La tattica di Caligiore, un po’ paterna, un po’ avventata

Muscoli in mostra sul tema Covid. Così il sindaco di Ceccano chiude tutte le scuole. Innesca la polemica. ma fa parlare di sé. Le opposizioni insorgono e chiedono una commissione. Ma non coinvolgono gli altri e bruciano l'iniziativa.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Siamo certi che il sindaco di Ceccano per decidere una cosa di così ampia portata abbia una copertura medica che lo abbia indotto ad emettere l’ordinanza. Diversamente sarebbe un provvedimento arbitrario». È sottile il prefetto di Frosinone Ignazio Portelli. Come solo i siciliani d’alto lignaggio sanno essere: capaci di darti torto dicendoti che hai ragione, smontando il tuo provvedimento dicendo che hai fatto bene. Un dialogo tutto a distanza quello tra lui, palermitano, e Roberto Caligiore di Siracusa, sindaco di Ceccano.

La frase è il commento del prefetto alla disposizione adottata l’altro ieri da Roberto Caligiore. Cioè la chiusura di tutte le scuole della Contea per dieci giorni. In altre parole, gli ha detto che revocherà l’ordinanza se la stessa risulterà ingiustificata. Un avvertimento a distanza rispetto alla sospensione dell’attività didattica in presenza. (A Gianpaolo Russo il merito di avere colto la frase ed averla riportata su Il Messaggero).

La ‘copertura’ c’è o no?

Ignazio Portelli Foto © Rocco Pettini / Imagoeconomica

Il sindaco ha o non ha la “copertura medica”? Il dato di fatto è che mercoledì 21 ottobre la Asl di Frosinone aveva dato il via alla chiusura di una sola scuola: il Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano. È l’istituto che martedì 27 e mercoledì 28 ottobre ospiterà l’effettuazione di 800 tamponi: lì il Coronavirus ha colpito cinque classi e tre docenti. Da qui la richiesta inviata dal dottor Giuseppe Di Luzio, responsabile territoriale del Servizio di igiene e Sanità Pubblica, al sindaco Caligiore e alla dirigente scolastica Francesca Ardolino.

Così recita la missiva dello stesso Di Luzio nel motivare la richiesta. «Considerata la difficoltà nella raccolta delle notizie con indagini epidemiologiche. Indagini che tengano conto di tutti i possibili contatti intercorsi tra gli alunni delle classi interessate con gli alunni delle altre classi. Nonché gli eventuali sintomi presenti al momento della frequenza scolastica. O insorti successivamente ma nel periodo di contact tracing interessato».

Troppa grazia, mr Caligiore

Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore

Il giorno seguente, però, Caligiore ha chiuso tutti i plessi di Ceccano. Anche quelli che non avevano avuto niente a che fare con il Covid.

Ha detto che «alla Asl sono un po’ in difficoltà». Segnalando ritardi anche nell’esecuzione dei tamponi pediatrici sui giovani contatti di alunni positivi degli istituti comprensivi. Poi ha lanciato un «chiaro richiamo alla Regione Lazio. E a chi doveva prevedere questa situazione».

Lo ha fatto esattamente un mese dopo la sua rielezione. Forse è stato il destino a decretare una data simbolica. Non come quando il sindaco ha fissato il primo Consiglio comunale esattamente un anno dopo la caduta anticipata della sua prima amministrazione (Leggi qui Gomitate, veleni, battute: in onda il sequel “Caligiore 2”).

Stavolta Caligiore II ha voluto mostrare i muscoli. E dimostrare di essere in grado di prendere decisioni scomode, anche quelle che in fin dei conti spetterebbero ad altri. Era da giorni, al netto dello scontro politico tra Pd e Fratelli d’Italia in campo ambientale, che preparava il terreno. Questo per scrollarsi definitivamente di dosso la dimensione comunale lungo il percorso verso la candidatura alla presidenza della Provincia. Ha cominciato la settimana lamentando che «per l’ennesima volta l’elefante Conte ha partorito il topolino Dpcm nel silenzio colpevole di Zingaretti».

Poi però dopo «le importanti decisioni in materia di Coronavirus nelle scuole», si è ritrovato davanti il semaforo giallo del Prefetto. Tempestivo o eccessivo? La tattica a distanza di Caligiore ha funzionato e l’obiettivo è stato raggiunto: non solo Ceccano ma tutta la Ciociaria, nel bene e nel male, ha parlato di lui.

L’ammonizione ‘che fa immagine’

Emanuela Piroli ed Andrea Querqui

In terra fabraterna, la popolazione si è spaccata in due: c’è chi ha riconosciuto al sindaco la diligenza del buon padre di famiglia. Poi c’è chi, al contrario, dubita che abbia considerato gli effetti collaterali dell’ordinanza.

«Una doccia fredda per studenti e famiglie»: così l’ha definita il coordinamento “Il coraggio di cambiare” cioè la coalizione rappresentata in Aula dai consiglieri di opposizione Emanuela Piroli e Andrea Querqui. Che punta alla riunificazione del centrosinistra andato diviso alle recenti elezioni. D’altronde, la lezione delle Comunali è stata chiara vista la vittoria del centrodestra al primo turno.

Piroli e Querqui puntano il dito sulla mancanza di dialogo dell’amministrazione Caligiore con la minoranza consiliare. E proprio nella gestione dell’emergenza sanitaria in città. Hanno detto che le scuole sono sicure. Che non tutte sono state interessate da contagi e che bisognerebbe fare piuttosto controlli anti-assembramento. Temono invece che non sia stato previsto alcun sostegno a favore di alunni e familiari a fronte della problematica didattica a distanza. Ecco perché Piroli e Querqui hanno proposto «la convocazione di un Consiglio comunale d’urgenza. Questo per l’istituzione di una commissione consiliare straordinaria che affianchi il lavoro del sindaco e dei tecnici».

Piroli e Corsi ‘irrituali’

Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore durante il Consiglio di insediamento

Al presidente del Consiglio Fabio Giovannone, nello specifico, è stata presentata una proposta del duo. Non una richiesta sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri. Pertanto, è stata scartata.

La voglia di piazzare la “bandierina” ha preso il sopravvento sulla possibilità di coinvolgimento degli altri oppositori. Cioè Marco Corsi, sostenuto alle amministrative dall’asse Pd-Psi, e i suoi alleati Tonino Aversa, Mariangela De Santis ed Emiliano Di Pofi. Non li hanno coinvolti, pertanto se ne fa nulla, a termini di regolamento.

I fatti dicono che continua a corrente alternata il dialogo tra Piroli e Corsi, i due ex sfidanti di Caligiore.

Il Consiglio sarà ‘ortodosso’

La prossima seduta si terrà venerdì 30 ottobre. Come precisato dal “direttore d’orchestra” Giovannone, «sarà incentrata sul bilancio, oltre che sulla formazione delle commissioni consiliari permanenti. Quindi non è consentito inserire punti del genere all’ordine del giorno».

Il presidente del Consiglio, inoltre, ha precisato che «la maggioranza sta già facendo tutto il possibile in materia di Covid. E se arriverà una richiesta di Consiglio con un adeguato numero di sottoscrittori, verrà presa in considerazione. C’è la massima disponibilità ad accogliere i contributi costruttivi dell’opposizione». Opposizione che per ora continua a procedere in ordine sparso.