Caos centrodestra, la Lega non concede spazi a FdI

Centrodestra unito a Sora? Caschera prende altro tempo e i veti arrivano anche dal provinciale della Lega, che non ha firmato il documento a favore di Ruggeri. Si acuisce il problema politico: non può essere Fratelli d’Italia a dare le carte. Senza pari dignità nessun accordo sarà mai possibile. È una questione di equilibri regionali: la vicenda Sora legata a doppio filo a quella del Pontino e ai problemi nazionali fra Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Non può essere Fratelli d’Italia a dettare le regole della coalizione di centrodestra. In alcuni Comuni della provincia di Latina il Partito ha già detto che andrà solo. Non si capisce perché a Sora la Lega non possa fare altrettanto. La sintesi – non ufficiale – è questa ma è nella sostanza la linea emersa dal Direttivo Provinciale della Lega riunito giovedì sera a Frosinone.

Il vertice ha messo a nudo la situazione reale oltre la facciata: nel centrodestra di Sora c’è lo stesso problema che sta avvelenando il clima su scala nazionale tra Lega e Fratelli d’Italia. In pratica: i sondaggi danno il Partito di Giorgia Meloni in costante crescita: ormai è terzo nei sondaggi, dopo Lega e Pd e prima del Movimento 5 Stelle. Una crescita che è tutta a danno della Lega. Non a caso, mentre a Sora si riuniva il vertice, Matteo Salvini sferrava un duro attacco a Giorgia Meloni dalle telecamere di Porta a Porta, a proposito di candidature. Sostenendo che: “la Lega costruisce mentre qualcun altro disfa”, chiedendo poi alla stessa Meloni di “fare un nome per Roma”.

Matteo Salvini nello studio di Porta a Porta con Bruno Vespa

E lei, come riporta Il Messaggero all’ora di cena di venerdì “ha scelto un messaggio via WhatsApp per chiarire a Matteo Salvini che non è stato Fratelli d’Italia a mettere veti su Albertini o su Bertolaso per le candidature alle Comunali di Roma e Milano”. Ed ha chiesto un vertice che si terrà mercoledì.  

I problemi nazionali si riflettono a caduta su tutti i livelli. Per questo la Lega non è disposta a concedere altro spazio a Fratelli d’Italia, nemmeno a Sora.

La Lega prende tempo

La soluzione ottimale per il bene della città si troverà sicuramente alla riunione del provinciale” aveva detto mercoledì pomeriggio il consigliere comunale di Sora Lino Caschera, durante una diretta su Sora24 (leggi qui L’unità non è un dogma. La Lega si guarda intorno e qui Una telefonata per sapere la verità. E Caschera riapre).

Nella stessa sede il delegato comunale alle Manutenzioni non ha escluso di ritrovarsi anche alle prossime elezioni d’autunno insieme al sindaco uscente Roberto De Donatis, con cui amministra insieme a Fratelli d’Italia nella piattaforma civica nata nel 2016 ammainando i simboli di Partito.

Una notizia che ha fatto drizzare le antenne sia al coordinatore di Forza Italia Vittorio Di Carlo che ai Fratelli di Sora. Venerdì 7 maggio, sarebbe scaduta la settimana di riflessione che si erano dati il senatore Claudio Fazzone e il sottosegretario Claudio Durigon, coordinatori regionali rispettivamente di Forza Italia e Lega. Lo avevano fatto con una telefonata durante un pranzo all’agriturismo il Casale di Posta Fibreno boicottato da Lino Caschera e dai suoi. (leggi qui Un documento per Ruggeri: ma la Lega indugia)

Per questo giovedì sera si attendeva dal Direttivo Provinciale della Lega una svolta che in realtà non è arrivata. L’ostacolo vero sembra essere proprio Fratelli d’Italia: sia a livello regionale che provinciale e comunale.  

