Caos sulle elezioni di Cassino: sequestrata una sezione

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La Procura della Repubblica vuole vederci chiaro. Qualcosa non quadra nelle elezioni comunali di Cassino. Per questo il procuratore capo ha aperto un’inchiesta ed ha inviato i carabinieri in Prefettura: ha fatto sequestrare tutto il materiale elettorale relativo ad una sezione ben precisa. Schede, verbali, dichiarazioni a margine rilasciate alla Commissione Elettorale.

La sezione finita al centro degli accertamenti è una delle sei nelle quali erano emersi macroscopici errori. Stando alle cifre ufficiali affisse in municipio erano andati a votare tutti gli aventi diritto più altri elettori che non si capiva da dove fossero saltati fuori.

L’Ufficio Elettorale della prefettura era andato ad effettuare una verifica ed aveva accertato che si era trattato di un banale errore nell’incolonnamento dei dati al momento della loro trascrizione, forse dovuto alla stanchezza.

Le sezioni nelle quali i conti non risultavano in linea erano le due di Caira, quella di via Pascoli, quella di via Montello al Colosseo, quella di via Bellini ed una di Sant’Angelo.

Cosa è accaduto in quella sezione? Dalle ore 21.30 alle ore 23 dalla sera del voto risulta un’impennata improvvisa nel numero dei votanti, come se tutti si fossero catapultati a votare. Inoltre un candidato non trova le sue preferenze: risulta non avere preso voti, il che non è impossibile, ma almeno il suo doveva esserci. Anche altri candidati hanno segnalato la strana scomparsa di preferenze e lo hanno messo a verbale durante le operazioni di controllo compiute dalla Commissione Elettorale presso il tribunale.

Perché è stata interessata la procura della Repubblica e non il Tribunale Amministrativo Regionale? La differenza è fondamentale: il Tar è competente a rivedere i conti, può disporre di ricontrollare le schede ed eventualmente riconteggiarle; la procura invece è competente nell’ipotesi di reati penali.