Regione, cambia l’orizzonte: Cangemi e Cacciatore si spostano

Spostamenti in corso nell'Aula della Regione Lazio. Pino Cangemi da oggi si sposta nel gruppo della Lega. Cacciatore sempre più vicino ai Verdi

Cambia la geografia nell’Aula della Regione Lazio: si sposta quale collina a sinistra, si modifica l’orizzionte a destra. Da oggi Pino Cangemi è nel Gruppo della Lega e saluta in maniera definitiva Forza Italia. Sull’altro fronte, l’ex grillino Marco Cacciatore si avvicina sempre più alla foirmazione ambientalista di Europa Verde.

Cangemi sul Carroccio

GIUSEPPE CANGEMI. FOTO © STEFANO CAROFEI / IMAGOECONOMICA

L’annuncio ufficiale del passaggio di Pino cangemi alla Lega è arrivato nel fine settimana: durante la terza edizione di ‘Itaca 2020 – Viaggio tra le idee oltre il Covid‘, appuntamento politico culturale che ogni anno si tiene a Formello. È stato l’onorevole Claudio Durigon a dare l’annuncio, con il suo intervento nella veste di coordinatore della Lega a Roma.

Dice il papà di Quota 100 «La Lega è fiera di accogliere nella sua famiglia Pino Cangemi e Gianni Sammarco: con loro inizierà il camminoche verso la sfida elettorale a Roma e nel Lazio»

Si tratta di un’ulteriore picconata a ciò che restava di Forza Italia a Roma e nel Lazio. Sia Cangemi che Sammarco erano figure di spicco nella formazione di Silvio Berlusconi.

Cangemi è vice presidente del Consiglio regionale, in quota alle opposizioni. Gli screzi con il Partito erano iniziati subito dopo le elezioni del 2018: al momento di assegnare le presidenze di Commissione. Era arrivato allo scontro frontale con il Coordinatore regionale Claudio Fazzone. Cangemi rivendicava la presidenza della strategica Commissione Sanità, Fazzone non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla possibilità di averne il controllo tramite il suo fedelissimo Giuseppe Simeone di Formia. Al quale poi la Commissione è andata. (Leggi qui Commissioni, ecco il quadro delle presidenze. Cangemi non rientra).

Pino Cangemi allora era uscita dal Gruppo di Forza Italia, passato nel Misto. E non solo. Da lì aveva sottoscritto il Patto d’Aula furbescamente confezionato dall’allorea Capogruppo Pd Mauro Buschini: di fatto, un appoggio tattico alla non maggioranza di Nicola Zingaretti, uscito dalle urne con la conferma del ruolo di Governatore ma con un consigliere in meno per avere il controllo dell’Aula. (Leggi qui Una maggioranza per Zingaretti: Cangemi e Cavallari dicono si a Buschini).

Per oltre un anno, Pino Cangemi insieme all’ex leghista Enrico Cavallari, aveva garantito i numeri al centrosinistra.

I numeri restano in equilibrio

Renata Polverini e Gianni Sammarco. Foto © Daniele Scudieri / Imagoeconomica

Il suo passaggio alla Lega non mette in bilico il governo regionale. In questi due anni è cambiato del tutto il clima politico: il dialogo amministrativo tra Nicola Zingaretti e la capogruppo M5S Roberta Lombardi è intenso e leale: ognuno resta nella sua posizione ma i risultati sono più efficaci che se fossero alleati. Il che ha reso superato il Patto d’Aula.

Gianni Sammarco è l’ex potentissimo coordinatore del Popolo delle Libertà a Roma nel periodo in cui il coordinamento del Lazio era nelle mani di Alfredo Pallone.

È tra gli iscritti della prima ora alla formazione di Silvio Berlusconi: era entrato in Forza Italia nel 1994, seguendo l’esempio del cognato Cesare Previti. Nel 2005 viene eletto in Consiglio regionale del Lazio e dopo tre anni centra l’elezione a Montecitorio. Confermato nelle successive elezioni del 2013, insieme ad Alfredo Pallone è tra le figure di spicco nel Lazio che escono da Forza Italia per comporre il Nuoco Centrodestra di Angelino Alfano; al suo scioglimento passa poi in Alternativa Popolare e poi rientra in Forza Italia.

L’anima ambientalista

Roberta Lombardi e Marco Cacciatore © Imagoeconomica / Stefano Carofei

A sinistra invece continua la marcia di avvicinamento del consigliere Marco Cacciatore verso gli ambientalisti di Europa Verde. È la formazione politica nata dall’unione Federazione dei Verdi, Possibile, Green Italia ed i Verdi del Sudtirolo.

Eletto nel Movimento 5 Stelle, Marco Cacciatore da tempo ha in atto un’interlocuzione sempre più ampia con il mondo ambientalista. Nei mesi scorsi è stato visto alla prima kermesse di Pop, il movimento culturale – politico creato da Marta Bonafoni. (Leggi qui La grande area ai confini del Pd si riunisce al ritmo di… Pop).

Le tensioni interne al Gruppo si erano accese spesso per via delle posizioni assunte dal consigliere Davide Barillari, prima che venisse messo fuori dal MoVimento. La rottura definitiva era arrivata quando il M5S ha assunto una posizione sulla questione Rifiuti che Marco Cacciatore non ha condiviso. (Leggi qui Cinque stelle senza… Cacciatore: “Lascio M5S, troppe contraddizioni”).

Al momento, Marco Cacciatore è nel Gruppo Misto. Se passasse con i Verdi, resterebbe comunque nella stessa collocazione, dal momento che occorrono almeno tre consiglieri per costituire un Gruppo consiliare. Dialogante con la sinistra, cacciatore punta a diventare il punto di riferimento per le tematiche di tipo ambientalista.