L’Avventura di Stefano e Gabriella tra i vigneti del Cesanese (Nunc est bibendum)

L'Avventura di una coppia che decide di inventarsi una nuova vita. E lo fa tra i vigneti sulla via del Cesanese. Fino ad inventare eccellenze come il Picchiatello ed il Campanino

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

L’avventura

Avventura, dal dizionario: 1. Avvenimento inaspettato, fuori dall’ordinario e curioso. 2. Impresa che presenta imprevisti, rischi.

Ascoltando la storia di Gabriella e Stefano non credo possa esserci un nome più azzeccato da dare alla loro azienda vitivinicola. Questa settimana Nunc est Bibendum vi racconta una storia nella storia, dove l’amore e la solidarietà vanno di pari passo con la bontà dei vini prodotti. Siamo tornati sulla strada del vino Cesanese, siamo a Piglio e i titolari dell’azienda mi aspettano presso l’agriturismo Casale Verde Luna, un posto magnifico, accogliente e circondato dai vigneti.

L’Avventura

A darmi il benvenuto c’è Gabriella: «Avventura perché fino a qualche anno fa noi ci occupavamo di tutt’altro, il nostro ambito lavorativo era ed è ancora l’informatica e le  consulenze finanziarie. Siamo però sempre stati appassionati di vino. Quindi qualche anno fa ci siam detti, perché non provarci? Abbiamo iniziato per caso, un piccola vigna, la prima vendemmia e così via, fino all’acquisto di altri appezzamenti e la costituzione dell’azienda agricola. È stata ed è un’avventura perché è stata una scelta abbastanza folle, non siamo più giovanissimi e poche persone alla nostra età hanno questa piccola dose di incoscienza per rimettersi in gioco. Ricordo benissimo quel 15 Settembre del 2015, mancavano pochi giorni alla scadenza dei bandi e nel giro di 48 ore abbiamo dovuto fare tutto. Esperienza traumatica ma allo stesso tempo stimolante. In quei giorni frenetici abbiamo deciso il nome da dare all’azienda!»

Dall’altra sala si sente arrivare Stefano e subito esclama: «Non so di cosa abbiate parlato in mia assenza ma questa conversazione è iniziata male, non vedo una bottiglia aperta!» E luce fu, come si dice nel gergo giovanile attuale: “Entrare nelle mie grazie in soli 4 secondi? Lo stai facendo benissimo!”

Avventura perché oltre il vino e l’azienda c’è di pari passo un progetto sociale molto interessante: «Siamo sempre stati molto attivi nel sociale ed abbiamo colto l’occasione dell’azienda agricola per iniziare un progetto parallelo, una cooperativa sociale che si occupa di persone affette da disabilità». Stefano in particolare è molto sensibile verso queste problematiche: «Lo sono da sempre perché mio figlio ha bisogno di supporto e ho sempre cercato di supportare progetti che guardino all’inclusione e alla partecipazione». 

Ispirandosi ad una Cooperativa Agricola della franciacorta, Cascina Clarabella, che ha come obiettivo primario quello di garantire l’inserimento lavorativo di persone con disagi psichici nei vari settori agricoli, Stefano e Gabriella hanno catapultato questa idea nella strada del vino Cesanese, con quali risultati? “Non è un percorso facile ma vedere ragazzi e persone adulte con disabilità impegnarsi e lavorare in vigna da veramente grosse soddisfazioni, si sentono stimolati e al tempo stesso inclusi, parte di una comunità e di un progetto. È importante dar loro un motivo per andare avanti con dignità“.

COLLINE LAZIALI

Attenzione però, questo non vuol dire fare il vino tanto per aiutare il sociale, è bene chiarirlo fin da subito: l’Avventura produce vini di assoluta qualità e, soprattutto, non banali. Certo la “voce grossa” la fa il Cesanese ma il bianco che assaggiamo per iniziare, Colline Laziali annata 2017, parte con l’idea di avvicinare due grandi DOCG del Lazio.

