Il gigante Camera di Commercio del Basso Lazio: ecco come si muoverà

La squadra che il presidente Giovanni Acampora ha disegnato è fatta per affrontare tutte le sfide dell’economia post Covid. Il rapporto con la politica sarà paritario, ma il vero obiettivo è contare sul serio sul piano dei rapporti con le istituzioni e gli altri enti intermedi.

Coinvolgerà tutte le associazioni e dialogherà con gli altri enti intermedi. Giovanni Acampora ha intenzione di far “pesare” la nuova Camera di Commercio del Basso Lazio attraverso le armi del dialogo e del confronto.

In giunta, oltre al braccio destro Salvatore di Cecca (Confcommercio), ha il presidente nazionale di ConfimpreseItalia Guido D’Amico e autorevoli referenti delle principali organizzazioni di categoria: Paolo Marini di Unindustria, Cristina Scappaticci di Coldiretti, Luciano Cianfrocca della Federlazio, Giovanni Proia della Cna e Cosimo Peduto della Confesercenti.  Industria, commercio e agricoltura: è questa l’autostrada lungo la quale Acampora porterà avanti l’azione della Camera del Basso Lazio.

Il puzzle deve essere completato. Mancano due tasselli fondamentali. Uno è la vicepresidenza e l’altro la presidenza dell’Azienda Speciale.

Il messaggio a Confagricoltura

Nelle ore scorse ha detto Giovanni Acampora: “Inizia il lavoro di una squadra che abbiamo voluto altamente qualificata e rappresentativa di tutte le imprese, nella più ampia condivisione con il sistema associativo. Il percorso che ci ha portato a questo risultato non è stato certamente facile, ma è frutto della condivisione d’intenti da parte di tutte le associazioni, in un gioco di squadra che vedrà organizzazioni insieme ad altre importanti realtà associative fornire il proprio apporto di competenze e professionalità nella gestione di organismi partecipati quali la costituenda Azienda Speciale unica in cui, in particolare, Confagricoltura dovrà ricoprire un ruolo strategico per le politiche camerali”.

Il riferimento a Confagricoltura non è stato buttato lì. Mentre per la vicepresidenza, la prima parola spetterà a Confimprese. Su questo non ci sono dubbi. (Leggi qui Acampora vola sulla testa del Sistema Roma).

La camera, interlocutore di peso

Ma Giovanni Acampora ha fatto capire di volersi muovere a tutto campo, interloquendo con la Regione Lazio e con tutti gli enti. Dai Consorzi industriali ai sindacati. È alla guida di una Ferrari, perché l’ottava Camera di Commercio italiana ha già un peso considerevole. Il rapporto con la politica ci sarà, ma sulla scorta di una posizione di autonomia e di indipendenza. Non potrebbe essere altrimenti.

Bisognerà pensare al mondo del dopo Covid e le economie delle province di Frosinone e di Latina qualche “anticorpo” ce l’hanno già. Per esempio l’eccellenza del chimico-farmaceutico, settore destinato a diventare ancora più fondamentale. Poi c’è tutto il mondo dell’economia circolare e del Green. Un vero e proprio tesoro, sul quale investire capitali, saperi, conoscenze, tecnologie. In una dimensione di necessaria collaborazione e sinergia tra l’industria, il commercio, i servizi alle imprese, l’artigianato, l’agricoltura.

Il Basso Lazio è una miniera. La squadra voluta da Acampora dimostra l’intenzione di governare i prossimi processi economici con lucidità ed idee chiare.