Senza di noi non si vince

Il pranzo con i senatori Fazzone e Ruspandini ed il candidato sindaco Ruggeri

Nella provincia di Latina Fratelli d’Italia la fa da padrone dal punto di vista elettorale in molte realtà anche importanti. Questo ha spinto il Partito a scegliere di correre da solo. Provocando la reazione stizzita della Lega. Il ragionamento emerso dal provinciale di ieri sera è semplice: “Siamo andati separati a Terracina e Fondi, ci prepariamo a fare altrettanto a Formia, con molta probabilità accadrà lo stesso a Gaeta. Si può fare anche a Frosinone. Non si capisce perché la Lega non può andare da sola a Sora”.

Anche qui bisogna distinguere tra la facciata e la sostanza. Perché è chiaro che a Sora sono determinanti per vincere i voti di Lino Caschera e del suo gruppo. Se si va uniti c’è la possibilità di vincere al primo turno, approfittando della frammentazione degli avversari. Ma la Lega – è emerso con chiarezza dal Direttivo riunito a Frosinone – al momento non ha alcuno motivo valido per fare quell’alleanza. Uno su tutti: il candidato sindaco lo sta esprimendo Fratelli d’Italia. La Lega si troverebbe solo a portare acqua al mulino dell’alleato.

Urge un tavolo provinciale di centrodestra

Va bene l’unità del centrodestra se c’è pari dignità. Non è possibile imporre né imporci nulla. Nessuno è contrario al centrodestra e alla candidatura del dottor Ruggeri ma non si può propinare un piatto già pronto. Anche la Lega vuole dire la sua”. Stando ad una versione sono le parole espresse dal responsabile provinciale Organizzazione Pasquale Ciacciarelli; stando ad un’altra versione, le parole sono le stesse ma le avrebbe dette Lino Caschera; una terza versione attribuisce il concetto al coordinatore Nicola Ottaviani. Al di là della voce però tutti confermano la sostanza.

Non è un segreto che la Lega, al tavolo del centrodestra, aveva avanzato proposte diverse da quella fatta da FdI. Aveva iniziato saggiando il terreno per un bis dell’uscente Roberto De Donatis ma FdI aveva respinto al mittente l’ipotesi. Poi aveva fatto il nome di Lino Caschera, per nulla accolto di buon grado (leggi qui Caschera pronto a spaccare: “Mi candido sindaco, anche senza FdI e Forza Italia” e qui Forza Italia si smarca dal tavolo: Caschera non piace).

Lino Caschera, Luca Di Stefano, Pasquale Ciacciarelli

Poi era spuntato il nome di Ruggeri, proposto da Fratelli d’Italia e avallato dagli Azzurri. Non c’è stata una vera e propria discussione ufficiale e di fatto la Lega sostiene di avere subìto la scelta senza poter proferire parola.

Come se ne esce? La soluzione l’ha trovata la Lega giovedì sera a Frosinone: “L’argomento darà certamente motivo di discussione fra tutti i Partiti in un tavolo provinciale del centrodestra” che a questo punto viene ritenuto necessario “visto che non si ancora trovata la quadra”.

Prima di quella riunione, Caschera cercherà di ottenere la disponibilità alla candidatura da un nome trasversale e capace di aggregare tutti.

Gli alleati minacciano la fuga dal centrodestra

Lo hanno capito sia dalle parti di Forza Italia che da quelle di Fratelli d’Italia: la Lega sta guardando altrove. E non sembrano disposti a concedere altro tempo.

Forza Italia si dice pronta a “recuperare il dialogo con tutti” anche se i più maliziosi sostengono che in realtà non era stato mai interrotto. Perché “è necessario uscire da questo stallo. Non possiamo dipendere dagli umori della Lega”.

Leggermente divergente la posizione di Fratelli d’Italia che dà per scontato che Forza Italia resti nel progetto come anche l’Udc: “Pronti ad andare con chi ha già condiviso un percorso di coalizione” ma non esclude il peggio, infatti “qualora non esistano i presupposti, anche ad andare da soli”.

Il succo della questione però non cambia: l’alleanza di centrodestra a Sora dipende dagli equilibri che vanno raggiunti altrove. Se Fratelli d’Italia continua a rivendicare la candidatura a sindaco di Sora la strada resterà tutta in salita.

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