“Caro Nicola”, “Cara Roberta”: così Pd e M5S evitano lo scontro

Non ci sarà scontro frontale tra Pd e M5S in Regione sul termovalorizzatore di Roma. Ecco perché. Zingaretti risponde a Lombardi. Che ieri gli aveva dato l'aut aut: o con noi con con Renzi - Calenda

Getta acqua sul fuoco, cancella i sospetti, mette in chiaro quello che dovrebbe essere normale in democrazia: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono due forze distinte. E per questo è lecito che abbiano visioni diverse su alcuni punti. Ma sono alleate. E tra alleati è normale trovare una sintesi. Bentornati nel terreno diplomatico di Nicola Zingaretti: l’unico leader Pd capace di ottenere la fiducia dei grillini e governare con loro.

Divisi sul termovalorizzatore

Roberto Gualtieri

È l’ex Segretario nazionale a raffreddare le tensioni che stanno nascendo nel Lazio. È un epicentro politico, rappresenta il posto dove tutto è nato: qui i grillini hanno capito che potevano fidarsi del Pd, che il Partito di Zingaretti non era più quello di Renzi, che potevano collaborare e governare insieme. Sulla base di questo modello poi è nato il Governo Conte 2, quell’alleanza giallorossa che costrinse di notte alcuni deputati a cancellare dalle loro bachehe i beceri post ‘Parlateci di Bibbiano‘ per scavalcare il fronte ed evitare il ritorno alle urne tentato dalla Lega.

Ora la temperatura sta crescendo nel Lazio. Colpa del termovalorizzatore che il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato di voler fare ottenendo dopo pochi giorni l’autorizzazione del Governo Draghi a derogare da ogni legge tranne quella penale. Un impianto che Roberta Lombardi ed il suo Partito non vogliono: perché ritengono che sia un concetto vecchio. Lei che è l’ex Capogruppo di Grillo a Montecitorio, la donna con le spalle talmente larghe da assumersi l’onere della prima alleanza con i Dem, il primo assessore di un Governatore Pd, nelle ore scorse ha detto no sul Corriere della Sera. Oggi pomeriggio Nicola Zingaretti ha raffreddato l’aria dalle stanze de Il Messaggero.

«L’inceneritore? Pd novecentesco»

Roberta Lombardi e Nicola Zingaretti (Foto Francesco Benvenuti © Imagoeconomica)

Sul Corriere fanno notare a Roberta Lombardi che Giuseppe Conte è «inflessibile» sul No al termovalorizzatore. Che quel tema rischia di logorare l’alleanza con i Dem arrivando a destabilizzare quel Campo largo fondamentale per le prossime elezioni.

L’assessora alla Transizione Ecologica del Lazio non lascia spazio ad ambiguità: «Su innovazione, smart working, economia circolare il Pd ha ancora una visione novecentesca. Forse dovrebbe decidere se vuole spostare il baricentro verso l’ala progressista, la nostra, o su quella più conservatrice di Matteo Renzi e Carlo Calenda che strizza l’occhio al centrodestra. Per le regionali prendessero una decisione, il che non significa escludere il campo largo ma decidere su quali temi convergere: a noi non interessano le alleanze elettorali, ma programmatiche».

È un aut aut in piena regola, o con noi o con loro. Non c’è spazio di mediazione: Roberta Lombardi lo dice con chiarezza, una cosa è il M5S ed una cosa diversa sono le posizioni di Renzi e Calenda.

Il primo a raffreddare il clima è stato Roberto Gualtieri. Sa di poter andare allo scontro, Mario Draghi gli ha affidato un bazooka legislativo contro il quale non ci sono contromisure. Ma lui ha detto con chiarezza che non intende approfittarne. È un modo per tutelare Nicola Zingaretti e la sua alleanza in Regione che altrimenti entrerebbe in crisi. Ha detto che è disposto a valutare l’ipotesi di lanciare un referendum tra i romani.

Nicola: Roberta molto corretta

Zingaretti con il direttore Massimo Martinelli

A salvaguardare il terreno del dialogo e soprattutto del Campo largo è intervenuto oggi pomeriggio Nicola Zingaretti. Lo ha fatto dal palazzo di Via del Tritone, sede de Il Messaggero dove è stato intervistato dal direttore Massimo Martinelli.

«L’assessore Lombardi è stata molto corretta, anzi ha manifestato un’opinione che va rispettata e lo ha fatto in un colloquio diretto anche con il sindaco. Io penso, come la stessa assessore Lombardi ha detto, che il M5S e il Pd sono due forze distinte. Forse i maligni hanno voluto descrivere un’inesistenza di differenze, ma sono alleate per governare e infatti nel Lazio stiamo governando bene».

Spiega Nicola Zingaretti che «Anche per questo il sindaco Gualtieri ha chiesto dei poteri che gli permettano di realizzare il termovalorizzatore in tempi brevi». Ribadisce che il termovalorizzatore serve: «già la notizia che Roma fa sul serio ci apre nuovi mercati per il conferimento dei rifiuti nei prossimi mesi, altrimenti si mette molto male».

La Regione verrà scavalcata 

Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi

La Regione Lazio non interverrà sull’iter autorizzativo. E questo esenterà Pd e M5S, Zingaretti e Lombardi, dal dover discutere sul tema. «Il sindaco Gualtieri ha chiarito benissimo e da subito che il termovalorizzatore non fa parte della programmazione europea. Ma ha bisogno di poteri che sono legati alla sua funzione di commissario per procedere: quindi la Regione Lazio non sarà coinvolta negli aspetti autorizzativi».

Non è un modo per confidare nel calcio d’angolo, Zingaretti dice con chiarezza qual è la sua convinzione. Che è diversa da quella della sua assessora: «Io la scelta del termovalorizzatore la condivido, per un motivo molto semplice: sono 9 anni, da quando sono presidente di Regione, che dico che una volta chiusa Malagrotta Roma ha bisogno di un sistema di impianti per affrontare il tema rifiuti».

In questi anni, ha spiegato Zingaretti «per la differenziata si erano raggiunti degli accordi ma nessun impegno è stato rispettato. Quindi è da 9 anni che passo la vita al telefono cercando luoghi dove ospitare i rifiuti di Roma. A parte che è indecente, perché è più inquinante trasportare i rifiuti in tutta Europa piuttosto che lavorarli dove vengono prodotti, ma soprattutto non si può andare avanti così perché i rifiuti di Roma non li vuole più nessuno, perché è talmente tanto il volume che si esporta che non è più sostenibile: abbiamo saturato tutte le discariche del Lazio».

Roma città europea

Dunque, ha proseguito il governatore, “finalmente Gualtieri ha detto che è vero che dobbiamo dotarci di un impianto. Vedremo quale, perché siamo solo agli inizi. Un impianto che risolva in maniera radicale questo tema e renda la Capitale autosufficiente».

Poi l’aseptto della produzione di energia attraverso il calore sviluppato dal termovalorizzatore. «Ci sarà anche un distretto produttivo per quanto riguarda l’approvviggionamento energetico, e si inserisce finalmente in una strategia per risolvere questo problema. Non esiste in Europa una Capitale che non abbia questo tipo di impianto. Quindi, ho detto, va bene per superare questa patologia».