Caperna, «Non potevamo stare nel Pd: clima ostile e troppa distanza»

Il clima ostile, le differenze politiche sempre più marcate. Alla fine la scelta di andare via. Perché Germano Caperna ha mollato il Pd per seguire Renzi. Lo scontro con i 5 Stelle. Frusone: "Nemmeno li sentiamo più”

C’era una volta un PD. Nel quale c’erano i renziani. E chi non stava con loro poco alla volta si ritrovava fuori da quel PD. Nel quale alla fine ci si è divisi tra i diversamente renziani ed i renziano doc. Che alla fine se ne sono andati e si sono fatti un Partito tutto loro, chiamato Italia Viva. In provincia di Frosinone adesso hanno anche un Segretario provinciale: è Germano Caperna.

Stavate così male nel Partito Democratico che vi siete dovuto mettere per fatti vostri?

Sicuramente se Renzi e tutti i renziani hanno fatto questa scelta di certo il clima non era dei migliori. Oggi ci ritroviamo con due Partiti e si è aperto un ulteriore spazio. Di questo va dato atto e merito a Matteo Renzi: è riuscito ad allargare quell’area”.

Germano Caperna con Matteo Renzi
È stato solo un problema di ‘clima’ o c’era anche un problema di politiche che venivano attuate?

Credo ci fossero entrambi i problemi. Il clima sicuramente non era dei migliori. Allo stesso tempo il confronto interno su temi come la prescrizione ed altri hanno fatto si che questa convivenza non potesse andare avanti. Quindi la scelta è stata necessaria”.

Però Matteo Renzi non è stato certo un segretario abilissimo nel creare un clima interno confortevole: emblematiche le candidature nel 2018 quando ha tenuto dentro solo i fedelissimi.

Credo che già in quel momento si avvertisse l’aria di varie e future vendette, per cui credo che quelle ore abbiano costretto a fare delle scelte pensando al futuro.

Ha fatto una vendetta preventiva…

No. Credo invece che alla fine, nel momento in cui questo sistema elettorale permette di scegliere i candidati e al 90% gli eletti sia ovvio che i segretari scelgano le persone più fedeli probabilmente”.

Ma, una volta a sinistra c’era spazio nello stesso Partito per Ingrao e per Napolitano?

Nel momento in cui i Partiti funzionavano, erano veramente delle scuole di politica ed era possibile la convivenza. Nel momento in cui invece i Partiti sono diventati sempre più luoghi di leadership è ovvio che questa convivenza non è stata più possibile e siamo arrivati alla situazione attuale”.

Con chi volete andare? Un dibattito con qualcuno lo dovrete aprire: siete diventati quelli che dicono più no dei Cinquestelle.
Matteo Renzi Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

No, non credo che siamo quelli che dicono no, anzi… In Puglia per esempio si sta facendo un ragionamento molto valido con Più Europa e con Azione di Carlo Calenda. Ovviamente questo va declinato su ogni territorio, per cui in base alle circostanze e soprattutto a livello amministrativo si deciderà. A livello più generale adesso facciamo parte di un governo, è ovvio che su alcune tematiche e alcuni problemi – attualissima la questione della Prescrizione – è giusto che ognuno dica la sua, perché la politica non è un atto di fede, ma portare avanti le proprie idee e le proprie convinzioni”.

Il clima però lo indica il deputato – facilitatore del M5S Luca Frusone: in queste ore ha detto che loro a Montecitorio nemmeno leggono più le prese di posizione di Italia Viva. Perché avete “un solo obiettivo, portare l’acqua al loro mulino politico. Abbiamo capito il gioco e non intendiamo alimentare questo dibattito fatto di “provocazioni” continue. A noi interessa governare il Paese per cambiarlo, a loro sopravvivere politicamente”.

«La folgorazione del Partito Democratico lungo la via dei grillini mi lascia stupefatto. Il faro della discussione era la prima bozza ipotizzato da Andrea Orlando. Poi hanno cambiato idea. Per noi la risposta alla linea grillina è no. Non mettiamo in gioco i principi della civiltà giuridica».

A livello locale Germano Caperna era il capogruppo del Partito Democratico nella provincia di Frosinone: rinuncia a quella carica per seguire Matteo Renzi. Ma anche a livello locale il clima era così insopportabile?
Germano Caperna

No, assolutamente. Io ho un ottimo rapporto con i rappresentanti del PD, con i quali sono stato per diversi anni. La mia decisione è stata prettamente quella di seguire Matteo Renzi: ero entrato nel Partito Democratico con Renzi, avevo partecipato alle Primarie, quelle aperte a tutti quando ancora non ero iscritto al PD, nel momento in cui Matteo Renzi ha aperto un’opportunità diversa da quella del Partito Democratico. Penso che il Pd si stesse spostando più a sinistra e più verso un’esperienza massimalista: è per questo che ho preferito proseguire questa esperienza riformista di Matteo Renzi”.

