Carlotta, cuore tricolore e fornelli spagnoli

La vincitrice di Hell's kitchen Carlotta Delicato di Cassino è oggi la Cracco del rinomato ristorante Fire di Barcellona. E per la semifinale Italia - Spagna dice che...

Camilla de Tourtrissac

Tagliacucitrice con gusto

Impossibile sbagliare: Piazza Rosa dei Venti, proprio alla fine della Passeggiata di Giovanni di Borbone, in mezzo alla Barceloneta che è il quartiere affacciato sul mare della costa orientale di Spagna. L’hotel W Barcellona sta lì ed al suo interno c’è il ristorante Fire. Fanno la fila a Barcellona per accomodarsi: dal tavolo si vede la cucina, la griglia è sempre con la brace accesa sotto, pronta a cuocere al punto giusto qualsiasi cosa si chieda. A dirigere la cucina di quel ristorante di prestigio c’è una ragazza italiana, resa famosa nel 2016 da Carlo Cracco e dall’edizione tricolore del programma televisivo Hell’s kitchen. Carlotta Delicato da Cassino è il Cracco del Fire o se preferite è l’executive chef del ristorante. (Leggi qui La sfida di Carlotta in una città senza totem).

L’agenzia Ansa l’ha intervistata in queste ore. Alla vigilia della partita degli Europei che metterà di fronte Italia e Spagna per decidere chi accede alla Finale.

Il cuore tricolore di Carlotta

Carlotta Delicato e Carlo Cracco

 “In Spagna mi trovo benissimo – racconta – perché è un popolo che ti accoglie a braccia aperte e ti fa sentire a casa. Ovviamente il mio cuore è in Italia e spero prima o poi di tornare. Nel menù ho inserito qualche piatto della cucina italiana perché fa parte della mia esperienza, della mia cultura e della mia tradizione, non è un menù italiano ma un tocco di italianità c’è, valorizzando alcuni prodotti o alcune ricette. Qui mi hanno dato molte possibilità e molte responsabilità, sono ‘gradecida’ alla Spagna, gli devo molto“. 

Ma martedì sera non ci sarà storia: il cuore di Carlotta è tricolore. “Ovviamente tra Italia e Spagna il mio cuore batte per gli azzurri. Non potrei tifare altro. Sono orgogliosa e felice di lavorare in Spagna, era uno dei miei sogni, ma l’Italia rimane sempre l’Italia“.

All’Ansa la Executive Chef dice che questa Nazionale azzurra da fiducia. Sfodera la sua conoscenza della materia quando dice che Mancini ha un ottimo centrocampo capace di tenere il ritmo delle furie rosse e dei maestri del tiki taka. È tifosa, segue gli europei. Ed è appassionata di calcio. “Quando ero piccola giocavo a calcio, da ragazza mi piaceva andare allo stadio e tifare per la mia squadra del cuore, la Lazio. Purtroppo per motivi di lavoro non riesco a seguire il calcio come vorrei, ma per Europei e Mondiali trovo sempre il tempo. Sono fiera di quello che abbiamo fatto finora e di dove siamo arrivati”.

Me fanno morì

Carlotta Delicato

E martedì come farà? Non potrà distrarsi ai fornelli. “In qualche modo ce la farò, non posso perderla“. Le chiedono del calciatore preferito, lei risponde che Mancini ha saputo creare una squadra. E che in una squadra ognuno porta ciò che meglio sa fare. Poi però confessa: “Insigne e Immobile ‘me fanno morì’. Il suo preferito però è il ct Mancini perché “fa ciò che avviene in una cucina vincente, dove si crea un ‘equipo’, un team, tutti sono fondamentali nel proprio ruolo, dallo chef al cameriere“. 

Va fiera d’essere riuscita a far mangiare il risotto agli spagnoli, loro che conoscono solo la paella o il riso all’arroz. E quando l’Ansa le chiede un piatto simbolo della sida Italia – Spagna la scelta non può che cadere su un primo a base di riso. “Un risotto con contaminazioni spagnole, ovvero con Gamba roja (gambero rosso) e Pimentone (paprica), che mischia i vari sapori di Italia e Spagna”.

Una cosa invece i catalani hanno trasmesso a Carlotta: “Sono molto attaccati al Barcellona e vivono questa passione come fosse una religione, in questo mi hanno contagiato”. (Leggi qui La lezione di Carlotta e quella di Dante).