La cena di Cambiamo: “No a strappi. Ma Forza Italia è il passato”

La cena di Cambiamo in piazza del Popolo a Roma. Una ventina a tavola. Abbruzzese non c'è ma partecipa alla pre riunione. Va il consigliere regionale Adriano Palozzi, responsabile nazionale Organizzazione

A tavola non c’è andato. Un po’ per la dieta che si è imposto ed un po’ perché ha imparato a riconoscere gli spazi degli altri. Mario Abbruzzese ha partecipato al vertice che ha preceduto l’incontro di Giovanni Toti e Mara Carfagna con i parlamentari in uscita da Forza Italia. Quello che in un ristorante di Roma l’altra sera ha gettato le basi per la creazione di un nuovo Partito di centro. Lì, il coordinatore regionale di Cambiamo, ha lasciato che si accomodasse Adriano Palozzi: è lui il responsabile nazionale Organizzazione del Partito.

Chi c’era e chi no

Abbruzzese e Palozzi

Appuntamento in un ristorante di Piazza del Popolo. Piatto forte del menu, come rafforzare e rilanciare la parte moderata di un centrodestra diventato troppo sovranista ed urlato. Intorno al tavolo una quindicina di parlamentari.

Si è parlato di politica, di futuro, di elezioni: quelle che hanno ridisegnato l’orizzonte del centrodestra ancora una volta pochi giorni fa. E quelle che sono dietro l’angolo, nel 2021. (Leggi qui La rivoluzione in vista delle Comunali 2021).

Al centro della tavola c’erano il governatore della Liguria Giovanni Toti e la vice presidente della Camera Mara Carfagna. La ‘delegazione di Forza Italia era rappresentata dal senatore Andrea Cangini portavoce di ‘Voce Libera‘, dai deputati Osvaldo Napoli, Paolo Russo, Daniela Ruffino e Gigi Casciello. La delegazione di Cambiamo era formata da Paolo Romani
Massimo Berutti, Stefano Benigni, Giorgio Silli, Manuela Gagliardi e
Alessandro Sorte, con il responsabile Organizzazione Adriano Palozzi. Presente anche il leader di ‘Idea‘, il senatore Gaetano Quagliariello.

Cambiamo e l’ala dei Moderati

Paolo Romani, Gaetano Quagliariello, Foto © Imagoeconomica / Benvegnu’ Guaitoli

Spiega la vicepresidente della Camera Mara Carfagna che si sta lavorando ad un progetto di ampio respiro che non può prescindere da Forza Italia.
Niente scissioni in vista, insomma. Solo un confronto sul come colmare quello spazio politico al centro lasciato vuoto fino ad ora. Un confronto reso necessario da una premessa: senza i moderati il centrodestra non vince. Perché “Ci sono milioni di elettori, che non trovano casa e ci interrogano su come dare loro rappresentanza”.

A fermare tutto è stata prima la crisi di Governo che ha ribaltato l’orientamento dell’esecutivo, mandando all’opposizione Salvini e la Lega; poi il Covid-19 che ha chiuso tutti in casa. E minaccia ora il bis. A tavola la voglia è quella di ripartire. “Con questa cena si ricomincia là dove ci eravamo fermati…”dice l’ex ministro Paolo Romani. Per lui, l’obiettivo è la creazione di un nuovo contenitore politico moderato di centrodestra, che vada oltre i confini di Forza Italia. Una formazione che ‘copra‘ a sinistra la Lega di Matteo Salvini. In prospettiva, una federazione che punti a governare il Paese.

Forza Italia è il passato

Silvio Berlusconi Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

E Forza Italia? Per Romani “è ormai un’esperienza declinata al passato“.

Ma niente lacerazioni, niente guerre. Mario Abbruzzese è chiaro. Al tavolo che ha preceduto il confronto “Nessuno è stato criticato. Noi non cerchiamo spaccature così come abbiamo cercato di evitarle un anno e mezzo fa quando decidemmo di creare Cambiamo”.

La dimostrazione viene dal punto concreto: la nuova formazione politica avrà un Gruppo parlamentare autonomo a Montecitorio e soprattutto a Palazzo Madama? “Non mi risulta che al momento ci siano ipotesi di gruppi parlamentari autonomi. Sono tra quelli che ritengono prematuro anche solo parlarne” spiega Abbruzzese.

Subito in campo

Mario Abbruzzese

Le uniche certezze di Cambiamo ed il gruppo che sta aggregando, per adesso sono due: essere presenti alle Comunali 2021 nelle grandi città, restare nel perimetro del centrodestra.

Si arriva a dire “Nessun nuovo Partito” ma tutto indica il contrario. Al punto che si decide di stilare un progetto politico identitario. Le bozze verranno portate al prossimo incontro. Che non sarà a cena. Non sarà così largo. Si andrà avanti sotto forma di gruppi di lavoro. Organizzati su 4 temi: organizzazione, reti territoriali, collocazione politica e ‘manifesto’; fundraising.

Dopo il flop di Fi in Campania e il risultato deludente in tutte le altre Regioni, il tavolo ha detto di vedere nero per Forza Italia. Nel futuro vedono un progetto più ampio, con Matteo Salvini candidato alla testa di una nuova coalizione di centrodestra, a patto che si tolga i panni di leader di partito per assumere quelli di leader nazionale.

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