Camera, Senato, Regione e Comuni: esame di maturità per il Pd provinciale

Francesco De Angelis, da vero capo, ha cambiato ruolo. Ma adesso l’intero partito va coinvolto a livello trritoriale. Altrimenti non avrà avuto senso archiviare il renzismo ed essere stati la roccaforte di Nicola Zingaretti.

Ha cambiato strategia, come fanno i capi quando si rendono conto che altri stanno crescendo e che c’è bisogno di un cambio di ruoli e di maggiori silenzi. Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico e del Pd provinciale, ha sempre favorito la crescita politica degli esponenti a lui vicini. 

Mauro Buschini, capogruppo regionale e membro della direzione nazionale del Partito, è indubbiamente il referente di Nicola Zingaretti in questo territorio. Ma De Angelis si è battuto per l’elezione di Maria Spilabotte al Senato nel 2013 e per quella di Sara Battisti al consiglio regionale un anno fa.

Buschini ormai ha una dimensione diversa: da enfant prodige a punto fermo. Intorno a questo asse, però, si intrecciano strategie ed equilibri fondamentali per il Pd provinciale, soprattutto in una fase nella quale adesso bisognerà dimostrare anche sul campo di essere una roccaforte di Nicola Zingaretti.

Senza perdere di vista quello che resta lo scenario più probabile: le elezioni politiche anticipate. Quando ci saranno, Nicola Zingaretti non potrà non candidarsi, essendo il segretario dei Democrat. Il capo. E in quel momento bisognerà organizzare anche la transizione alla Regione Lazio.

Il Pd ciociaro deve prepararsi a questo: sicuramente Mauro Buschini sarà uno dei perni (con Massimiliano Smeriglio e con Daniele Leodori) pure delle prossime regionali. Mentre Francesco De Angelis non potrà non essere candidato alla Camera o al Senato. Come capolista nel collegio proporzionale.

Però sarà importante pure ritagliare spazi eleggibili all’area di Antonio Pompeo, che ha raccolto l’eredità politica di Francesco Scalia. Sempre nel risiko delle candidature che contano.

Per arrivare a tutto questo però bisognerà vincere le comunali, specialmente a Cassino. In pochi giorni di dibattito sono state avanzate quattro possibili candidature: Giuseppe Golini Petrarcone, Enzo Salera, Marino Fardelli, Barbara di Rollo, Sarah Grieco. Troppe (e in poco tempo) per avere possibilità di essere accettate dall’intero centrosinistra subito. Il Pd di Zingaretti è inclusivo, ragiona nell’ottica di alleanze di centrosinistra, coinvolge il civismo e il mondo delle associazioni. In provincia di Frosinone non potrà essere diverso.

Negli anni del renzismo abbiamo assistito a spaccature fortissime del Pd a Frosinone e a Cassino. Ma anche a Ceccano e Sora. Con Zingaretti alla guida questo non può avvenire

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