Indiscreta Festa Azzurra – Chi c’era e chi no, la pax con Iannarilli, l’Abbruzzese da fare a fette

La festa d'Estate di Mario Abbruzzese sancisce la pace con Antonello Iannarilli. Chi c'era e chi non c'era. Taglia e cuci tra i tavoli. Fino alla torta finale: con Mario fatto a fette

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

Ha mostrato i muscoli a bordo piscina. Senza bisogno di indossare il costume da bagno. Non serve quando si vuole esibire la muscolatura politica. Mario Abbruzzese lo sa e mercoledì sera manda in scena la sua ostentazione di forza: vuole sia chiara a tutti la potenza che potrà mettere in campo per la traversata delle Regionali 2018.

Il leader di Forza Italia in provincia di Frosinone lo fa riunendo la sua componente alla Acquachiara – Piscina Azzurra di Cassino. Accettando la sfida con se stesso: perché quando si mostrano i muscoli si vede quello che c’è. Ma pure si nota ciò che non c’è.

 

CHI C’ERA E CHI NO

All’appello hanno risposto più di 350 invitati. Un po’ meno di 400 sostengono i più ottimisti.

Si comincia da chi non c’era. Mancava Nicola Ottaviani, il potentissimo sindaco in odore (sempre più tenue) di candidatura al governatorato della Regione Lazio: dicono che fosse più nero di un’ora di notte per lo smacco del consiglio comunale fatto saltare proprio dalla sua maggioranza. Assente pure il ministro delle Finanze di Frosinone, Riccardo Mastrangeli che alle feste romane che  contano non manca mai: ma qui non siamo a Roma. Manca pure il responsabile nazionale dei Lavori Pubblici di Forza Italia Silvio Ferraguti. Nemmeno si vede l’ex coordinatore provinciale Adriano Roma e tantomeno l’ex presidente del consiglio comunale di Sora Giacomino Iula. Se sono segnali da annotare tra gli appunti, Mario lo ha già fatto.

Così come ha annotato che si sono presentati molti di quelli che in genere non si schierano. E pure un bel po’ di quelli che si erano allontanati. E’ uno dei segnali che Mario cercava.

Da Frosinone la delegazione é nutrita. Il consigliere comunale e provinciale Danilo Magliocchetti indossa una cravatta rosa tenue ma il nodo non è alla magliocchetti bensì più piccolo:  chissà se nel codice forzista significherà qualcosa. Il votatissimo Adriano Piacentini si aggira tra i tavoli tenendosi a rispettosa distanza da Ombretta Ceccarelli.  E’ lei a vincere la palma dell’outfit più a la page dell’intera serata: pantalone a palazzo (o tuta) monocolore, in pieno ossequio ai canoni della moda di questo momento, con un tono di blu elettrico assolutamente era rappresentativo del suo essere monoforzista. Le truppe di Frosinone sono completate da una Alessandra Mandarelli elegante ma che decide di non stupire: la sue impeccabile mise nera è arricchita dai boccoli che ha deciso di sfoggiare, vero tocco di femminilità. Qualcuno maligna «Ogni riccio, un capriccio di candidatura»: altro segnale in codice?

L’amministrazione comunale di Cassino è al completo. Guida la delegazione il sindaco Carlo Maria D’Alessandro che ha interrotto da poco la dieta; non lo perde d’un passo la moglie, tanto sobria ed elegante quanto discreta.

C’erano i sindaci. L’immancabile Riccardo Frattaroli in cravatta rosa metallizzato da Settefrati, il provinciale (nel senso di Consigliere) Anselmo Rotondo da Pontecorvo, il neoeletto Gioacchino Ferdinandi da Piedimonte San Germano. Per la festa si muove addirittura Vittorio Di Carlo da Sora già skipper di Franco Fiorito e avversario acerrimo delle truppe di Mario. Da Ceprano è arrivato il consigliere d’opposizione Paolo Castaldi, mentre da Roccasecca giunge il sindaco formalmente non allineato Giuseppe Sacco.  Da Pofi invece arriva l’allineatissimo bi sindaco Tommaso Ciccone. Ceccano è rappresentata da Riccardo Del Brocco. Con lui ci sono il coordinatore dell’area Nord Tommaso Cenciarelli e l’ex assessore di Fiuggi Marco Fiorini. Non si perde la festa nemmeno il membro dell’Ordine Nazionale dei Commercialisti Peppino Tedesco.

 

LO IANNARILLI RITROVATO

Il vero ospite d’onore della serata è Antonello Iannarilli: l’ex bi deputato, bi consigliere regionale del Lazio, assessore all’Agricoltura nel governo Storace, ultimo preisdente eletto della Provincia di Frosinone prima della riforma Renzi – Delrio. E’ l’uomo che più di tutti, di fronte alla vista di Mario Abbruzzese sul rogo, avrebbe avuto un solo desiderio: tenere in mano la torcia accesa con cui decidere se incendiare la pira.

