro nel suo stabilimento di Patrica; Itelyum recupera gli olii esausti generando per il 97% nuovi prodotti (dalle basi lubrificanti ai bitumi).

Su un progetto mettono l’accento “con orgoglio. È l’unico esempio nel qualel’economia circolare ha consentito di salvare 400 posti di lavoro convertendo una fabbrica. È il caso della Grestone di Roccasecca e dei suoi sampietrini in pietra ceramica. Con modestia, vogliamo ricordare che ciò avvenne grazie all’allora Ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda”.