Candidature eleggibili alle europee, c’è solo Nicola Ottaviani. Se accetta

In provincia di Frosinone i partiti puntano su big nazionali e verranno chieste solo delle partecipazioni di servizio. L’unica eccezione è quella del sindaco di Frosinone, che però non ha ancora sciolto la riserva.

Con l’unica eccezione del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, ai vari esponenti locali dei Partito per le elezioni Europee verranno chieste soltanto candidature di servizio, vale a dire utili a raccattare qualche voto in più da utilizzare poi per le speranze di elezione di un big. Il Movimento Cinque Stelle fa storia a sé, perché ha dei metodi di selezione dei candidati propri. In questo senso non ci saranno leader da “blindare”. Ma per i partiti tradizionali è tutto diverso. Forza Italia non ha candidati di punta sul territorio.

In attesa di sapere chi sarà il capolista nella Circoscrizione che racchiude Lazio, Toscana, Umbria e Marche, tra Silvio Berlusconi e Antonio Tajani, gli “azzurri” stanno cercando di capire se davvero Ottaviani guiderà le truppe della Lega. In tal caso potrebbe succedere a Mario Abbruzzese di “sacrificarsi” sul territorio.

Il Partito Democratico è concentrato sulle primarie in questa fase, ma poi dovrà lanciarsi a capofitto sulle europee. Una candidatura di servizio sarà importante. Non potrà essere Francesco De Angelis, commissario del Consorzio industriale unico del Lazio. Non potrà essere neppure Antonio Pompeo, presidente della Provincia e sindaco di Ferentino. Ma bisognerà indicare qualcuno in grado di mobilitare il territorio.

Naturalmente pure a Fratelli d’Italia verrà chiesta una candidatura di servizio: toccherà al senatore Massimo Ruspandini decidere su chi puntare.

Per Nicola Ottaviani è diverso: se il sindaco di Frosinone deciderà di candidarsi, lo farà in un conteso di blindatura totale, al secondo posto di una lista guidata da Matteo Salvini. Potrebbe perfino giocarsi la carta di unico esponente del territorio che ha la possibilità di essere eletto.