Iannarilli è accompagnato dalla cognata Teresa Graziani (in maglia colo pistacchio) e dal consigliere comunale di Ferentino Marco Valeri: un altro che di fronte alla pira avrebbe chiesto solo d’avere l’unico accendino nella piazza.

Il pezzo forte della serata è Antonello Iannarilli. Anche se fosse in disarmo e navigasse a remi, tra lui, la cognata e Valeri, un minimo di 8 – 10mila voti li possono mettere sul piatto delle elezioni ad occhi chiusi. E’ lui allora la riserva strategica di Mario Abbruzzese: la spinta in più con la quale annichilire i candidati romani, presentarsi al tavolo delle trattative con il risultato da più votato nel Lazio, potendo reclamare a pieno titolo un posto da assessore nel nuovo (eventuale) governo regionale di Centrodestra. «Magari, cedendo poi il posto in aula proprio a Iannarilli» dicono quelli che vedono chiaro come il sole l’accordo tra i due ex nemici.

A tutti è evidente che se tra le due piscine fosse stato presente l’ex ministro Costa appena uscito dal governo Gentiloni per rientrare in Forza Italia, l’ospite d’onore non sarebbe stato lui ma Antonello da Alatri.

Non è un caso che dal palco Mario Abbruzzese chieda ai 400 un applauso per Iannarilli «Uomo da sempre di Forza Italia, che sta dimostrando trasparenza e lealtà ma è uomo di squadra anche nei momenti di difficoltà».

Chissà perché, al presidente della Comunità Montana di Arce Gianluca Quadrini fischiano le orecchie.

 

 

LE ELEZIONI

Chissà se anche per lui ci sarà posto alle prossime elezioni. Qualcuno dall’alto ha messo in moto il tritacarne mediatico e spera di farlo a pezzi: lui ora viaggia con le carte con cui replicare che sono false le cifre diffuse sia da Repubblica che da La7. Alle quali chiedere un robusto risarcimento danni da destinare a lavori pubblici nella Comunità Montana.

Un dato è chiaro: alle elezioni c’è posto per tutti. Poi, farsi eleggere è problema del candidato.

«Non si sa quando si voterà ma mi batterò alla morte affinché la gente abbia questo territorio a rappresentarlo». Tutti battono le mani. Non tutti hanno capito che Mario sta cominciando a far capire l’aria che tira a Roma. Se le cose restano come si dice, nelle province verranno eletti solo i capolista: se il capolista non è del territorio… ci attacchiamo al tram.

 

TRA I TAVOLI

Mario Abbruzzese è un padrone di casa perfetto. Non si ferma un attimo, gira in continuazione tra i tavoli. Finge di non notare che un tavolo è occupato interamente da gente che alle Comunali di un anno fa si era candidata con Peppino Petrarcone contro il suo candidato.

Il palco ora è occupato da quelli che hanno voglia di fare il karaoke: Samuel Battaglini è stonato al di la della normalità e molti sperano che la finisca subito.

Secondo alcuni non è l’unico a stonare nella serata. Mario esibisce un sorriso da orecchio a orecchio quando vede la signora dei salotti nostrani: Alessandra Di Legge che secondo alcuni ospiti è fuori tema, indossando un’elegantissima tenuta rossa. Con una frase, lei li incenerisce. L’ha lasciata da qualche ora una militarizzata Aurora Folcarelli in impeccabile tenuta da sera blu regale, sopra il ginocchio e capello abboccolato. Alle 23 spaccate, la giornalista di Teleuniverso ha iniziato a ordinare la ritirata: «Domani mattina ho la Rassegna e non posso andare in onda con le occhiaie».

 

DIETRO AI TAVOLI

L’attenzione di a alcuni degli ospiti viene richiamata dalle urla: arrivano da dietro una rimessa. C’è chi va a sbirciare con discrezione e chi ascolta da lontano. Sono Antonello Iannarilli ed il suo ex assessore Gianluca Quadrini che ai tempi della provincia lo stalkerizzava con messaggi di pagine e pagine sul cellulare.

Non stanno litigando. Stanno semplicemente parlando di un tema che li appassiona. E non si accorgono d’avere entrambi un vocione sopra le righe.

 

LA TORTA FINALE

Arriva la torta. E’ lei l’unica nota stonata. Sull’abbondante strato di pan di spagna e panna è appoggiata l’ostia con una foto (come per i bambini quando fanno la Prima Comunione). E’ l’immagine di Mario Abbruzzese.

E fuori luogo. Perché Mario non si può fare a fette.

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