Province e candidature, il fattore coordinatore regionale

Con il taglio di 345 seggi parlamentari e l’accorpamento dei collegi bisognerà “combattere” per il territorio. Nel Lazio alla guida di Lega, Forza Italia e Pd ci sono Francesco Zicchieri, Claudio Fazzone e Bruno Astorre. Ciociaria fuori dal “tavolo”.

Il coordinatore regionale della Lega è Francesco Zicchieri, che è pure commissario provinciale in Ciociaria, territorio dove è stato eletto anche se lui è della provincia di Latina. Il coordinatore regionale di Forza Italia è Claudio Fazzone, senatore della Repubblica da diversi mandati, eletto in provincia di Latina. Mentre il segretario regionale del Pd è il senatore Bruno Astorre, eletto fuori dalle province del Basso Lazio ma esponente di spicco dell’area dei Castelli romani. 

La carica di responsabile regionale di un Partito è fondamentale sotto diversi punti di vista. Non soltanto sul terreno elettorale e congressuale. La provincia di Frosinone da troppo tempo è assente da certi meccanismi. Un punto sul quale si dovrebbe aprire una discussione seria, in vista anche del possibile cambio del sistema elettorale, che dovrà tenere conto di 345 seggi parlamentari in meno. (leggi qui Il coraggio di dire No a questo referendum).

Andranno ridisegnati i collegi, bisognerà stabilire chi concorrerà dove e il tavolo regionale è quantomai importante, specialmente in una regione come il Lazio.

SUL TERRITORIO

DE ANGELIS E BUSCHINI CON ASTORRE

La classe dirigente del Pd, da Francesco De Angelis a Mauro Buschini, da Sara Battisti a Luca Fantini, ha uno stretto legame con Nicola Zingaretti. E anche con Bruno Astorre. Ma servirà di più quando il gioco si farà duro.

Così come il senatore Claudio Fazzone ha i suoi fedelissimi sul territorio, ma pure in questo caso al tavolo regionale sarebbe importante starci.
Per quanto riguarda la Lega, bisognerà vedere fin dove si spingeranno Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli quando si tratterà di definire le questioni importanti. Finora Francesco Zicchieri ha applicato la sua strategia.

Nell’ambito di una riforma elettorale i collegi delle province sono destinati a cambiare non poco ed è evidente che occorrerà un ragionamento regionale. Sarà in quell’occasione che la classe dirigente locale dovrà dimostrare di esserci e di “pesare”. Altrimenti la rappresentanza del territorio potrebbe essere fortemente a rischio.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright