Caro Antonio non azzerare la giunta. E per il futuro…

Il Pd di Ferentino si avvia al Congresso. Dovrà tenersi entro il 19 dicembre. Intanto il Segretario uscente traccia la rotta del primo Partito in città. No all'azzeramento della Giunta. la risposta a Fiorletta. La via per individuare il successore di Pompeo

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Senza scannamenti, senza coltellate: il Congresso del Partito Democratico di Ferentino sarà combattuto ma non fratricida, forse unitario, ma di sicuro non creerà lacerazioni. Dovrà tenersi entro il 19 dicembre: in quella data scadono i quattro anni dell’attuale gruppo dirigente. Ed Segretario uscente è pronto a ricandidarsi: si chiama Andrea Pro, ha 26 anni, laureando in Medicina, membro della Segreteria provinciale del Partito.

Ferentino è una piazza particolare. Da lì sono usciti tre presidenti della Provincia: prima Checco Gargani, poi Francesco Scalia, ora Antonio Pompeo. Razza democristiana fino al midollo, Salia è stato l’ultimo presidente regionale della Margherita prima che si sciogliesse per dare vita, insieme ai Democratici di Sinistra, al Partito Democratico.

Sono Dem particolari: Scalia andò alla Leopolda quasi prima di Matteo Renzi; Antonio Pompeo ha condiviso la rotta e quando il rottamatore ha deciso che era arrivato il momento di auto rottamarsi l’attuale sindaco / presidente della Provincia ha dato vita a Base Riformista. È la componente che si conta su ogni piazza ed in ogni seggio con Pensare Democratico, l’entità maggioritaria guidata da Francesco De Angelis.

Nessuna conta, siamo a Ferentino

Andrea Pro

Non ci sarà la conta a Ferentino. Perché lì ci si divide tra ‘quelli che stanno con Antonio Pompeo‘ e ‘quelli che stanno con Pompeo ma parlano cordialmente anche con Pensare Democratico‘.

Il clima lo ha sintetizzato ieri l’ex sindaco Piergianni Fiorletta, accusato di essere più vicino a De Angelis che a Pompeo: “ il mio voto ad Antonio Pompeo ci sarà fino al termine della legislatura”. (Leggi qui “Piacere Piergianni e mi piace fare il sindaco”).

Come se lo spiega il Segretario uscente?

Quattro anni fa come PD ci preparavamo alle elezioni comunali per la riconferma del sindaco Antonio Pompeo. Quelle elezioni, come la storia ci racconta, furono un successo per il Partito Democratico e per tutta la coalizione del centrosinistra. L’amministrazione ha dimostrato, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia covid19, di saper amministrare bene la nostra città. E’ stato fatto tanto per il bene comune, C’è ancora tanto da fare“.

Un anno e mezzo di pandemia, le attività politiche ridotte all’osso o trasferite sul web: questo vi ha indebolito?

Credo di essere stato a disposizione di tutti durante il mio mandato da Segretario. Il periodo Covid non ha facilitato l’attività politica. Per nessuno. Siamo un gruppo che sicuramente saprà trovare la strada giusta da percorrere rispetto agli obiettivi da raggiungere”.

Antonio Pompeo
Si ricandida per il bis?

Da Segretario uscente il mio impegno per la nostra comunità è ancora disponibile se gli iscritti lo vorranno. Personalmente sono pronto a candidarmi di nuovo per la guida del Partito“.

Cinque anni fa i Partiti erano in crisi, oggi c’è il ritorno alla politica: cosa è accaduto?

La politica deve continuare in questo percorso e riacquisire credibilità attraverso il rispetto per la cosa pubblica e per i cittadini. Questo è possibile solo con le giuste azioni”.

Antonio Pompeo però ha dato vita ad un’associazione politica chiamata Volume: come lo spiega e perché non ha cercato di allargare i confini del Pd dall’interno?

Occorre pensare a nuove forme di partecipazione per coinvolgere i cittadini costantemente, non solo durante i periodi elettorali. Questo discorso non riguarda solo la politica in generale ma anche un territorio come il nostro. Penso dunque alle numerose associazioni che operano nella nostra città, alcune di loro armate solamente di passione ed impegno riescono a portare a casa risultati che per la politica sembrano irraggiungibili“.

Nei giorni scorsi i consiglieri Lanzi, Zaccari e Rea hanno ritirato la fiducia agli assessori che esprimevano in giunta, lasciando senza sostegno politico gli assessori Massimo Gargani ed Evelina Di Marco. La soluzione è un rimpasto generale? (Leggi qui Secondo scossone a Ferentino: pure Rea molla il suo assessore).

In questi anni di impegno ho capito che la politica cambia molto rapidamente, i riposizionamenti sono quindi fisiologici. Anzi penso che dopo quattro anni di amministrazione non sarebbe normale il contrario. Detto questo, dal mio umile punto di vista non penso occorra un azzeramento della giunta comunale. Ma spetta al sindaco decidere in merito”.

Piergianni Fiorletta con la fascia da sindaco
Piergianni Fiorletta ha detto di essere pornto a candidarsi ma solo se ci saranno le Primarie.

Le primarie per la scelta del candidato sindaco? Possono andare bene ma serve prima un serio dibattito interno. Da segretario del PD non può che starmi a cuore l’unità di questa coalizione di centrosinistra. Anzi penso che si debba rafforzare con nuove forze politiche di coalizione. Abbiamo al nostro interno numerose risorse che possono portare esperienza e rinnovamento, queste due parole sono entrambe importanti per costruire una nuova amministrazione che da un lato garantisca una continuità, ma che allo stesso tempo abbia uno sguardo verso il futuro”.

Se capisco bene: occorre un percorso che poi, eventualmente, porti alle Primarie…

Per arrivare alla scelta del prossimo candidato a sindaco occorre un dibattito a viso aperto che parta già da ora all’interno alla coalizione, per il bene del paese, senza personalismi. Un dibattito che abbia alla base la politica messa al servizio dei cittadini. La prima domanda che dobbiamo porci dunque non è chi sarà, ma cosa dovrà fare il prossimo candidato a sindaco. Al termine di questa fase di confronto, qualora fosse necessario, le primarie sono lo strumento democratico che possiamo mettere in campo“.