«Con Colline Laziali volevamo creare un blend tra le due DOCG Laziali. Non potendo mischiare il bianco ed il rosso abbiamo fatto un blend con i bianchi, quindi con la Passerina del Frusinate e le uve dei territori confinanti, come Malvasia, Trebbiano… ».

Il risultato è un vino pimpante, dove le caratteristiche delle due zone vanno a braccetto ma si riconoscono distinatamente: abbiamo i profumi della malvasia e del trebbiano, aromi fruttati, floreali ed il carattere deciso della passerina, un vino sapido, fresco e abbastanza equilibrato.

La sua caratteristica più bella è quella che conquista sorso dopo sorso, soprattutto se bevuto con un bel piatto di linguine ai frutti di mare con asparagi, come ho fatto io a casa. 

CAMPANINO

«L’antico dialetto Ciociaro veniva chiamato Campanino. Questo rosso, morbido, vellutato, pastoso, è un omaggio a uno spicchio di terra incantato, dove secoli di storia e di storie si incontrano in un bicchiere di vino per regalare un gusto capace sempre di sorprendere».

La descrizione di questo Cesanese, dal nome Campanino appunto, la fa tutta questa frase posta sull’etichetta posteriore della bottiglia. Un vino da pronta beva, vivace ma allo stesso tempo dotato di buon corpo e profumi intensi, un 14° che ti regala struttura, equilibrio e una discreta persistenza.

Positivamente pericoloso, si lascia bere che è una bellezza, quindi accompagnatelo con qualcosa da mangiare, magari un semplice tagliere di salumi, anche un po’ speziati o con formaggi di media stagionatura. 

PICCHIATELLO

Picchiatello è il top della gamma dell’azienda, Cesanese del Piglio DOCG è un vino di gran corpo, decisamente strutturato. Assaggiamo l’annata 2016 ed è veramente una poesia per il palato.

Rosso rubino con riflessi violacei al naso esprime tutta la complessità tipica del vitigno, dalle note di frutta rossa come amarena, more, lamponi alle note speziate e balsamiche. In bocca è intenso, caldo, tannino deciso ma elegante. Buona la persistenza. Un vino fine ed equilibrato, da bere con pasti decisamente importanti come abbacchio al forno o fettuccine al ragù degni della migliore tradizione culinaria ciociara.

Va benissimo anche come “vino da meditazione”: si chiama Picchiatello proprio per omaggiare la loro combriccola di amici, quando si bevono vini del genere in compagnia spesso ti ci perdi, li assaggi dopo un’ora e sono completamente diversi…poi, lo avrete capito ormai, a me le chiacchiere piacciono; mi rendo conto che curare questa rubrica mi porta inevitabilmente a scandire i tempi ma davanti ad una bottiglia di Cesanese,  delle ciambelline al vino ed il panpepato al mosto cotto io potrei fare notte.

Panpepato e ciambelle

Grazie dunque a Stefano e Gabriella per la bella chiacchierata, loro il panpepato, le ciambelline ed il vino  lo hanno messo a tavola…fortunati loro che dovevano aprire ai clienti altrimenti mi facevo chiudere nella stanza a parlare di Picchiatello, forse nemmeno il muro mi avrebbe retto! Ci rivedremo presto perchè so che L’Avventura ha qualcosa di speciale che bolle in pentola, ho sentito parlare di qualche filare di Pinot Nero…vi aggiornerò, promesso!

Consiglio di bere i vini dell’azienda L’Avventura con “Life’s What You Make It” dei Talk Talk; la storia di Stefano e Gabriella è una storia di follia, coraggio e determinazione. Quando me la raccontavano pensavo a queste parole “Baby, life’s what you make it, celebrate it, anticipate it. Yesterday’s faded, nothing can change it Life’s what you make it“. Canzone perfetta!

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Recensione a cura di Marco Stanzione, sommelier di Officine Sannite