Cosa le ha detto il Presidente della Provincia Antonio Pompeo: lui è rimasto nel PD ma tra i ‘diversamente renziani’.

Con Antonio abbiamo un rapporto che va oltre la politica. Lui è stato molto onesto e rispettoso della mia volontà. La nostra discussione su questa mia decisione andava avanti già da diverso tempo, correttamente gli avevo sempre detto che qualora Renzi avesse fatto un Partito io lo avrei seguito. E così ho fatto, rispettando Antonio Pompeo. E continuandolo a rispettare, perché Italia Viva in Provincia, in Consiglio Provinciale appoggia Antonio Pompeo e continueremo a farlo. Qualcuno ha parlato di un ‘atto di coraggio’: io credo che sia stato un atto di scelta libera e di questo sono felice ed orgoglioso”.

Pure Antonio Pompeo era renziano, poi quando Renzi ha fatto il Partito, Pompeo ha preferito restare all’interno del PD. Chi di voi due sta sbagliando?

Questo lo sapremo… Mi auguro nessuno dei due perché auguro ad Antonio tutto il bene di questo mondo, per cui mi auguro che nessuno dei due stia sbagliando. Come lui hanno preso questa decisione anche altri esponenti molto legati a Renzi, da Marcucci a Lotti alla Bonafè, diciamo tutti esponenti nazionali che Renzi aveva portato con sé in Parlamento e in Europa. Io capisco chi, nel suo ruolo, ha fatto scelte diverse. Probabilmente nel mio piccolo potevo fare scelte diverse da quelle che può fare un Presidente della Provincia…”.

Germano Caperna con Valentina Calcagni e Matteo Renzi
Questa adesione a Italia Viva non mette in discussione le aspirazioni che legittimamente Germano Caperna potrebbe avere a livello comunale, come sindaco di Veroli?

Io faccio parte di questa attuale amministrazione così come gli altri esponenti, liste civiche e il Partito Democratico. Credo però che i sindaci, soprattutto nei Comuni come i nostri, vengano eletti dal popolo, e che non siano tanto i Partiti a fare i sindaci, ma il voto dei cittadini. Per cui qualsiasi decisione prenderò sarà forte, eventualmente, del voto o del non voto dei cittadini”.

In questo modo consente ad altri però di porre una pregiudiziale politica.

“Non credo che la mia decisione di aderire ad Italia Viva pregiudichi nulla. Anzi, è stato un modo anche per dare la possibilità ad altri di portare avanti le proprie aspirazioni, le proprie ambizioni anche nel Partito Democratico. Potevo essere anche un ‘tappo’ per altri: quindi in questo senso mi sento di aver allargato gli spazi, allargato le possibilità a tutti di candidarsi. Poi saranno i cittadini, se dovessi eventualmente essere io il candidato, ad eleggere il prossimo sindaco di Veroli. Oggi abbiamo Cretaro, lo avremo per i prossimi 4 anni per cui insomma…

Per ogni incarico il vostro Statuto prevede due teste, in pratica il Segretario provinciale è a metà tra Germano Caperna e Valentina Calcagni. Ma due teste perché non ne componete una da soli oppure perché in questo modo non comanda nessuno?

No, questo credo che i nostri detrattori debbano ricredersi, soprattutto chi dice che ‘due ne fanno una buona’. In realtà Italia Viva ha voluto dare un segnale forte di parità uomo-donna, anche a livello nazionale abbiamo due coordinatori, non siamo segretari. Siamo coordinatori, due coordinatori nazionali che sono Teresa Bellanova e Ettore Rosato. Anche a livello provinciale, dove ci siamo io e Valentina Calcagni, per cui lavorando in due lavoreremo meglio e potremo parlare a più gente possibile”.

I due coordinatori
L’Italia è il luogo in ci si riesce a dividersi su tutto: come fate a mettervi d’accordo in due su ogni incarico? Cioè, la relazione politica con Valentina Calcagni come avviene, uno legge e l’altro scrive? Uno ha i numeri e l’altro ha le lettere, uno i giorni pari e l’altro quelli dispari?

Assolutamente. Cerchiamo di essere il più complementari possibile; Valentina non è un’amministratrice e magari si può occupare meglio di alcuni tipi di relazioni anche a livello parlamentare, io sono un amministratore e magari con la mia esperienza riesco ad avere rapporti più puntuali e precisi su tematiche amministrative, sia in Provincia che ovviamente con la Regione”.