Campagna elettorale, vecchie polemiche senza nuove proposte

Domenico Marzi e Nicola Ottaviani ricominciano da dove si erano lasciati tanti anni fa: attacchi incrociati su qualunque argomento. Il modo diverso di presentarsi di Vincenzo Iacovissi rappresenta una novità assoluta

Prime polemiche elettorali a Frosinone tra centrodestra e Partito Democratico. Il candidato sindaco Domenico Marzi ha criticato il progetto Solidiamo, cavallo di battaglia di Nicola Ottaviani in questi dieci anni. Gli ha risposto il Comitato per le primarie, naturalmente su input di Ottaviani.

Poi è stata la volta di Stefania Martini (presidente provinciale del Pd e commissario del circolo cittadino), che ha affermato in buona sostanza che le primarie del centrodestra non hanno alcuna rilevanza politica perché vincerà Riccardo Mastrangeli tanto a poco. E che quindi sono un’azione di propaganda. Rossella Testa, assessore leghista che partecipa alle primarie, ha ribattuto che Frosinone è l’unico Comune italiano dove il Pd non ha mai celebrato le primarie. In campagna elettorale ci sta tutto e il contrario di tutto.

Però forse bisognerebbe chiedersi se questo tipo di propaganda elettorale riesce ancora a produrre effetti positivi in termini di voti. Se cioè i cittadini  decidono chi votare sulla base di quelle che sono polemiche politiche certamente rilevanti ma forse lontane dalla vita quotidiana.

La novità Vincenzo Iacovissi

Vincenzo Iacovissi

Nei giorni scorsi ha presentato la sua candidatura a sindaco Vincenzo Iacovissi, vicesegretario nazionale del Partito Socialista Italiano. A capo di una coalizione che vede insieme Psi, +Europa, Il Cambiamento e la Lista Segneri. Neppure mezza polemica, auguri e complimenti a tutti gli altri candidati a sindaco e soltanto proposte.

In particolare una: cercare di ampliare i confini di Frosinone come capoluogo perché negli ultimi due decenni il calo di residenti è stato molto forte e quindi preoccupante. Per Iacovissi occorre una città intercomunale che coinvolga i Comuni confinanti: solo così, ha detto, si potranno gestire i servizi in maniera più funzionale e anche economica.

Inoltre è il solo modo per poter pensare di far tornare Frosinone protagonista anche come peso politico specifico. Un’operazione simile a quella che ha ispirato la nascita della Camera di Commercio del Basso Lazio e del Consorzio industriale regionale unico. Se si è troppo piccoli non si riesce ad essere competitivi e attrattivi. Una proposta sulla quale ragionare in campagna elettorale. Diversa dalle polemiche politiche che forse nemmeno infiammano più gli animi.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright