Cambiamo ma per fare cosa? I tormenti di Ciacciarelli, Abbruzzese e Magliocchetti

Un patto con la Lega sembra inevitabile e questo potrebbe star bene al consigliere regionale e al capogruppo al Comune di Frosinone. Discorso diverso per Abbruzzese, che deve fare i conti con gli spazi intasati per una candidatura a Camera e Senato. Ma attenzione ai colpi di scena.

Il problema è che tutti danno per scontato il ritorno al proporzionale integrale, magari con una soglia di sbarramento. Poi però le cose vanno in un modo diverso e allora si cerca di capire cosa sia meglio fare. Cambiamo di Giovanni Toti si prepara alla prima convention nazionale e quindi sembrerebbe non esserci la possibilità di una adesione alla Lega. Magari perfino attraverso un patto federativo o qualcosa di simile.

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In realtà tutto dipenderà da quando si tornerà alle urne e con quale legge elettorale. Matteo Salvini, leader della Lega, non può certo aspettare fino al 2023, perché con un orizzonte così ampio la sua leadership rischierebbe di depotenziarsi. In realtà vedremo dopo l’approvazione della legge finanziaria quale sarà il reale orizzonte temporale del Governo. E se davvero Giuseppe Conte resterà premier o se invece dovrà cedere il passo ad altri.

Intanto però nella galassia del centrodestra le realtà principali restano tre: la Lega di Salvini, Fratelli d’Italia della Meloni e Forza Italia di Berlusconi. Giovanni Toti ha messo in piedi Cambiamo, che però non decolla nei sondaggi. Mara Carfagna si sta muovendo: venerdì presenta  ‘Voce libera‘, che non è un Partito ma un ‘pensatoio’ con il quale iniziare a vedere chi ci sta. Ma non dà la sensazione di poter fare la differenza. E se non si allea con Toti, è complicato pensare alla quarta gamba del centrodestra.

Ecco perché l’opzione di un patto con il Carroccio resta probabilmente l’approdo più naturale per Cambiamo.

Il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli smentisce, ma sa bene che in questo modo potrebbe rafforzare le su possibilità di una ricandidatura alle regionali. Così come Danilo Magliocchetti potrebbe giocarsi carte diverse nella corsa al dopo Ottaviani a Frosinone. (leggi qui Ciacciarelli alla Lega. Lui nega: “Voci infondate”). Resta Mario Abbruzzese, in silenzio da tempo. Dopo la candidatura a sindaco di Cassino per tenere unita la coalizione e dopo il ribaltone al Cosilam, Abbruzzese si sta interrogando sul da farsi.

Pasquale Ciacciarelli © AG. IchnusaPapers

Lui in Cambiamo ha creduto e crede, ma a questo punto saranno le intenzioni di Toti ad essere prevalenti. Nella Lega gli spazi per le politiche sono intasati: Francesca Gerardi in pole, poi Nicola Ottaviani. Ma c’è pure Gianfranco Rufa. Oltre a Francesco Zicchieri e Claudio Durigon. Potrebbe rientrare anche Fabio Forte. In Fratelli d’Italia sono arrivati già Alfredo Pallone e Antonello Iannarilli. Negli “azzurri” c’è Claudio Fazzone. Situazione non semplice. Ma Mario Abbruzzese è abituato a colpi di scena.

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