E Carlo Maria varò la Cinecittà di Cassino (di M. Molisani)

Il sindaco vara una serie di incarichi. Per curare la sua immagine e quella dell'amministrazione. Il Comune paga pure chi registra il Consiglio Comunale per "creare un file digitale idoneo alla fonodattiloscrittura da remoto". Modernissimo: ma lo fa già qualsiasi telefonino.

Mario Molisani

L'ombra nei palazzi del potere

La dieta? Non ha funzionato. La squadra? Non cammina come dovrebbe e Mario si lamenta tutti i giorni. La battaglia per l’acqua? Niente da fare: è definitivamente perduta. Le corriere che ogni giorno dovevano intasare le vie d’ingresso per visitare la futura Capitale Culturale d’Europa? Non se ne vede una, anche perché l’Historiale è chiuso, la stagione teatrale è saltata. I ragazzi non saltellano con gli skate al Quinto Ponte sotto lo sguardo tenero degli eterni amanti di Lonac. Perfino Babbo Natale con le sue casette se n’è andato ad Aquino.

Carlo non più snellissimo D’Alessandro, sindaco di Cassino per graziadiddio e volontà di Mario Abbruzzese non sa più a che santo votarsi. Anche perché da quando a M.A. è scappato detto cosa farebbe lui se fosse stato abate (leggi qui Dom Mario Abbruzzese: «Eccellenza, se io fossi abate… »), sul sacro colle dispensano battutacce  da frati su cosa ci sarebbe prima da fare a Cassino.

 

UNA CINECITTA’ PER CARLO

Chiuso nella sua stanzetta segreta, cerca una soluzione. Concentrato, in quell’angolo oscuro di municipio dove nessuno può trovarlo e dove riesce a pensare senza l’assillo delle continue distrazioni. Là dove può accedere solo l’eterno cronista Domenico Tortolano, l’uomo che narrò su Il Messaggerum – Editionem Frusinensis l’arrivo a Castrum Casini  del giovane monaco Benedetto da Norcia. E che ancora oggi scrive, rendiconta, annota. Senza pietà.

In quel silenzioso e polveroso bugigattolo, Carlo non più snellissimo D’Alessandro ha avuto un’idea. Gli è balenata nella mente osservando le immagini in bianco e nero della città. Quegli scatti la tramandano così pulita e ordinata: e lui non può dare la colpa a nessuno.

Già… ci vorrebbe… Un cinematrografo… Un istituto Luce come ai bei tempi… Una Cinecittà tutta per lui.

 

I CONSULENTI D’IMMAGINE

Oggi non è più un problema trovare un esperto che sia bravo e costi il giusto. Niente amici o cose sospette: è sufficiente andare sulla piattaforma di e-Procurement della Pubblica Amministrazione meglio conosciuta come MePA. In pratica è il mercato dove le Pubbliche Amministrazioni possono comprare ciò che gli occorre: solo imprese selezionate dal Ministero e tariffe ritenute congrue. Compri lì e nessuno ti dice niente.

Così  Carlo non più snellissimo D’Alessandro ha iniziato a digitare.

Vorrei…. Vorrei… un vero e proprio servizio di un supporto alla comunicazione istituzionale, una troupe che mi riprenda e mi faccia apparire bellissimo, ed efficientissimo, che sia capace di cogliere l’essenza delle cose buone che faccio. Un supporto che sappia filmare, tagliare, montare, filtrare, mettere le luci, montare il set. E sappia anche disegnare: così che possa fare pure la progettazione grafica del materiale di comunicazione. Un team che sia anche bravo con Internet ed i social, in modo da diffondere tutto questi materiali attraverso i  canali social istituzionali. E, naturalmente, che costi poco.

 

L’INCARICO A ROMA

Nel MePa c’è di tutto: basta saper digitare le cose giuste, un po’ come il Multivac narrato nelle sue novelle dall’insuperabile Isaac Asimov.

Carlo Maria ha digitato. E MePa gli ha risposto: Nerokiaro, viale Val Padana 90, Roma. Professionisti, serissimi e capaci di fare tutto ciò di cui il sindaco ha bisogno per curare l’immagine sua e della sua amministrazione.

Detto e fatto. La ditta viene contattata ed in un attimo l’intesa viene trovata. Per pagarla? I conti di Cassino non sono sull’orlo del baratro? Lo sanno tutti che non c’è una lira nemmeno per cacciarsi un occhio.

Vabbé, volendo… basta ricorrere all’articolo 183 del d.Lgs. n 267/2000 e il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria “ allegato 4/2 al D. Lgs. 118/2011”, dando atto che la fornitura di che trattasi è corrispondente alle reali necessità evidenziate nelle premesse, risultando la scelta economicamente vantaggiosa per l’Ente in virtù delle valutazioni operate.

E che vuole dire? Significa: diecimila euro e passa la paura. Iva compresa, incarico a partire dal primo agosto 2017.

 

 

I VIDEO DEL SINDACO

Ecco perché da qualche mese il sindaco CMD’A appare ancor più bello che prima: inquadrato di tre quarti, mezza rotazione del busto, sguardo fisso all’obiettivo, fronte alta, luci indovinate… E via sui social, con il video che fa il giro della rete.

Funziona! Ora i bus stanno per tornare a fare la fila a portare i turisti ansiosi di visitare la città, il sipario del Manzoni sta per tornare ad aprirsi, l’Historiale sta per raccontare di nuovo gli orrori della guerra, i ragazzi rotolano su e giù sotto lo sguardo dei Fidanzati di Lonac.

E allora: strategia che vince non si cambia.

La giunta comunale si riunisce il 6 dicembre e con la delibera 572 decide un altro stanziamento. Per rimborsare le spese e nulla di più, a coloro ai quali il Comune ha chiesto attività “prevalentemente volontaristiche cui non viene corrisposto un compenso contrattuale bensì un mero rimborso forfettario delle spese da corrispondersi mediante presentazione di fattura“.

Cioè? In parole povere un migliaio di euro a chi ha messo un telefonino nell’aula del consiglio ed ha registrato gli interventi. Per l’esattezza: “ha proceduto alla registrazione dei Consigli Comunali mediante la creazione di un file digitale idoneo alla fonodattiloscrittura da remoto“.

Se si fa prestare l’iPhone da qualcuno e imposta la funzione, gli trascrive da solo pure il testo. Ma tant’è.

Non finisce qui. Un altro migliaio di euro sono previsti “nello stesso spirito di attività collaborativa istituzionale per la pubblicizzazione e la diffusione a mezzo stampa e web della attività del Consiglio e della Presidenza“.

 

Dopotutto, Leo Longanesi l’aveva fatto scrivere a caratteri cubitali su un muro di Cinecittà: “La cinematografia è l’arma più forte”. Ironia della sorte, quel muro rischiò di crollargli addosso durante un bombardamento, mentre fuggiva travestito da messicano.

 

Chissà come finirà la Cinecittà del sindaco Carlo non più snellissimo D’Alessandro.

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